In memoria di Aaron Bushnell

In memoria di Aaron Bushnell

«Mi chiamo Aaron Bushnell e sono un militare in servizio attivo dell’US Air Force. Non sarò più complice di un genocidio. Sono sul punto di compiere un gesto estremo di protesta. Ma paragonato a quello che stanno vivendo in Palestina per mano dei loro colonizzatori, non è affatto estremo. Questo è quello che la classe al potere ha deciso che sia normale. Palestina libera».

«Molti di noi amano chiedersi: “Cosa farei se fossi vivo durante la schiavitù? O il Jim Crow del Sud [le leggi schiaviste e segregazioniste negli USA]? O l’apartheid? Cosa farei se il mio paese stesse commettendo un genocidio?” La risposta è: lo stai facendo. Proprio adesso».

Questi sono i messaggi lasciati da Aaron Bushnell prima di morire dandosi fuoco davanti all’ambasciata israeliana a Washington, il 25 febbraio 2024. L’estrema radicalità del suo gesto – quasi totalmente oscurato dai mass media – ha scosso profondamente tutte e tutti coloro che negli USA si stanno battendo contro il genocidio in corso a Gaza (e contro il pieno sostegno che questo riceve dall’imperialismo statunitense). E quelle fiamme e quelle parole sono arrivate con forza anche in Palestina.

Sotto l’apperente normalità che riproduce le nostre società, l’orrore senza fine che si commmette a Gaza scava a fondo non poche coscienze. E arriva anche là dove nessuno se lo aspetterebbe: dentro il cuore di un ragazzo arruolato nell’aviazione militare nordamericana. Il quale, ammutinandosi contro l’esercito e facendo di se stesso fiamma, si richiama a una precisa storia antischiavista. Come non rimanerne colpiti, commossi, lacerati? Come trasformare la lucidità e la determinazione in gesti conseguenti, senza la stessa logica del sacrificio?

Nel frattempo, è emerso che Aaron, dopo il proprio arruolamento, si era avvicinato all’anarchismo. Un motivo in più perché il fuoco con cui ha consumato la sua giovane vita trovi praterie e non ghiaccio.

Qui alcune testimonianze uscite su CrimethInc:

https://it.crimethinc.com/2024/02/29/memorie-di-aaron-bushnell