Carcere: rieducati fino alla morte

Ci segnalano e segnaliamo questo articolo scritto per “Il dubbio” da Ettore Grenci, avvocato che segue compagne, compagni e non solo da molti anni, e che senza troppi fronzoli evidenzia le responsabilità dei Magistrati di Sorveglianza (figure odiate da chi sta in carcere o sotto misure, ma spesso dimenticate da chi sta fuori) rispetto alle condizioni detentive, al sovraffollamento e alle conseguenti morti indotte nelle/ dalle patrie galere. I fatti da cui l’articolo prende le mosse sono quelli avvenuti nel carcere di Sollicciano pochi giorni fa, quando un altro detenuto è stato ucciso dal carcere. A questa morte è seguita una rivolta. Altre morti e rivolte si sono susseguite nei giorni scorsi in varie carceri d’Italia. “Come ogni estate”, potrebbe dire qualcuno. Ma l’abitudine all’orrore non è una valida compagna. Le responsabilità sono chiare e vanno quantomeno nominate. Come molte e molti di noi sanno i Magistrati di Sorveglianza hanno un enorme potere decisionale che comprende la facoltà di decidere con due parole nero su bianco cosa sia compatibile o incompatibile con il carcere. Va da sé che per questi signori tutto è compatibile, finanche i più estremi gesti compiuti dalle persone detenute.
Anche la morte fa parte della rieducazione imposta dalla pena?

Qui l’articolo:

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