Il volto amabile del potere

Riceviamo e pubblichiamo queste cronache-riflessioni: quasi una sceneggiatura tragico-farsesca, politicamente scorretta e sensoriale su di un esperimento di massa (quasi) totalmente riuscito. Come sempre, alcuni indicheranno il dito, altri guarderanno la luna.

Il volto amabile del potere

ILLUSIONISMO
Effetto artistico diretto a suscitare nello spettatore l’impressione di trovarsi a contatto diretto con la realtà e non con una raffigurazione.
Sarebbe opportuna una riflessione profonda sulle parole adoperate per spiegare il significato del termine.
La sopra citata definizione illustra il passato, il presente e il futuro, più di quanto possa apparire ad una lettura distratta

CIVILTÀ E PROGRESSO
Viviamo nella parte trainante del mondo, culla di civiltà dedita al progresso e all’evoluzione dell’intelletto, paesi democratici e di diritto, economicamente forti e agiati: abbiamo la fortuna di essere nati nella parte giusta del globo e ci prendiamo cura dei meno abbienti con offerte clericali e solidali, solitamente sotto le feste o in occasioni a tema; gli altri giorni siamo in trincea e vogliamo sparare al mare come ai monti, perché un conto è un’offerta, un conto è il pane che scarseggia anche per noi.
L’aiuto migliore resta continuare incessantemente con devozione ad esportare civiltà, democrazia e armi per riportare la pace in questi luoghi arretrati; ristabiliti gli equilibri si rientra con un souvenir del posto, acquisito e fatto proprio con tecnologica galanteria e se non si rientra il souvenir lo fornisce la madre patria, con vessilli colorati ed avvolgenti, solitamente uniti a gagliardetti e spari in onore di chi obbedì tacendo .
La tecnoscienza non è perfezione: perdite o danni collaterali, a seconda della linea di confine e dell’obiettivo.
Nonostante tutto la natura continua il suo cammino e ogni tanto risponde alle ferite inferte: siamo nell’era del progresso, possiamo offrirle solo il denaro per riparare il danno, chiedendo lo stato di calamità naturale e investendo nella ricerca per crearne altri, in un proficuo circolo vizioso che mette tutti d’accordo.
Al fine di mantenere vivo il ricordo non mancano occasioni annuali e fasti a tema;
per le scuse invece usiamo i summit e quando la risposta sono tuoni, baleni e fulmini, si passa agli arresti: gli elementi naturali, scombussolati, possono anche agitarsi, ma sino a un certo punto, giusto per fare folklore, mettendo in risalto il volto amabile della democrazia.

