Anche il prigioniero Claudio Cipriani ha cominciato uno sciopero del vitto contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo

Riceviamo e diffondiamo:

Alla Direzione Centro Penitenziario Secondigliano – Napoli

Oggetto: Sciopero del vitto

Io sottoscritto Claudio Cipriani, nato a —, il —, attualmente ristretto c/o C. P. di Secondigliano e ubicato c/o il reparto Mediterraneo, Sez. 4a, in espiazione sentenza definitiva.

Premesso

A) Che da tempo si discute sull’illegittimità dell’art. 41-bis, disposizione introdotta con legge Gozzini, successivamente modificato con Decreto Legge n. 306 8 giugno 1992, convertito in legge il 7 agosto 1992, n. 356. Misura che, già dalla sua nascita, doveva avere un carattere “temporaneo”, ma che di fatto continua ad essere prorogata nel tempo, provocando una distorsione giuridica ed alzando il velo di incostituzionalità che continua ad avviluppare il condannato.

Divieto di detenere libri, giornali. Limitazione dei colloqui. Sospensione del trattamento, di fatto ci collocano in una posizione anti-giuridica e anti-costituzionale. Lo stesso Comitato Europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (C. P. T.) ha definito i nostri trattamenti di restrizione estrema “inumani e degradanti”.

L’effetto più atroce di questo regime di reclusione del sistema carcerario, è la sua estensione che va ben oltre l’imprigionamento, che tramite la sua distorsione arriva alle masse, e che rende naturale e legittimo il potere di punire.

B) Che, nonostante sia stata abrogata la pena di morte, di fatto tale pena continua ad essere applicata tramite l’ergastolo ostativo, ove la sua ostatività non consente di accedere ai benefici.

Ritengo in congiunto che tali condanne o pene rappresentino ad oggi un fallimento sociale.

Non posso che essere sensibile nei confronti di chiunque manifesti il proprio pensiero pacificamente, volto a scardinare questo clima di illegalità. Come forma di protesta contro, e per l’abolizione del 41-bis. Come forma di protesta pacifica contro, e per l’abolizione dell’ergastolo ostativo, e contro le pene accessorie quali ex Cirielli che aumentano di fatto la condanna del “reo” basandosi sul suo storico, di fatto condannandolo per ciò che è, e rendendosi responsabili delle condizioni di sovraffollamento carcerario.

Dichiaro che: dalla data di lunedì 20 marzo 2023 inizierò lo sciopero del vitto rinunciando a prendere quello che mi spetta in termini di a) colazione; b) pranzo; c) cena; d) pane e frutta.

La mia forma di protesta si aggiunge a quella del rifiuto dei benefici quali affidamenti ai servizi sociali, detenzione domiciliare, L. 211 ed L. 199 e permessi premio sino a quando non verrà richiesto un referendum popolare per l’abolizione di tali norme.

Secondigliano, 13-3-2023