Bolzano, 6 gennaio: presidio sotto il carcere e cena di autofinanziamento al Santabarbara

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Indira Hrustic, bolzanina, è morta ai primi di dicembre nel carcere di Spini di Gardolo, a Trento. Scontava una pena per piccoli reati contro il patrimonio, le mancavano pochi mesi di detenzione e voleva essere trasferita in un’altra città, vicino ai suoi famigliari. Era in isolamento per una lite con una guardia. A quanto si è potuto apprendere, si è impiccata, e le guardie hanno deciso di aspettare l’arrivo di un superiore prima di intervenire in suo soccorso, lasciandola morire.

Nelle carceri italiane nel solo 2023 ci sono stati 68 suicidi, ai quali si aggiungono le altre decine di morti per «cause da accertare»: tutte da addebitare al carcere, a chi lo gestisce e spesso al sadismo dei magistrati di sorveglianza che sistematicamente negano misure alternative, permessi e trasferimenti. Il carcere di Trento non fa eccezione: una struttura «moderna» e «modello» – come quella che si vorrebbe costruire a Bolzano –, la cui storia già gronda sangue. A Bolzano, quando nei mesi scorsi siamo stati a portare la nostra solidarietà ai detenuti di Via Dante, abbiamo saputo di persone con seri problemi di salute che non ricevono assistenza adeguata, e di continui ostacoli alla corrispondenza con i solidali all’esterno da parte della custodia.

Con il cuore rivolto alla prigione più grande del mondo – i territori occupati palestinesi – nella quale si sta compiendo un genocidio con la diretta complicità dello Stato e dell’industria italiani e occidentali, mentre a Bolzano si progetta l’apertura di un lager in cui rinchiudere persone senza documenti in attesa della deportazione e mentre il governo nazionale prepara l’ennesimo pacchetto di misure di guerra agli sfruttati e in particolare di criminalizzazione della resistenza e della solidarietà nei luoghi di detenzione, torniamo sotto quelle mura infami per portare il nostro calore ai detenuti e per augurarci un anno migliore per loro e per noi e peggiore per le guardie e per chi dà loro lo stipendio.

Sabato 6 gennaio dalle 17.00 presidio solidale con i detenuti del carcere di Bolzano – sotto le mura (lato Talvera)

A seguire – 19.30 – cena e asta di autofinanziamento presso lo Spazio autogestito Santabarbara – Viale Trento 20 B

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