Torino, 3 e 4 luglio: appuntamenti di lotta per l’inizio del processo per l’operazione City

Riceviamo e diffondiamo:
Torino 3/4 luglio: appuntamenti di lotta per l’inizio del processo per l’operazione City
Il 4 Marzo 2023 un corteo in solidarietà allo sciopero della fame di
Alfredo Cospito – intrapreso il 17 Ottobre 2022 contro 41 bis ed
ergastolo ostativo – ha attraversato alcune vie della città di Torino.
Un corteo per rispondere alla decisione della corte di Cassazione, che
non esitava a condannare a morte il prigioniero anarchico, dando parere
negativo alla revoca del regime speciale di detenzione.
Un corteo con cui rompere il silenzio di fronte alla repressione, le sue
pene esemplari ed i suoi strumenti di tortura.
Un corteo autodifeso a tutela di chi decideva di attraversarlo con
rabbia, determinazione o anche solo per la necessità di esserci.
Devastazione e saccheggio è il reato che oggi la Procura tenta di
utilizzare, tra gli altri, per portare sul banco degli imputati alcunx
compagne e compagni che quel corteo lo hanno vissuto insieme a tantx
altrx.
Il 3 Luglio 2025, a più di 2 anni da quel momento di strada, il
Tribunale di Torino celebra la prima udienza di dibattimento del
processo per la cosiddetta “operazione City”, guidata dall’ex direttore
della Digos Carlo Ambra e firmata dal PM Paolo Scafi.
Eredità del codice penale fascista Rocco, questo reato è sempre più
utilizzato per colpire, non solo momenti di piazza, ma anche e
soprattutto lotte e rivolte all’interno dei centri di detenzione penali
e amministrativi. Infatti, l’8 Luglio – pochi giorni dopo l’udienza del
processo “City” – lo stesso Tribunale pronuncerà la sentenza per le
rivolte avvenute nell’IPM Ferrante Aporti la notte fra l’1 e il 2 Agosto
2024. L’inchiesta per quella giornata di rivalsa dei giovani reclusi del
minorile di Torino, diretta dal PM Davide Fratta, vede imputate 11
persone sempre per il reato di devastazione e saccheggio.
Quelle rivolte, però, che hanno dato non poco filo da torcere
all’amministrazione penitenziaria e reso inagibile buona parte della
struttura detentiva, non possono essere considerate un caso isolato, ma
devono essere ricordate come parte di una stagione di resistenze,
proteste e rivolte che ha infiammato decine e decine di carceri in tutta
Italia e che continuano ad infiammare i centri di detenzione
amministrativa.
È ormai più che evidente come i tentativi di procure, legislatori,
giudici e guardie ambiscano a radere al suolo ogni forma di
conflittualità, utilizzando strumenti ereditati dal passato – come le
pene da 8 a 15 anni previste per devastazione e saccheggio – o creandone
di nuovi – come nel caso dei decreti e dei pacchetti sicurezza di
Minniti, Salvini e dell’attuale governo.
Un’ambizione, quella di pacificare attraverso la paura della repressione
e la costruzione di nemici interni, più forte man mano che l’escalation
bellica coinvolge sempre più da vicino il nostro paese: un paese
complice del genocidio in Palestina e promotore delle politiche di
riarmo europee.
Di fronte a questi attacchi e a politiche repressive sempre più
aggressive, sentiamo di voler tenere stretti gli strumenti di lotta e
solidarietà a nostra disposizione coltivandoli e rilanciandoli, per non
rimanere indietro o lasciarci qualcunx.
Per questo
– Giovedì 3 LUGLIO dalle 9:30
PRESIDIO davanti al TRIBUNALE di Torino
al fianco delle e degli imputatx
– Venerdì 4 LUGLIO ore 17
PRESIDIO sotto le mura
dell’IPM Ferrante Aporti