Operazione Scripta Scelera. Aggiornamento urgente: disposta la videoconferenza per Luigi

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Operazione Scripta Scelera. Aggiornamento urgente: disposta la videoconferenza per Luigi dagli arresti domiciliari. Invito alla presenza solidale in occasione dell’udienza dell’8 marzo

Proseguono i tentativi del tribunale di Massa, della DDAA di Genova e della DIGOS di La Spezia di isolare i quattro compagni a processo con giudizio immediato nell’ambito del primo troncone dell’operazione Scripta Scelera contro il quindicinale anarchico internazionalista “Bezmotivny”. Si è infatti appreso che nei confronti di Luigi, rinchiuso agli arresti domiciliari con tutte le restrizioni, è stata imposta – in vista dell’udienza dell’8 marzo – la videoconferenza da parte del giudice monocratico Fabrizio Garofalo del tribunale di Massa. Pertanto, per l’udienza di Scripta Scelera, nonché per un’altra che si terrà lo stesso giorno sempre nel tribunale massese (inerente il danneggiamento di un bancomat a Carrara il 25 aprile 2022 e alcune scritte murali), sarà condotto dalla polizia penitenziaria presso il carcere di Bologna, in una sala allestita appositamente per il collegamento. Si tratta di un fatto grave, e per molteplici ragioni.

I. È la prima volta, a nostra memoria, che la videoconferenza viene imposta anche nei confronti di un imputato agli arresti domiciliari. Sdoganato l’uso del processo telematico nel periodo della cosiddetta emergenza pandemica, sin da subito negli ambienti forensi si espresse il timore di un precedente che sarebbe perdurato anche a emergenza finita. Proprio quello che si sta verificando. Successivamente, questa misura è stata talvolta concessa (più spesso negata), su richiesta dell’imputato o della difesa. Nonostante da molto tempo la videoconferenza sia diventata una prassi ormai abituale nei confronti di prigionieri rivoluzionari o giudicati comunque pericolosi, tutt’ora essa risulta essere utilizzata in maniera minoritaria nei confronti dell’intera popolazione carceraria. Ci si renda conto della gravità di un suo utilizzo nel caso di arresti domiciliari contro la volontà dell’imputato. La decisione del giudice rappresenta dunque un brutto precedente in generale.

II. Questa decisione alquanto originale si colloca in un contesto nel quale gli accusatori non hanno perso occasione per stravolgere le proprie stesse prassi inquisitoriali al fine di ottenere una rapida condanna, nel tentativo di isolare gli imputati, di indebolirne l’iniziativa in aula e di intaccare la solidarietà. Ricordiamo che il processo di Massa, a fronte di dieci indagati, ne coinvolge al momento soltanto quattro (la compagna e i tre compagni agli arresti domiciliari restrittivi), mentre per altri cinque permangono comunque le misure cautelari. Esso è stato convocato attraverso lo strumento del cosiddetto giudizio immediato: una procedura eccezionale che dovrebbe venire utilizzata solo in caso di certezza della colpevolezza dell’indagato. Una leva tecnica che in questo caso è stata azionata per mere finalità tattiche: affaticare la partecipazione solidale moltiplicando i tronconi di inchiesta, impedire un’iniziativa più vigorosa degli imputati (per esempio con più persone che fanno dichiarazioni spontanee, che sollevano polemiche, che usano il processo come tribuna rivoluzionaria, ecc.), non permettere ai compagni ai domiciliari di incontrarsi con gli altri coindagati nemmeno in occasione dell’udienza e impedire che i quattro ai domiciliari venissero rilasciati per decorrenza termini.

III. Da ultimo, la decisione di imporre a Luigi il collegamento in videoconferenza dagli arresti domiciliari matura nel contesto di contraddizioni aperte unicamente dall’ottusità e dalla stupidità degli sbirri di La Spezia e dal PM Manotti. Gli inquirenti in questi mesi, infatti, hanno sempre preteso il trasferimento dei compagni dalle abitazioni all’aula in tribunale attraverso la scorta. Non sono mancate le provocazioni, come la pretesa di far transitare i quattro compagni in caserme e commissariati per sottoporli a perquisizioni nel tragitto tra le abitazioni e il tribunale, ma ciò ha provocato anche una serie di problemi tecnici, in particolare proprio nel caso di Luigi, che deve venire trasferito con la scorta dalla remota Romagna. Per esempio, il 23 novembre 2023 si sarebbe dovuta svolgere l’udienza preliminare, sempre nel tribunale di Massa, per i fatti riguardanti un corteo tenutosi a Marina di Carrara il 10 settembre 2022. Una manifestazione particolarmente importante, perché fu una delle prime in solidarietà con Alfredo Cospito e contro il suo trasferimento in 41 bis, ancor prima dell’inizio dello sciopero della fame. Per quel corteo ancora oggi una compagna e due compagni sono all’obbligo di firma e tra gli indagati (a piede libero) figura anche Luigi. Ebbene quell’udienza saltò e venne rinviata al 18 aprile 2024 in virtù del fatto che la polizia romagnola non riuscì a organizzare la scorta. Stessa cosa è accaduta al tribunale di Bologna lo scorso 23 gennaio, quando l’udienza preliminare per un procedimento inerente l’affissione di alcuni manifesti murali a Imola, che vede coinvolti Luigi e un’altra compagna anch’essa inquisita in Scripta Scelera, è saltata a causa della difficoltà tecnica di organizzare la scorta del compagno, facendo imbestialire il GUP del capoluogo emiliano.

IV. Siamo lieti che l’ottusità degli inquirenti stia “sabotando” processi in tutta Italia e vorremmo sperare che continuassero su questa china, né abbiamo alcuna intenzione di dare suggerimenti alla magistratura per risolvere il problema. Visto l’andamento delle precedenti udienze, il giudice di Massa anche in quest’occasione ha aderito alle pretese degli inquirenti, e anzi – attuando una scelta molto grave in tema di videoconferenza – si è reso disponibile a scrivere questo originale precedente.

La posta in palio è molto chiara. Si tratta di ammutolire il quindicinale anarchico internazionalista “Bezmotivny”, di ottenere un precedente prezioso contro tutta la stampa anarchica, di tentare di dare un monito alle pubblicazioni rivoluzionarie. Per arrivare a questo risultato sono disposti a tutto, anche a capovolgere le stesse regole del diritto borghese su cui sputiamo. Questi miseri tentativi non possono passare sotto silenzio.

Per questi motivi, diventa ancora più importante la partecipazione alla prossima udienza: venerdì 8 marzo alle ore 15:00 al tribunale di Massa (in piazza De Gasperi). Segnaliamo inoltre che quantomeno verso le 14:30 Luigi sarà fatto entrare al carcere della Dozza a Bologna.