Campagna di Sfida: due testi contro le collaborazioni trentine con il genocidio e la guerra

Il primo testo è stato distribuito a Trento in occasione della due giorni “Successi e sfide per l’Italia” tenutasi presso le strutture della Fondazione Bruno Kessler (FBK). Un gruppetto di solidali con la resistenza palestinese ha interrotto brevemente la kermesse con un intervento al megafono, l’esposizione dello striscione “Intelligenza Artificiale è guerra” e la distribuzione, appunto, di volantini. Il secondo testo viene diffuso sempre a Trento durante i presìdi che da diverse settimane si svolgono ogni lunedì davanti al Rettorato, alle Facoltà e alla biblioteca universitarie. 

SUCCESSI E SFIDE: CHE CI FANNO AZIENDE BELLICHE A FBK?

L’evento del 25 e 26 febbraio a FBK “Successi e sfide per l’Italia: quantum e cloud” verte attorno alla presentazione delle Case delle Tecnologie Convergenti (sorta di incubatori di innovazione) e dei progetti IPCEI-CIS (sigla che sta per “Important Project of Common European Interest – Next Generation Cloud Infrastructure and Services”) finanziati dal PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza).

Il PNRR è stato varato dopo la pandemia come una robusta iniezione di finanziamenti pubblici UE, per accelerare la digitalizzazione e rafforzare alcuni ambiti ritenuti cruciali.

Tra questi ambiti cruciali, oltre alle tecnologie quantistiche, la realizzazione di un’infrastruttura digitale europea.

Questioni che hanno sempre più una rilevanza strategico-militare e dimostrano ulteriormente il carattere duale (civile e militare) della tecnologia e della ricerca, nonché di tutto quel comparto militare che si nasconde dietro l’etichetta della “cyber-security”.

Uno dei progetti IPCEI-CIS a cui collabora FBK è infatti “8RA”, progetto per un sistema di archiviazione dati europeo che ha come partner:

Fincantieri. azienda bellica navale

Engineering, gruppo che attraverso la sua partecipata Cybertech si occupa anche di cybersecurity (con partnership con Amazon)

Reply, società informatica che si occupa anche di cyber-sicurezza e droni, con collaborazioni con Boston Dynamics, azienda di robotica legata all’esercito statunitense.

Importante sottolineare come Fincantieri sia parte del progetto “Fondazione per l’Italia”, cioè il nuovo nome di Med-Or, la fondazione “culturale” di Leonardo – di cui fino alle proteste dell’ultimo anno facevano parte numerosi rettori, tra cui il trentino Deflorian (che come rappresentate di Unitn è anche dentro FBK).

Durante la due giorni a FBK, oltre alle citate Fincantieri, Engineering e Reply, saranno presenti:

Fondazione Links, di Intesa San Paolo, con partner Avio (azienda aerospaziale), STMicroelectronics (azienda di semiconduttori per uso militare, che fa affari in Israele) e IBM

Dynamo, con partner ExpertAI – che collabora con diverse aziende attive in ambito militare (Capgemini, KGPM, Fincons Group), alcune delle quali legate a Palantir (azienda di IA che lavora per la Difesa statunitense)

Cubbit, azienda di archiviazione dati che lavora con Leonardo

Exprivia (che possiede anche Italtel), azienda di “cybersecurity” che sul suo sito si vanta di presenziare ad esercitazioni NATO con stand di autopromozione

Amazon Web Services

Google

Basterebbe la presenza di AWS e Google per sollevare degli interrogativi, visto che sono aziende che collaborano attivamente con il sistema d’occupazione israeliano e il genocidio algoritmico a Gaza, fornendo per l’appunto sistemi di cloud – quelli che necessitano di giganteschi data-center, come quello che il consorzio Trentino Data Mine (di cui fa parte FBK) sta realizzando nella miniera Tassullo in Val di Non.

Dal 2001 Israele ha un contratto dal valore di 1,2 miliardi di euro con Google e Amazon: il Progetto Nimbus.

