Juan libero! Sul tentativo di ri-processare il nostro compagno questo 28 febbraio per l’azione contro la POLGAI a Brescia
Riceviamo e diffondiamo. Sostituiamo la precedente versione con questa, più corretta.
Qui il testo in pdf: juan 28 febbraio
JUAN LIBERO!
Tout le monde déteste la police
Per l’ennesima volta il nostro compagno e fratello e amico Juan è sotto processo.
Il 4 ottobre scorso gli veniva notificata nel carcere di Terni un’ordinanza di custodia cautelare per terrorismo per una pentola a pressione esplosa davanti alla scuola della polizia di Brescia ( POL.G.A.I.) il 18 dicembre 2015.
La data scelta per la consegna è l’ennesima prova dell’accanimento nei suoi confronti: era a pochi giorni dalla sentenza di secondo grado al tribunale di Trento che lo aveva condannato in primo grado per un’esplosione davanti al Tribunale di Sorveglianza.
“Peccato” che per questa azione sarà assolto.
Anche nel processo di primo grado per l’azione contro la POLGAI è stato assolto per insufficienza di prove.
Ora i pm dicono di averlo incastrato! E già… La “prova incastrante” è un frammento di DNA ritrovato sullo zainetto “esploso” nel 2015 che conteneva la pentola a pressione! Che bomba!
L’udienza in cui i pm provano a riprocessare Juan per l’azione di Brescia è mercoledì 28 febbraio. Alcuni giornali bresciani e qualche scribacchina fascista hanno già emesso la sentenza mentre addirittura sul sito della polizia di stato in un articolo su questa «ferita aperta per la città di Brescia» si precisa che l’indagato è innocente fino alla sentenza… o fino a prova contraria… o fino a prova e riprova…
Come sempre a Juan va il nostro amore e la nostra solidarietà e ai detestati da tutto il mondo diciamo che la ferita aperta per la città di Brescia sta in piazza della Loggia! Non alla POLGAI!
Chi ama brucia
Per scrivere al compagno:
Juan Antonio Sorroche Fernandez
CC Terni
Strada delle Campore 32
05100 Terni