PANDEMIA E MORTE/ GUERRA ED ECONOMIA
È arrivata, non eravamo preparati.
Milioni di morti su miliardi di vivi, bollettino delle 5, numeri e statistiche aprono le danze alla tecnocrazia; è un bastardo, siamo in guerra, non è colpa nostra, dobbiamo difenderci, si prepari la trincea.
I mercati esotici, il salto di specie che giustizia pangolini e visoni, non bastasse essere mangiati o indossati dall’uomo.
Disastro mondiale, non si riesce a circoscrivere, dilaga, è ormai dappertutto, non ci sono cure, tachipirina e vigile attesa.
Coprifuoco, zone bianche, gialle, rosse, verdi, dpcm a pioggia mentre il sole risplende alto chiamandoci, e noi sospiriamo guardandolo attraverso i vetri;
consolidiamo il nostro legame con il vetro tecnologico che cattura tutto per immortalare il susseguirsi dei nefasti scenari: io c’ero, qua è così, là cosà, io non c’ero ma dico la mia.
Morti per le strade, negli ospedali, fosse comuni, angeli bianchi, anziani soli, bambini disorientati, foto, video, istruzioni per l’uso, prediche da chiunque riesca a farsi riprendere da una fottuta telecamera; società liquida di Bauman, delatori travestiti da sceriffi e sceriffi infami a dispensare verbi discordanti a reti unificate globalmente.
Parole d’ordine per alimentare la guerra psicologica data per vinta su terreno fertile. Medici che competono con mercanti opinionisti per un’inquadratura politica proiettata nel futuro: il talk show identitario con giullari giudicanti e mediatori di corte fa proprio questo impianto già ampiamente in voga come PNL consolidato nei programmi televisivi: se ha funzionato alla grande con cibi, vestiti, case, botanica e matrimoni, sarà un gioco da ragazzi; audience, visibilità, profitto e carriera politica ci regalano la scienza prêt-à-porter e gli attori non escono mai a mani vuote ma negano senza difficoltà: abitudine.
Applausi incoraggiano il jingle bells sanitario e la risposta di Zalone:
entrambi regalano risate, ma i primi si risentono per lesa maestà.
Molti i professionisti che hanno scelto consapevolmente queste strade non senza tornaconto, dimenticando Ippocrate; mentre chi non sale sul carro è radiato, licenziato, sospeso, denigrato.
Mentre muoiono i capri espiatori additati quali responsabili del salto di specie, si moltiplicano i cani da guardia annoiati e quelli da tartufo eccitati: arrivano anche le linci, che in cambio di giubbottino identificativo donano gli occhi allo stato, ringraziando per l’opportunità che li ha resi migliori.
Uno spettro si aggira veloce e invisibile, vuol prenderci la vita…
Di ritornelli non si fa economia, ci sono i controllori, originali e non, a quanto dicono ovunque, per la nostra sicurezza! mascherine singole, doppie e triple, calzari, tamponi in varietà, prelievi quantitativi… si esibisce una brochure di precauzioni possibili conformi a quantificare la disponibilità del profitto, si fa portavoce Arcuri.
Arriverà un’altra ondata e se non arrivasse la faremo arrivare, costi quel che costi, tanto ci si guadagna a prescindere.
Il mondo della moda si adegua e produce mascherine in pendant a costumi e magliette, mentre quello tecnologico avanza nelle case perchè istruzione e lavoro sono un diritto; i bambini al pari degli anziani sono le categorie che ne usciranno peggio, e viene data un’accelerazione a entrambi, bonus per acquisto tablet con annesso condizionamento ai primi e morte ai secondi con susseguente risparmio sulle pensioni.
“I nostri vecchi” vengono chiamati, venuti alla ribalta con la pandemenza, prima inosservati quanto invisibili; se ne strumentalizza la morte parlando di aspettativa di vita negata, quantità che predomina sulla qualità a supporto della scienza, contro natura.
Milioni di giovani vite vengono quotidianamente stroncate dalla fame, da banali malattie, da guerre; nessuna campagna mediatica di tale portata è mai stata messa in campo: vite stroncate e non perché giunte al traguardo.
Pare non si muoia più di vecchiaia o di altre malattie, anche questo viene negato ai nostri vecchi, insieme al contatto con i familiari, come se il personale sanitario non vivesse una vita all’esterno dove dicono ci sia potenziale aumento rischio contagio. Virus intelligente, che sceglie luoghi, orari e fasce d’età a piacimento… Non essendo più catalogabili come elementi produttivi e rappresentando un costo per lo stato, gli anziani devono almeno prestarsi a fare numero: l’età si avvia al fine corsa, quindi sono gli elementi meglio sacrificabili per la causa.
In passato chi in guerra non era utilizzabile veniva sacrificato, mentre gli elicotteri distribuivano cioccolato ai bambini: tempo e contesto hanno messo in campo gli adeguamenti, nulla di nuovo sotto il cielo.
Come un surfista a Mundaka si cavalca l’onda e in questo mare tumultuoso arrivano le varianti alfanumeriche in attesa del gran trionfo: il vaccino, la soluzione finale.
Negazionisti, complottisti, irresponsabili, no vax, free vax e le magliette by virology team: io mi vaccino e lo faccio per l’umanità intera e tu che nutri dubbi meriteresti l’ergastolo.
Esternalizzazione del carcere: ore d’aria, domandine sotto forma di autocertificazione, miraggio delle visite mediche, corridoi di passaggio prestabiliti, acquisti controllati, censura alla lettura, socialità numerica controllata su gentil concessione, sorveglianza attiva del personale addetto, rivolte contenute con la vittoria graduale sul coprifuoco. Operazione Panopticon portata a termine: sorvegliare e punire, si rivolti Foucault!
Viaggiano veloci anche le altre operazioni in corso, non tutto si è fermato: repressione e armi agiscono indisturbate; alcune si preparano, altre si riescono a tenere nascoste, qualcuna no: 14 morti in carcere, nell’indifferenza generale, all’insegna dell’essere tutti nella stessa barca.