Questi legami hanno sollevato proteste tra centinaia degli stessi dipendenti delle Big Tech (dando vita al gruppo “No Tech for Apartheid”), con conseguenti decine di licenziamenti.

Se i successi delle aziende e degli Stati ormai calati nell’economia di guerra 4.0 coincidono con calamità per le popolazioni e le classi sfruttate, la sfida che ci si pone davanti è spezzare gli accordi e le collaborazioni con guerra e genocidio.

Nell’ambito di una “campagna di sfida” (termine usato dal movimento sudafricano contro l’apartheid per indicare un boicottaggio mirato) per la revoca degli accordi tra Unitn e la Hebrew University di Gerusalemme, il 15 marzo scenderemo in strada a Povo per parlare anche delle collaborazioni e del ruolo di FBK, nonché delle sue ricadute sul territorio trentino.

Campagna di Sfida

Spezziamo le collaborazioni trentine con il sistema israeliano

Innanzitutto

Il primo gesto di sfida è sottrarsi alla propaganda. Per questo è necessario capire a fondo che cos’è il colonialismo d’insediamento. Non si tratta di un “semplice” colonialismo di rapina delle risorse e di sfruttamento della mano d’opera locale. Il colonialismo d’insediamento mira ad eliminare la popolazione nativa e a sostituirla con i coloni. A venire espropriata non è la ricchezza, ma la terra in quanto tale. L’eliminazione – quella lenta della pulizia etnica o quella accelerata del genocidio – non è un “evento”, bensì una struttura organizzativa. I palestinesi sono oggi gli indiani d’America o i nativi australiani. Per questo Israele è l’unico Stato al mondo a non avere dei confini definiti, in quanto è il solo colonialismo d’insediamento rimasto incompiuto. La sua incompiutezza si chiama Resistenza palestinese. Chi parla di “diritto all’autodifesa da parte d’Israele” parla del “diritto” ad eliminare la popolazione palestinese. Tutto il complesso scientifico-militar-industriale israeliano lavora per cancellare la presenza palestinese. Di questo complesso le università israeliane sono parte integrante: perché sorgono sulla terra espropriata con la violenza alla popolazione palestinese; perché discriminano studenti e professori arabi; perché sviluppano i sistemi di controllo e di distruzione usati contro il popolo palestinese; perché giustificano il colonialismo sul piano religioso, storico, geografico, demografico, giuridico, filosofico.

Alla prova di Gaza

La distruzione di Gaza ha tolto ogni maschera. I “valori occidentali” sono seppelliti sotto tonnellate di bombe. Se a questo aggiungiamo che i bombardamenti sulla Striscia sono stati guidati dai programmi di Intelligenza Artificiale, nessuna collaborazione con il sistema israeliano può nascondersi dietro la natura “civile” di programmi e ricerche. Tutto ciò che si sperimenta sulla pelle delle palestinese e dei palestinesi torna indietro, contribuendo alla sorveglianza e alla militarizzazione delle nostre società.

Al dunque

Spezzare le collaborazioni tra Università di Trento, Fondazione Bruno Kessler, Hub Innovazione Trentino e il sistema-Israele non è solo un modo concreto per esprimere la nostra rivolta morale contro l’orrore di Gaza e ciò che lo rende possibile, ma è anche un atto di autodifesa collettiva contro l’israelizzazione delle città in cui viviamo (varchi elettronici, riconoscimento facciale, zone rosse permanenti, esclusione di chi non ha il documento “giusto”…).

Abbiamo un’occasione storica: lottare insieme all’indomita resistenza del popolo palestinese. Da perdere abbiamo solo la nostra disumanità.

Assemblea di solidarietà con la resistenza palestinese

assembleapalestinatrento@gmail.com

Ci troviamo ogni lunedì, dalle ore 19,00, alla Talpa di via S. Martino

15 MARZO, ORE 10,00, PIAZZA MANCI A POVO (TN) – CORTEO A FBK