Da Saluzzo a Fossano: the power of law

Riceviamo e diffondiamo (in ritardo) questa graffiante e veridica parodia del discorso tenuto in aula dal Procuratore Generale Francesco Saluzzo durante la requisitoria contro Anna e Alfredo. Le cose sono andate diversamente, e non certo per merito del Diritto. Bensì della determinazione di Alfredo e della solidarietà che questa ha saputo raccogliere.

Da Saluzzo a Fossano: the power of law

Il 19 giugno 2023 il pg Saluzzo non tenta di giustificare il prorio pensiero come potrebbe apparire ad una lettura distratta delle sue ciance; al contrario illustra bene, senza mezzi termini, la scontata vendetta che alberga nel suo triste pensare in ossequiosa riverenza al cuore dello stato, colpito indubbiamente più a parole che a gesti.
Colpito dal pensare anarchico che ne rivela non solo inconsistenza e inutilità ma ne evidenzia le storture, gli abusi, i favoreggiamenti, gli accordi, le collusioni, la concussione, la strategia, l’infamia e il tornaconto.
Lo stato che ha tenuto un basso profilo giocando con i cavilli giudiziari per non gettare la spugna, sapendo che si trova il modo per portare a casa un pareggio se non la vittoria.
Il pareggio se lo sta giocando il pg Saluzzo; ci ha illustrato, in attesa di agognata vittoria, come si prepara una vendetta sottile quanto basta perché gli addetti ai lavori possano comprenderla in tutta la sua rivoltante falsità, con profusioni di bava verso i gangli dello stato.
Compostezza e retorica che hanno abbassato i toni primari del pg perché non è il più il caso di urlare, la tormenta è passata, ora serve il sussurro di voce autoritaria mascherata da autorevole, a cornice del contesto che più volte concentra il discorso del “buon padre di famiglia” sulla parola sofferenza, abusandone.
Narra di umana sofferenza vissuta nel formulare le proprie richieste per Anna e Alfredo, sofferenza che la chiesa insegna far parte del fardello più significativo dell’uomo, e il pg Saluzzo, senza rinunciare a immedesimarsi col giudizio divino pur facendo le veci del pilato Nordio, si muove in evidente stato di sdoppiamento della personalità.
Per meglio esprimere al popolino extra area il dilemma che ha portato alle conclusioni parla di cuore pesante, di scelta difficile quanto doverosa, a difesa di uno stato cristiano che non conosce vendetta e tutti accoglie, come la santa sede, con la differenza che non è suo compito il perdono; per giustificarne l’assenza si concentra su fatti e carriera tenendo a bada il delirio di onnipotenza mascherato dagli argomenti sopra espressi e mette in campo il terrore predittivo di ciò che sarebbe potuto accadere ma ahimè, in realtà non fu.
Illustra scenari di decimazione di giovani vite al servizio dello stato e della difesa dei cittadini: quanti avrebbe potuto ammazzarne e quanti altri in futuro?
Sembra che dal 2006 il numero sia sempre in crescendo, di pari passo con le investigazioni sul caso, prove e controprove basate su analisi e riproduzioni multiple dello spostamento di 2 bidoni della spazzatura e susseguente rottura parziale di uno di essi.
Anni di soldi spesi a dimostrare che poteva essere ma non fu; anni di ciance che portando risultati discutibili si sono tradotti in anni di frustrazione; cosa ne facciamo di tutti questi anni persi che non portano al risultato eclatante sbandierato dai titoloni giustizialisti?
Qualcosa bisogna pur farne, di questi anni in cui lo stato si è sentito preso per il culo con un traguardo che ogni professionista interpellato pareva in sostanza allontanare anziché il contrario; il pg Saluzzo, pur invaso dalla sofferenza, ha iniziato a fare le somme in mancanza di meglio, quindi questi 17 anni di indagini decide di addossarli in qualche modo ad Anna e Alfredo, come base di partenza; le aggravanti invece verranno usate come rivincita per il tanto penare donando ancora qualche anno, d’altronde Alfredo non solo non ha mostrato segni di pentimento, ma ha azzardato scacco matto al verdetto insindacabile della giustizia mettendo di mezzo la consulta.
Fatte queste considerazioni possiamo dare la giusta lettura al testo di Saluzzo:

