Genova: una giornata per i morti di Stato e in solidarietà ai prigionieri in lotta

Riceviamo e diffondiamo:

Il 17 novembre si è tenuta a Genova un’iniziativa per i morti di Stato e in solidarietà ai/le prigionieri/e anarchici/he in lotta.
Una quarantina di compagni/e si sono mossi/e per alcune vie del centro storico con interventi in italiano, francese e arabo per ricordare i morti di Stato e in particolare: Farid Aoufi, 46enne precipitato il 6 novembre del 2008 dal terzo piano della Caserma dei Carabinieri di via Ponte Calvi, nel centro storico; Jefferson Tomalà, giovane ecuadoriano freddato in casa nel suo letto da 5 colpi di pistola sparati dal poliziotto Luca Pedemonte durante un intervento di “assistenza sanitaria”; Moussa Balde, morto nel Cpr di Torino dopo esservi stato recluso in seguito ad un pestaggio subito a Ventimiglia da tre razzisti italiani; Ahmed Safi, travolto in autostrada qualche giorno fa mentre tentava di passare la frontiera tra Italia e Francia.
Negli interventi si è ricordata l’attuale lotta dei/le prigionieri/e anarchici/he in sciopero della fame contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo, la mobilitazione in corso a loro supporto e tutti i responsabili della loro detenzione e dell’accusa di “strage”: in particolare il ruolo della Direzione nazionale Antimafia e Antiterrorismo, del DAP, dei Carabinieri e di uno Stato che ha retto il suo potere sullo stragismo e che rimane a tutt’oggi responsabile delle stragi nel Mediterraneo, nelle missioni militari all’estero, nelle carceri.

Nell’immagine la foto di uno degli striscioni