Non saremo complici, saremo disertori

Riceviamo e diffondiamo:

Qui in pdf: stabilmento spoleto 24

 

NON SAREMO COMPLICI
SAREMO DISERTORI

Manifesto contro la produzione di armi per l’Ucraina dallo stabilimento di Baiano di Spoleto

Rispondendo a un’interrogazione parlamentare, il ministro della guerra
Guido Crosetto ha confermato che lo Stabilimento militare per il
munizionamento terrestre (Smmt) di Baiano di Spoleto potrebbe presto
produrre i nuovi missili e munizioni da inviare in Ucraina per sostenere
la guerra in corso. L’Agenzia industrie Difesa (Aid) ha infatti
candidato tre suoi siti produttivi – quello spoletino, quello di Capua e
quello di Fontana Liri – per il bando dell’Unione europea Asap, che
prevede lo stanziamento di 500 milioni di euro per produrre nuovi
armamenti da inviare a Kiev.
Per quanto si tratti ancora solamente di una candidatura, la commissione
viene data come molto probabile dai giornali locali, anche in virtù del
fatto che lo stabilimento spoletino sarebbe sotto utilizzato rispetto
alle sua capacità «produttive» (ma forse dovremmo dire distruttive).
Il ministro, già esponente della lobby delle armi in qualità di
presidente della Federazione aziende italiane per l’Aerospazio, la
difesa e la sicurezza (Aiad), ossia un’appendice di Confindustria che
raggruppa gli imprenditori della guerra, continua a promettere incassi
miliardari per i suoi compari e forse crede di ammansire gli spoletini,
imbronciati per il ridimensionamento dell’ospedale, in vista delle
elezioni regionali con qualche posto di lavoro.
Se Stati e i blocchi di potenze capitaliste si sfidano per il controllo
dell’egemonia mondiale, noi sfruttati non abbiamo niente da spartire con
le loro guerre. Le bombe prodotte a Spoleto andranno a massacrare i
soldati arruolati a forza, prorogando anche il massacro della
popolazione civile ucraina. Ma la guerra colpisce tutti noi.
Mentre i Signori della Guerra fanno affari d’oro (è notizia di poche
settimane fa che la Leonardo nel 2023 ha visto la sua capitalizzazione
in Borsa crescere dell’82%) tutti noi ne paghiamo le conseguenze con
l’aumento del costo della vita a partire dai prodotti energetici,
l’intensificazione dello sfruttamento in nome della produttività, la cui
espressione diretta è ben visibile nel continuo aumento di morti e
infortuni sul lavoro, infine ne vediamo gli effetti con l’avvitamento
repressivo in atto: le manganellate contro gli studenti o i picchetti di
operai in sciopero, le inchieste contro la stampa anarchica e la sempre
maggiore insofferenza verso le opinioni dissenzienti, fino ad arrivare
al trasferimento di Alfredo Cospito in 41 bis, sono la rappresentazione
plastica delle politiche di guerra che i nostri governanti mettono in
atto per combattere il fronte interno.
Opporsi a tutto questo è possibile: lo hanno dimostrato i portuali di
molte città che si sono rifiutati di lavorare le commissioni militari e
lo hanno dimostrato quelle azioni dirette che hanno saputo mettere
concretamente i bastoni tra le ruote all’apparato bellico e ai suoi
complici.

Nessuna complicità con gli industriali della morte!
Né a Spoleto né altrove: boicottiamo, ostacoliamo, sabotiamo l’industria
bellica!
Il nemico non è lo sfruttato che si trova dall’altro lato del fronte,
ma il politico, l’industriale, il banchiere che si arricchisce col
nostro sangue!

Anarchici a Spoleto
t.me/circoloanarchicolafaglia