COME RESTARE CALMI QUANDO LA POLIZIA CI PROVOCA IN PIENO LUTTO. Grida dal cuore di una abitante di un quartiere popolare

Riceviamo e più che volentieri pubblichiamo la traduzione in italiano di queste “grida dal cuore” provenienti da uno dei quartieri popolari francesi, dove la rabbia esplosa a inizio luglio corrisponde alla consapevolezza di essere “selvaggina per sbirri” (come si legge su quel muro).  

COME RESTARE CALMI QUANDO LA POLIZIA CI PROVOCA IN PIENO LUTTO

Grida dal cuore di una abitante di un quartiere popolare

qui il testo in francese: https://lenvolee.net/comment-rester-calme-quand-la-police-nous-nargue-encore-en-plein-deuil/

Essere insultati o offesi, picchiati o umiliati, ammazzati da una pallottola alla testa o soffocati… Questa è la sorte dei giovani nei nostri quartieri. Noi, genitori, fratelli e sorelle maggiori a cui oggi si chiede di lanciare inviti alla calma, abbiamo cercato di denunciare tutto questo diciotto anni fa, dopo la morte di Zied e Bouna, morti di inseguimento da parte della polizia. Quello che sentivamo in corpo erano tutte le umiliazioni che fanno male allo stomaco, i continui controlli che finiscono sempre male… e tutte le vite sottratte.

La nostra rabbia si è espressa di nuovo nello stesso modo: auto in fiamme, saccheggi… È stato un occhio per occhio, una vendetta che non è stata nemmeno all’altezza del nostro dolore. Di fronte al disprezzo di una società che ci trattava come reietti, come buoni a nulla, questo era il modo per farci sentire. Fin da piccoli siamo abituati a subire abusi da parte della polizia, del sistema giudiziario, dell’omertà e della cecità intenzionale dei politici. Ma come possiamo restare calmi quando uno di noi muore nella più totale indifferenza, quando le prove scompaiono dai nostri fascicoli e la polizia ci provoca ancora in pieno lutto durante le nostre marches blanches?

Tutto questo è stato denunciato all’infinito da associazioni e famiglie arrabbiate, ma niente! No, niente contro i veri carnefici! Medaglie consegnate ai poliziotti come fossero caramelle, promozioni, congratulazioni… insomma, una licenza di uccidere. Quando lo si vede in televisione, come si fa a non essere arrabbiati, come si fa a non sentirsi in trappola? Tutta la Francia è scesa in piazza per protestare contro la riforma delle pensioni, ma si è scontrata con l’indifferenza sprezzante del governo. Ora che la situazione esplode, è chiaro che solo quando c’è lo scandalo si parla dei quartieri popolari e di ciò che vi accade; ma il prezzo da pagare è la presenza costante del RAID, il GIGN e i blindati.

Perché saccheggiare i negozi? Il RSA [revenu de solidarité active – reddito di cittadinanza francese] è pensato per tenerci tranquilli grazie alla minaccia di potercelo togliere se opponiamo la minima resistenza… ma viene divorato dall’inflazione! Quindi ci aiutiamo da soli! Questi bambini vedono le loro mamme o i loro papà lavorare come muli, pulendo la sporcizia dei borghesi che sputano loro in faccia! Ti assumono a 1.300 euro al mese per un lavoro che non vorrebbero fare per nulla al mondo, e bisogna pure essere grati…

Oggi sono i nostri figli a subire tutto questo e a lottare per strada: come mai? Perché, a distanza di anni, si ripete sempre lo stesso schema? Queste sono le vere domande a cui bisogna rispondere! E non con la repressione, come ogni volta!

Chiederete loro di smettere, di porgere l’altra guancia?

Danno la colpa ai genitori, dicono che è colpa loro; minacciano, e ancora una volta usano il ricatto e la paura; ma non dimenticate che eravamo già lì nel 2005.

Tutto ciò risveglia un dolore sepolto.

Note:

Marche blanche: manifestazione in ricordo delle vittime delle violenze della polizia, solitamente lanciata dalla famiglia.

RAID: unità di polizia addestrata ad intervenire nelle situazioni di “criminalità organizzata, banditismo, terrorismo, sequestri”.

GIGN: gruppi di intervento “anti-terrorismo” sotto l’autorità della Gendarmerie nationale.