Arriva il vaccino e avanza per categorie al fine di arrivare in pole position, senza far torti a nessuno, utilizzando scale anagrafiche; ce n’è per tutti e per tutti i gusti, perché si rispettano anche i profani, ai quali si propone una soluzione che ne rispetti l’etica, siamo in democrazia.
Al via la gara degli appalti di cui si rende edotta la popolazione, chi mette più cash vince, fottendo gli altri: siamo nell’era della globalizzazione, e mossi da pruriti di facciata si accenna un pensiero ai meno abbienti.
Ops… Niente cash, niente vaccino, la globalizzazione mostra il volto senza veli anche nella decantata emergenza e l’umanità che se lo può permettere applaude seguendo il viaggio dei camion portatori di salvezza, non se ne parla di liberalizzare i brevetti: conto alla rovescia e performance dei partecipanti, io offro 2 dosi di elisir, io ne offro una, ma attenzione niente orge chimiche, devi restare fedele alla prima scelta.
Questo il diktat del perfetto borghese: che noia il rapporto di coppia… In aria di gender fluid si diffonde il poliamore, permesso eccezionalmente: scambio di partners, l’importante è che si consumi, il tuo braccio può essere penetrato da molteplici contendenti, sarai applaudito e se sei donna non verrai chiamata troia, astrazeneca a parte: in questo caso capita che tu non possa più essere chiamata neanche col tuo nome.
Il popolo risponde presente e collabora attivamente alla campagna di primavera:
si contengono i licenziamenti degli angeli in prima linea dirottandoli negli hub, dove viene abolito il metro di distanza, di necessità virtù.
Lo stato, che ha mete ben differenti dall’elisir di lunga vita e accordi con scadenze da rispettare, sedotti i saggi di vecchia data, chiede aiuto ai figli a cui dona il pane e i primi ad essere chiamati a rapporto sono i conoscitori di scienza , ai quali si chiede di utilizzare solo quella parte di giuramento, la coscienza è un ostacolo: bandita e punita; seguono i sapienti ma servono anche gli studenti le gravide e i bambini; si prova a tirar dentro anche cani e gatti, ma si molla il colpo per un altro molto più appetibile: over 50!
Poco lungimirante in questo caso la scelta del ricatto lavorativo essendo una fascia altamente penalizzata nelle statistiche della disoccupazione nell’era interinale:
gli esiti, che han preso il posto del bollettino delle 5, esibiscono una risposta  pressochè compatta: vaffanculo.
Esiti preventivati, ma è il messaggio che conta e l’Emilia lo raccoglie per prima:
patente del buon cittadino, raccolta punti, pegni e privilegi.
La scelta messa in campo è obbligata quanto oculata: oltre al messaggio subliminale, messi da parte i pangolini questa presa di posizione diventa necessaria, in più la scienza perdendo credibilità si appella a Ippocrate e inizia a desecretare alcuni documenti, la performance teatrale sta subendo un crollo di ascolti, quindi serve tener alto il pericolo e produrre nuove statistiche dato che il contenuto delle precedenti inizia a sgretolarsi.
L’impianto primario “morti per covid” ha già lasciato il passo ai “morti con covid”, serve inserire un elemento nuovo: i no vax, egoisti e responsabili dell’aumento dei contagi, di eventuali morti nelle fasce deboli, dell’intasamento di rianimazioni e reparti.
Ecco rimescolate le carte e il solito banco nuovamente in tavola: a questo giro video e interviste arrivano direttamente da rianimazione (ambiente sterile?) e reparti ospedalieri: si susseguono occupando il ventaglio dei mass media con applicazione legge sui pentiti n. 304 , giusto per aggiungere un altro tassello all’esternalizzazione del carcere e tener viva la paura per la circolazione del virus, unendo l’utile al dilettevole ben sapendo che durerà poco, l’importante è che sia quanto basta, perchè il gioco dei dati ha una durata relativa.
L’autocertificazione ha regalato perle di saggezza apprezzabili, ma non basta più per la libera circolazione: urge il nuovo documento d’identità digitale, per gli sfigati cartaceo; anche questo ha scadenze in corso per accordi di lontana memoria. Per non essere secondo in podio rincorre le varianti, ma non viene classificato con sistema alfanumerico, bensì si utilizza prefissazione con valore accrescitivo: come per le carte di credito, d’altronde sono entrambi carte ed entrambi possono essere essere utilizzati in forma digitale.
Senza la tessera non si entra e se questo non funziona come deterrente per i refrattari, senza la tessera non si esce: si ipotizzano lockdown per i no vax anche se si apprezzano per gli introiti prodotti dal tampone h 48.
Il mondo della moda si adegua e produce mascherine in pendant con costumi e magliette, mentre quello tecnologico ha condotto un’avanzata stile ghetto di Varsavia, raggiungendo ogni luogo.
Costretti a volto coperto perdiamo occasioni che difficilmente ritorneranno, però il decoro va a farsi fottere e ci invitano a centrosocializzare le città con striscioni e lenzuola fuori dai balconi e in ogni dove: la digos non viene chiamata in causa e parte l’inno nazionale diffuso a orario comandato perché si è tutti nella stessa barca. Lo spettacolo volge al termine, per uscirne dignitosamente si riduce la quarantena, si autorizzano i tamponi fai da te, si aboliscono le statistiche perchè dannose per il cittadino.
Monti propone informazione controllata a reti unificate, dandoci dei coglioni per aver accettato tutto e dando per scontato che continuerà ad essere così, senza bisogno di far troppo rumore!
Non comprende il nostro stupore ad ogni giro di vite e viene difficile dargli torto.
Annientamento del pensiero critico e della logica: obiettivo raggiunto.

