Attaccata sede di distribuzione della rete TIM (Roma, 9 marzo 2023)

Riceviamo da email anonima e diffondiamo:

Nelle ore centrali della notte tra giovedi e venerdi 9 marzo abbiamo attaccato una sede di distribuzione della rete TIM in un quartiere di Roma.

All’esterno della struttura, un edificio al di sopra del quale sono collocate diverse antenne e un gigantesco ripetitore, era presente un locale chiuso la cui porta indicava la presenza di strumentazione elettrica, motivo per cui abbiamo pensato potesse essere sia un centro dati che la fonte di alimentazione delle antenne e della struttura stessa.

Ci siamo quindi introdotti all’interno del locale aprendo la porta con un piede di porco, in seguito è bastato versare della benzina sui quadri elettrici e sui cavi e centraline . Sotto i diversi quadri o server c’erano cavi di grosso diametro, probabilmente usati per trasmettere dati al/dal ripetitore. Abbiamo ritardato l’accensione con qualche piccolo trucchetto e ci siamo dileguati.

Per via del silenzio dei media di regime sull’accaduto, non sappiamo con esattezza la portata dei danni, ovvero quanti contatori e quadri siano danneggiati; ciò che è sicuro è che sia scoppiato un incendio con una sonora deflagrazione.

TIM collabora attivamente alla catastrofe tecnico/tecnologica in corso ed è in prima linea nell’estensione della fibra ottica e del 5g.

Inoltre TIM collabora con chi detiene il potere, stato e carcerieri, per la realizzazione dei braccialetti elettronici volti al controllo delle persone detenute in regime di arresti domiciliari.

Dalla stampa si apprende come l’azienda sta affrontando diversi problemi tecnici di distribuzione (il cosiddetto tim down), motivo in più per attaccarla in quanto i danni dolosi si sommano alla loro inefficienza. Battere il ferro quando è caldo: colpire, colpire ancora, colpire meglio fino alla distruzione della società prigione.

TIM, lo Stato ed i padroni sono ovunque, ad ognuno la sua scelta.

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