Venti di guerra sempre più forti. Sul vertice NATO di Vilnius

Riceviamo e diffondiamo questo testo tradotto dal greco sul vertice NATO di Vilnius dello scorso luglio, che – per usare un eufemismo – non promette niente di buono.

Qui il testo originale: https://efodos.net/2023/08/09/schetika-me-ti-synodo-koryfis-toy-nato-s/

 

SUL VERTICE NATO DI VILNIUS

Il vertice della NATO tenutosi a Vilnius segna un’ulteriore escalation delle rivalità imperialiste e aggiunge benzina al fuoco della guerra.
L’adesione della Svezia all’Alleanza dopo il via libera di Erdogan, insieme a quella della Finlandia, intensifica ulteriormente la rivalità NATO-Russia, allargando il campo di scontro. Con l’adesione dei due Paesi all’Alleanza, la NATO si assicura un numero ancora maggiore di truppe e sistemi di armamenti, ma anche un gran numero di infrastrutture di supporto ai suoi piani militari (basi aeree, porti e vie di rifornimento).

Allo stesso tempo, secondo il comunicato congiunto degli Stati membri dell’Alleanza, si sta aprendo la strada per l’ingresso dell’Ucraina nella NATO, ma senza un calendario specifico: “Sosteniamo pienamente il diritto dell’Ucraina di scegliere i propri accordi di sicurezza.
L’Ucraina è pienamente impegnata nella libera scelta dei propri accordi di sicurezza. Riaffermiamo l’impegno preso al Vertice di Bucarest del 2008, affinché l’Ucraina diventi membro della NATO e oggi verifichiamo che il percorso dell’Ucraina verso la piena integrazione euro-atlantica è andato oltre la necessità del Piano d’azione per l’adesione”.
In questo contesto, è stato istituito il Consiglio NATO-Ucraina per monitorare l’adattamento delle forze armate ucraine agli standard NATO, in vista del completamento delle ambizioni euro-atlantiche del regime di Kiev.

La riunione ha anche deciso di rafforzare ulteriormente le forze armate ucraine con un nuovo pacchetto di sostegno militare di 1,5 miliardi di dollari. In particolare, saranno forniti missili SCALP, blindati Bushmaster, carri armati Leopard 1A5, veicoli da combattimento di fanteria, sistemi di difesa aerea Patriot, droni, munizioni, ecc.
Inoltre, è stato deciso di consegnare gli F16 e di addestrare i piloti ucraini da parte di istruttori della NATO. La Russia considera questo sviluppo una minaccia nucleare, poiché gli F16 hanno la capacità di trasportare armi nucleari.

Questi sviluppi buttano ulteriore benzina al fuoco della guerra imperialista, poiché da un lato perpetuano il conflitto militare in Ucraina e dall’altro creano le condizioni per una generalizzazione ancora maggiore della guerra e un conflitto militare diretto tra la NATO e la Russia. Inoltre, al vertice di Vilnius sono state organizzate esercitazioni su carta con tre scenari di impegno militare: 1) nell’Atlantico settentrionale, 2) in Germania, nel Baltico e nei Paesi limitrofi e 3) nell’Europa meridionale e nel Mar Nero.

Oltre alla possibilità di un conflitto diretto con la Russia, si intravede anche la possibilità di un impegno militare della NATO con la Cina, poiché dal vertice dell’anno scorso l’Alleanza si è allineata completamente alle aspirazioni degli Stati Uniti, caratterizzando la Cina come un “avversario sistemico”. Nella dichiarazione finale del Vertice di Vilnius, la Cina è stata descritta come una sfida agli interessi della NATO, in quanto “mira a sovvertire l’ordine internazionale basato sulle regole”. La prospettiva della creazione di una “NATO asiatica”, nonostante le forti obiezioni della Francia, mette ulteriormente a dura prova le relazioni occidentali con la Cina, che ha chiarito che non tollererà “l’espansione della NATO verso est nella regione Asia-Pacifico”.

In questo contesto di intensificazione degli antagonismi, gli Stati Uniti e i loro alleati (Canada, Gran Bretagna, Australia, Nuova Zelanda, Giappone e Francia) hanno effettuato a luglio vaste esercitazioni aeree nel Pacifico, nel “cortile di casa” della Cina.
È indicativo che l’esercitazione Mobility Guardian abbia utilizzato un numero di forze militari sette volte superiore a quello del 2021!
Secondo i funzionari statunitensi, queste esercitazioni serviranno da “collante” per una serie di esercitazioni militari nell’Indo-Pacifico. Non dimentichiamo che lo scorso marzo il ministro degli Esteri cinese Qin Gang ha parlato di un inevitabile conflitto e scontro tra la Cina e la NATO e gli Stati Uniti: “Se gli Stati Uniti non mettono un freno, se continuano ad accelerare sul binario sbagliato, nessuna barriera d’urto impedirà il deragliamento, che si trasformerà in un conflitto e scontro, e chi subirà le conseguenze disastrose?”.
Pochi giorni dopo, Xi Jiping ha messo le forze armate in assetto di guerra e ha chiesto ai suoi generali di prepararsi alla guerra.

È proprio in questo ambiente che profuma di polvere da sparo e di sangue che noi, come movimento, dobbiamo costruire cumuli di resistenza e solidarietà internazionalista contro le macchine da guerra.
L’intensificarsi degli antagonismi imperialisti e della guerra come espressione della crisi strutturale del sistema capitalista e dei riassetti di potere che genera, produce simultaneamente i nostri doveri politici e di classe nel nostro paese.
Una posizione che, avendo come bussola lo slogan “il nemico principale è a casa nostra, in Grecia, nell’UE, nella NATO”, chieda il trasferimento della guerra alle retrovie e la sua trasformazione in una guerra di classe rivoluzionaria  contro lo Stato greco. Non c’è altra soluzione. Dai nostri territori, l’unico modo per contribuire alla fine dello spargimento di sangue in Ucraina e la prevenzione di un nuovo massacro umano globale è quello di scontrarsi attivamente con la “linea nazionale” dello Stato greco e il suo pieno allineamento con le aspirazioni degli Stati Uniti, e scontrarsi direttamente con la politica che trasforma il paese in una vasta base militare e una base di guerra della NATO.

Contrattacco di classe (Taxikì Antepithesi), gruppo di Anarchici e Comunisti (Atene)

Peloto, sulla strada dell’anarchia e del comunismo (Xanthi)

Gruppo anarchico “Cavallo occidentale” (Dysinios Ippos), Patrasso

Assemblea dell’occupazione del Cimitero Vecchio (Alessandropoli)