La crisi continua, è guerra, non più sanitaria, solo economica; l’overture visibile al popolo è l’aumento dei prezzi delle materie prime in concorso con i beni di prima necessità.
Poi arriva la guerra e il bis dello spettacolo: non eravamo preparati.
Capro espiatorio: Putin
Sicari: Russia e Ucraina
Mandanti: America e Cina.
Attori principali: Zelensky, Biden e Putin, a seguire tutti altri.
Comparse: oligarchi.
Trama: spartizione geopolitica del mondo e appropriazione delle risorse, donazione/ricambio armamenti per meglio giustificare relativo (quanto già in agenda da tempo) aumento spese militari, avanzamento in accelerazione dell’utilizzo di bio e nanotecnologie e della bioingegneria con acquisizione di laboratori a tema, il tutto a giustificare un ulteriore impoverimento globale che fa seguito a queste operazioni speciali, cercando di occultare finché possibile il dominio tecnocratico mondiale, tacciando di complottismo, ancora di moda nonostante gli anni, eventuale controinformazione.
I putiniani rubano lo scettro ai no vax e riparte la caccia all’uomo, con liste di proscritti prodotte da infami scribacchini; anche se vaccinati vengono esclusi e perseguitati.
La green card non è uno strumento sanitario. Anche in questo caso siamo in guerra contro il bastardo; cambiano le sembianze, è un umano, ma non le parole d’ordine:
squadra che vince non si cambia.
In tempi pandemici però si accolgono i profughi a braccia aperte, quelli veri, e parte la gara alla solidarietà e all’accoglienza: gli regaliamo anche il prezioso siero all’arrivo in terra autoctona ma non offriamo soluzioni: il nostro lo abbiamo fatto e sostanzialmente non abbiamo né potere decisionale né interesse a prendercelo, siamo semplici zerbini, portaborse prezzolati con un debito di guerra.
I potenti hanno spodestato i volti dei virologi, e questi cercano di dare colpi di coda in aria di future elezioni, senza lasciare in disparte il profitto legato ai circuiti di accoglienza.
Sondaggio per l’invio di armi in Ucraina con statistiche che tolgono il podio agli irresponsabili 50enni che non si sono vaccinati per il bene comune:
dicono che il popolo sia favorevole all’invio di armi, solo a scopo di difesa.
L’era tecnologica serve anche per far credere alla massa connessa di poter direzionare guerre a distanza attraverso il valore delle proprie opinioni.
Qualsiasi voce provi a dare interpretazioni differenti viene ghettizzata come filoputiniana.
E il potere risponde ripristinando il diritto a manifestare in un tripudio di colori al vento e visi a tema, il volto amabile della democrazia sa bene come e quando mostrarsi.
Si accenna nuovamente al razionamento della farina, per non dimenticare l’economia di guerra, ricordandoci anche che l’Ucraina è il granaio d’Europa:
pillola digestiva per far accettare l’aumento dei prezzi; i ristoratori sono preoccupati, a quanto devono vendere un fritto misto se il costo dell’olio si avvicina a quello del pesce?
Ma sfugge il ragionamento sulla necessità di scappare dal sud del mondo perché non si ha più accesso né all’olio né al pesce.
Lo stato, da buon padre di famiglia, dispensa consigli millantati come imposizioni, sull’utilizzo dell’aria condizionata per risparmiare sui costi dell’energia, ma è proforma, nella notte strade e luoghi illuminati a giorno per la sicurezza:
il singolo si arrangerà, per mantenere la calma arriveranno i bonus briciole all’occorrenza, il bene comune collettivo non è al momento in discussione, e quando lo sarà avrà un costo.
Le mete dei faccendieri implicati nel conflitto bellico: carbone, inceneritori/ gassificatori, rigassificatori, nucleare, terre rare e materie prime che scarseggiano per impieghi tecnologici.
Pare si stiano rifacendo i documenti senza microchip.