«Alfredo ed Anna siete astuti, quindi tolti i convenevoli per l’opinione pubblica vi rimembro che pagate anche per questo, siete preparati e ciò aggrava la vostra situazione, siete complici al pari e lo stato nelle cui aulee campeggia la satira “la legge è uguale per tutti” non può permettersi di fare differenze sostanziali; quindi, senza neanche prendere in cosiderazione l’umanità perché le toghe hanno ben altri parametri a sostenere il proprio potere, richiedo senza scrupolo di coscienza alcuno, senza tentennamenti e a cuor leggero la condanna alla pena edittale dell’ergastolo per te e un allegerimento per Anna per la quale mi limito a chiedere 27 anni di galera, perché avete rotto i coglioni sfidando lo stato più di quanto vi fosse permesso per democratico folklore; non si può comprare il vostro silenzio come fatto con gli amici, non vi si puè ricattare, non si riesce a demolire il vostro pensiero e allora è necessario impedirvi di parlare! Lo stato ha subìto i vostri gesti e le vostre parole e ora che siete nelle nostre mani subirete la vendetta dei burattini del reame; pensavate forse con il vostro can can di sfuggirci?
Lo stato, vendicatore per eccellenza verso chiunque non elergisca bava, ricorda le porte a cui bussare per chiedere dazio e dimentica i nomi di chi invece può trovare davanti alla propria porta se si fa troppo rumore. Avete osato sfidare lo stato con l’azione esemplare della propaganda col fatto e subirete la vendetta di tutte le figure implicate nel darvi la caccia in un unico conto perché voi, anarchici, e sopratutto tu Alfredo, non meriti nulla; la tua “socia” non è da meno, è solo più taciturna ma quando apre la bocca sputa veleno! Avete osato sfondare le grate delle celle dei reietti per mostrarli agli occhi di chi ne ignorava le condizioni di schiavitù, sui quali testiamo scienze e tecniche psicologiche per migliorare l’obbedienza futura. Non ho più bisogno di adirarmi, basterà mostrarmi addolorato per la vostra sciagurata sorte, sarà questa la mia arma che Nordio pilato non condannerà, tattica ormai consolidata e sempre efficace a rafforzare umanità, giustizia e protezione per gli stolti che nutriamo quotidianamente con carne umana fino a quando non ci servirà anche la loro. Il parere della consulta lo accetto come invito, non certo come obbligo, al vostro pari non permetto imposizioni, la differenza sta nel fatto che io non verrò punito. Quello che non vi viene perdonato è di non averli fatti ’sti cazzo di morti, costringendo l’intellighenzia a fare da funanbolo, in precario equilibrio per catturare degli anarchici a rafforzare la strategia della tensione e a sfoggiare per l’occasione il 285 visto che con i vostri “complici e solidali” caduti nelle nostre grinfie abbiamo potuto osare solo i retorici 270 e 280! Sarebbe stato più semplice, eroi della patria, fasti a tema, corone di fiori e giornata in memoria, invece anche i fotografi, pur dilettandosi da varie angolazioni, non hanno potuto far di meglio! Un cassonetto resta tale pur se danneggiato, però qualcuno di nefasta memoria insegnava che una bugia ripetuta in varie salse diventa verità! Non avendo gioco facile con le foto proviamo a forzare il contenuto del micidiale ordigno a costo di far passare per coglioni i mancati eroi, gangli eccellenti e di prim’ordine per la difesa della patria, che scambiando il fragoroso boato per un incidente hanno salvato la pelle. Vuoi mettere l’impegno degli amici a Capaci? Fossero stati anarchici 285 anche a loro, invece… Con altre stragi ci abbiamo provato, ma non ci siamo riusciti.
Ora ci riproviamo con l’ausilio di cassonetti, sia mai che si possa coniare il binomio anarco-stragista! Una bella rivalsa ma soprattutto un ottimo parafulmine al quale non abbiamo intenzione di rinunciare; gli anni son lunghi, prima o poi qualche cosa succede… Se non serviranno come deterrente sono valsi almeno un gagliardetto dopo tanto penare oltre a fonire il trampolino di lancio per il 285 dell’amato Rocco!
Bene, Alfredo e Anna , chiarito al popolo che lo stato non usa vendetta in quanto non è nelle sue corde, chiarito alle anime che a malincuore mi vedo costretto senza alternative a perseverare su questo sentiero, per rendervi partecipi della mia sofferenza voglio appioppare a te Alfredo 12 mesi di isolamento diurno e sfoggiare la mia galanteria verso il gentil sesso riservando ad Anna una boccata d’aria fresca in un lontano futuro; nessuno di voi 2 si ravvederà, ma a te Alfredo voglio proporre un annetto di presumibili stati di coscienza modificati mentre ad Anna voglio regalare 27 anni di pausa, al fine di stimolare in voi una riflessione… Per cotanta magneficenza, in ottemperanza alle leggi ad personam vigenti, nella speranza che il 26 c.m. mi riservi in futuro di essere ricordato così: da Saluzzo a Fossano, the power of law!».