La scelta di non approfondire gli argomenti è essenziale in questo contesto, per analizzare l’illusione è necessario utilizzare gli strumenti messi in campo da chi ne mette in scena la rappresentazione .
Per gli approfondimenti degli argomenti ognuno può fare da sé.
L’illusionismo si ottiene solo attraverso la manipolazione dei 5 sensi per arrivare ad esautorare il sesto.
Il detenuto lo sa bene, chi non soccombe in gabbia li affina tutti per sopravvivere.
E il potere lo sa ancora meglio, difatti prende la rincorsa e riguardo a come utilizzare i sensi in situazioni di emergenza ci batte sul tempo.
Questa svolta epocale poteva avvenire solo attraverso l’utilizzo dell’illusione,
ogni mago ha mostrato la propria arte e hanno vinto, ad oggi.

ILLUSIONE N. 1: IL GUSTO
a questo ci ha pensato il virus; ma l’illusione ha fatto la sua comparsa:
chi un giorno lo sente e l’altro no, chi non lo sente per 6 mesi, chi non l’ha più riacquistato, chi ha necessità di non sentirlo per avere la certezza di essere infetto;
domanda che i medici utilizzano per la maggiore ai fini di conclamare il contagio, diviene speranza per avere la certezza di essere positivo e scrollarsi la kafkiana burocrazia di cui il virus è caprio espiatorio, discorsi ricorrenti per aver accesso alla tessera dispensatrice di immunità e lasciapassare per ritrovare la normalità proibita con relativa socialità d’appartenenza.
In caso di guerra il gusto non sparisce ma viene contestualizzato nel cibo in scatola dei soldati, sempre lo stesso gusto come col virus e le razioni scarse evocano la fame; non riusciamo a riflettere sul gusto, assente da tempo dalle nostre vite, grazie agli ogm offerti dal mercato e il pensiero è indirizzato ad assaggiare la futura povertà attraverso le immagini, che, anche in questa occasione, non si risparmiano.
Il sangue oltre alla vista include il gusto e numerose sono le immagini di feriti ai quali fuoriesce dalla bocca.
Il gusto è uno dei 2 sensi difficilmente manipolabile dall’esterno e questo dovrebbe farci riflettere.

ILLUSIONE N. 2: L’OLFATTO
Anche in questo caso il covid ha fatto la sua parte in quanto anche l’olfatto è un senso difficilmente manipolabile dall’esterno, pur se in maniera differente ( ci sono odori che ne coprono altri); inoltre l’assenza dell’olfatto non è necessariamente riconducibile al covid perché un semplice raffreddore lo può alterare, ma non ce ne siamo ricordati.
Non si sentono gli odori e questa disfunzione viene immediatamente ricondotta all’impossibilità di riconoscere potenziali pericoli quali fughe di gas o cose che bruciano: al via i consigli per l’emergenza e per l’incolumità atti a nutrire la paura, perché per un forte raffreddore non è mai scattato questo tipo di allarme.
Di contro nel secondo scenario l’olfatto viene esaltato, quindi comunque manipolato per chi si trova in luogo altro: odore di morte, di corpi putrefatti, di fumo, di polvere da sparo, di armi chimiche, di sporco, di marcio; questi ultimi si fa ancora fatica a riconoscerli in questo scenario.

ILLUSIONE N. 3: L’UDITO
messi fuori gioco i primi 2 sensi grazie all’imprinting che contraddistingue il covid dagli altri coronavirus, il compito passa ai media.
Emergenza sanitaria: video, interviste, opinioni, consigli, decreti, leggi, obblighi, conseguenze, parole, grida, pianti di dolore e di gioia, nonni, genitori, figli, zii, parenti, amici, conoscenti, detenuti, garanti del diritto, sirene, ambulanze, silenzio, linee guida, CTS, ISS, OMS, BCE, ONU, presidenti, deputati, senatori, capi di stato, prefetti, rappresentanti di partito, avvocati, giudici, giuristi, scienziati, tecnici, biologi, chimici, virologi, immunologi, infettivologi, direttori, professori, medici vaccinatori, medici di base, guardie mediche, soccorritori, portantini, rianimatori, infermieri, personale addetto alla cura, protezione civile, polizia postale, polizia municipale, vigili urbani, carabinieri, polizia, finanzieri, forestale, aeronautica, militari, esercito;
Guerra: intelligence, tecnici informatici, hackers, bombardamenti, armi, droni, missili, lanciamissili, blindati, carri armati, mine, granate, elicotteri, aerei, sommergibili, navi, incrociatori, soldati, prigionieri, aggressori, aggrediti, disertori, parenti, vecchi, donne, bambini, animali, BCE, ONU, presidenti, deputati, senatori, capi di stato, prefetti, rappresentanti di partito, avvocati, giudici, giuristi, ministro affari esteri e cooperazione internazionale, ministro dell’interno, ministro transazione ecologica, ministro innovazione tecnologica e transizione digitale, ministro della difesa, ministro della giustizia, ministro economia e finanze, ministro sviluppo economico, ministro politiche agricole e alimentari, ministro infrastrutture e mobilità sostenibili, mercenari e militari di ogni ordine e grado.
Le alte cariche del potere fanno sentire le loro voci in entrambe le situazioni e l’apparato militare è sempre presente. Molti i video in cui sono presenti solo i rumori, in assenza di parole: si amplifica la percezione in assenza della vista, alimentando la paura.
Le parole invece sono sempre rigorosamente discordanti: si altera la percezione per confondere l’informazione acquisita, al fine di creare sconforto e destabilizzazione.

ILLUSIONE N. 4: LA VISTA
dove non arriva l’udito arriva la vista: utilizzo smodato di pornografia emotiva;
visi, corpi, animali, case, candele, luci, mascherine, tamponi, esami, ospedali, intubati, tracheostomizzati, flebo, ECMO, ambulanze, elicotteri, droni, divise, armi, morte, percorsi, cartine, fosse comuni, morti accatastati, ospedali in tilt, rianimazioni senza posti, sacchi neri, camion dell’esercito, punturina responsabile immortalata con foto ricordo.
Inoltre la vista è il primo richiamo al controllo: installato l’impianto panoptico siamo sotto tiro.
Telecamere, droni, pattuglie, vigili urbani, polizia locale, carabinieri, polizia, forestale, finanza, esercito, sono dappertutto.
Hanno giocato ai controllori grazie all’aiuto dei controllati.
Con questa illusione ci hanno recluso e noi abbiamo abboccato volontariamente:
non possono essere ovunque e non possono arrivare dappertutto. Possiamo incontrarli ma è un caso, esattamente come con un normale posto di blocco;
avessimo fatto un altro percorso non li avremmo incontrati.
L’illusione ha aumentato in maniera spasmodica le probabilità di incontrare corpi, auto e droni, ma questo non corrispondeva strettamente alla realtà.
L’impianto utilizzato è quello del panopticon, adattato all’esterno.
Per l’occasione si sono utilizzati elementi diametralmente proporzionali;
la torre di vedetta centrale del carcere necessita di un solo guardiano all’interno che può direzionare lo sguardo in ogni angolo della costruzione circolare adibita a celle, dando al detenuto l’impressione di essere sempre sotto osservazione:
percezione distorta, illusione; all’esterno si è fatto il contrario, ovvero tanti guardiani avrebbero osservato ogni singolo cittadino: anche questa è pura illusione, alimentata dalla percezione della realtà.
In guerra invece il controllo tecnologico ha dominato lo scenario mentre i militari facevano già parte dell’immaginario collettivo prodotto con l’emergenza sanitaria.
Video che spiegavano il funzionamento delle armi in dotazione e l’importanza dell’apparato tecnologico che risultava il miglior alleato per la vittoria.
Siamo stati sommersi da immagini in un’escalation di violenza e particolari cruenti; si è partiti da immagini del contesto focalizzate su territorio e armamenti per giungere alle interviste al singolo con messa in evidenza delle ferite da guerra esibite come trofeo, nonché ai danni inferti o subiti da militari e civili, con dovizia di particolari relativi alle torture, ai corpi mutilati, massacrati, abbandonati sul ciglio della strada.
La resa dei combattenti di Azovstal dipinti come partigiani della resistenza, anche se tatuaggi, casacche e storia dicono ben altro, è stata documentata come fosse uno spettacolo; in contrapposizione, i volti quotidiani dei dispensatori di bollettini sanitari hanno lasciato il posto a Zelensky, indubbiamente esperto conoscitore delle scienze della comunicazione di questi tempi tristi e oscuri.
Questa immagine sempre pulita e calma era il volto amabile della guerra, ma in guerra calma, pulizia (etnica a parte) e amore scarseggiano; chiedere armi in modo educato ha avuto un ruolo predominante sulle coscienze popolari, insieme alle instancabili dirette quotidiane.
Citare costantemente un unico bastardo responsabile ha rafforzato adrenalina e percezione da poco messe a riposo, risultando una strategia vincente: siamo in guerra e ci sono cose che vanno fatte senza porsi troppe domande.
Cantastorie ripulito alla corte del re.

ILLUSIONE N. 5: IL TATTO
viene eliminato, lavato, disinfettato, proibito: tranne che per maneggiare soldi, a quanto pare meno pericoloso di un abbraccio; per tutto il resto, amuchina!
Aboliti o controllati contatti fisici, frequentazioni, amici, abbracci, baci, strette di mano, sesso: in quest’ultimo caso si strizza l’occhio all’autoritarismo, solo coppie di fatto, in alternativa sano sesso virtuale.
Le tendenze suicide sovente tra i giovanissimi aumentano, così come le morti in solitaria dei saggi per anagrafe; quelle in carcere si riconducono alla responsabilità del singolo e alle sue dipendenze e i secondini si candidano come spesso accade al ruolo di vittime.
Poco importa, ogni guerra ha bisogno dei suoi morti, il fine giustifica i mezzi e che siamo in guerra ce lo ripetono in entrambe le occasioni; nel primo caso un aumento degli etichettati hikikomori e dell’abuso di alcool e droghe non sono più dati allarmanti, anzi richiesti o concessi per il bene del singolo e della comunità in una situazione emergenziale, preludio di futura normalità; nel secondo invece il tatto ritorna in auge senza pericolo di trasmissione virus, a livello mediatico le torture prevalgono sulle cure e i contatti fisici sono ammessi.
Le condizioni igieniche di uno scenario di guerra non sono un problema, quelle del terzo mondo sì.
Le condizioni mentali stanno alla base del militarismo, tutto è concesso e preparato, che sia dottrina, chimica, tecnologia o bioingegneria: problem solving lo chiamano.
Eliminato il tatto con la paura, la tecnocrazia non ha neanche bisogno di entrare a gamba tesa: DAD, smart working, IOT, IA, sono oramai la normalità.
E quando riaprono le celle, molti scoprono che possono fare a meno dell’ora d’aria, ma non in segno di rivolta.
Anche in questo scenario con lo scorrere del tempo l’informazione mediatica diventa noia come nel passato, d’altronde la soglia dell’attenzione in generale è ridotta ai minimi termini, quindi si attende la stretta di mano a decretar la pace non trattandosi di guerra lampo, il che esclude i festeggiamenti del caso.
Si toccano gli oligarchi senza sfiorarli, farlocco pugno duro utilizzato come specchietto per le allodole.
Si parla dei disertori russi e si inquadrano mentre vengono curati dagli aggrediti;
non si parla di quelli della fazione opposta: in Ucraina ci sono solo combattenti per la libertà.
Il tifo è per la tecnologia intelligente e si festeggia l’esplosione di turno, dopo il teatrino delle sanzioni, con possibilità di lezioni specifiche su armamenti, caratteristiche, modi d’uso e relativi costi; questi a farci comprendere la necessità dell’aumento delle spese militari per difenderci, il nemico è imprevedibile e sempre in agguato; inoltre il vice comandante dell’intelligence del battaglione Azov ci illustra che la bioingegneria ripara i danni di guerra, esibendo orgoglioso il suo braccio in titanio… una materia del sottosuolo…
il tatto viene ripristinato al pari di come viene eliminato, problem solving. In questo frastuono di suoni la paura guadagna campo.

ILLUSIONE N. 6: IL SESTO SENSO
manipolati gli altri 5 si è già conquistato il vero obiettivo: eliminazione del senso critico e della logica.
L’uomo massa si è sempre distinto per distrazione: è stato un gioco da ragazzi, si è semplicemente raccolta la semina, innaffiata con cura per decenni.
La chiave di volta ha funzionato, armi silenziose per guerre tranquille, qualche lungimirante scrisse.
Non funziona più l’intuito.
Andrà tutto bene.
Ringraziando per la collaborazione e il risultato ottenuto, consistenti aiuti economici vengono direzionati verso il 5G tra gli applausi della folla che non sa come districarsi nel mondo smart ma non vuole rinunciarvi, così nessuno è tagliato fuori, connessione per tutti e ognuno è libero di esprimersi come meglio crede in cambio di cessione dati.
Ogni giudizio è ammesso purché non disturbi il sonno: è importante che la gente si senta sufficientemente informata dal cialtrone di turno da poterlo emettere.
Per le opinioni discordanti sorge invece qualche problema, se scritte vengono requisite in memoria dell’inquisizione strizzando l’occhio al potere ecclesiastico, mentre per le azioni si è espressa la cassazione: stanno preparando un nuovo terreno e Federico Cafiero (ironia della sorte) De Raho ce lo sta illustrando, de facto .
Il volto amabile dell’onestà.

Si ringraziano i 5 stelle, ai tempi anche utile contenitore sociale quando tirava aria di tafferugli, così come si ringraziano le attuali alleanze popolar/sovraniste in futura aria di rivolte: la contenzione viene perfezionata ogni giorno, rendendola sempre più invisibile quanto efficace.
Questi sono i numeri di illusionismo più antichi della storia, che il 25 settembre 2022 verranno nuovamente ripetuti.
Tanto va lo schiavo all’urne che si sente cittadino: ILLUSIONE!

                                                                                                                                                                    Pensiero individualista