Operazione Scripta Scelera: Chiesto il giudizio immediato, processo a Massa il prossimo 9 gennaio (ma solo per i compagni agli arresti domiciliari). Chiamata presenza solidale in strada

Riceviamo e diffondiamo:

Scarica il volantino in formato pdf: giudizio immediato

 

OPERAZIONE SCRIPTA SCELERA: CHIESTO IL GIUDIZIO IMMEDIATO PER GAIA, GINO, LUIGI E PAOLO. IL PROCESSO INIZIERÀ IL 9 GENNAIO

Nelle scorse settimane è stato notificato ai quattro compagni agli arresti domiciliari restrittivi dall’8 agosto per l’operazione Scripta Scelera il decreto che fissa il giudizio immediato e conseguentemente l’inizio del processo presso il tribunale di Massa, davanti al giudice monocratico, il prossimo 9 gennaio 2024. Nell’inchiesta sono complessivamente coinvolti dieci anarchici: oltre ai quattro ai domiciliari, ci sono cinque compagni all’obbligo di dimora con rientro notturno (una tra questi attualmente anche all’obbligo di firma) e un compagno indagato a piede libero. Per tutti loro Federico Manotti, PM della procura di Genova, aveva chiesto l’arresto in carcere per associazione sovversiva con finalità di terrorismo, istigazione a delinquere con l’aggravante della finalità di terrorismo, stampa clandestina, nonché solo per alcuni anche offesa all’onore e al prestigio del presidente della repubblica – reati che si sarebbero consumati con la redazione e la distribuzione del quindicinale anarchico internazionalista “Bezmotivny”. La richiesta di giudizio immediato verte solamente sulle accuse di istigazione a delinquere aggravata e di offesa all’onore e al prestigio del presidente della repubblica.

Ricordiamo che il giudizio immediato è un procedimento speciale caratterizzato dall’assenza dell’udienza preliminare: si passa infatti dalle indagini preliminari all’udienza dibattimentale. Questa procedura è azionabile solo nel caso in cui il PM e il GIP, che deve convalidare la richiesta, ritengano di avere prove schiaccianti di colpevolezza dell’indagato e che questi si trovi in uno stato detentivo (in carcere o ai domiciliari).

Nel recente passato, la procura di Roma aveva avuto la tracotanza di procedere con questa formula nell’ambito dell’operazione Bialystok, ma ciò non ha portato grande fortuna agli inquisitori. Ultimamente anche il processo a carico del compagno Marco Marino, detto Zac, si sta svolgendo con giudizio immediato.

È però la prima volta, per quanto ne abbiamo memoria, che nell’ambito di un’inchiesta anti-anarchica il giudizio immediato venga azionato solo per una parte degli indagati, spezzettando l’inchiesta in più filoni. Si tratta di un tentativo evidente di fiaccare la solidarietà e soprattutto di liquidare velocemente una parte del procedimento con un precedente che possa essere utilizzato in futuro per tappare la bocca alla stampa anarchica.

Nel complesso l’operazione sembra piuttosto pasticciata. L’udienza per il giudizio immediato è stata fissata mentre non si è ancora svolta quella in cassazione sulle misure cautelari (che riguarderà anche l’accusa associativa), con una destinazione inconsueta (il giudice monocratico di un tribunale periferico) che potrebbe venire dichiarata incompatibile nel corso del dibattimento. D’altro canto, una parte degli inquisiti per la redazione del quindicinale anarchico verrà processata presumibilmente solo successivamente, non potendo intervenire nel momento in cui saranno discusse questioni che indubbiamente li riguardano (su tutte il profilo teorico del giornale), finendo processati con una precedente sentenza già emessa sull’argomento. Pertanto anche in questa occasione il GIP di Genova ha scelto di allinearsi alle richieste del PM.

La storia di “Bezmotivny” è storia di solidarietà, di internazionalismo, di lotta di classe. La storia di un giornale che non si è mai tirato indietro nel sostegno agli anarchici prigionieri nel mondo e nella pubblicazione di rivendicazioni. Si è speso nel movimento di solidarietà con Alfredo Cospito, peraltro finito in regime di 41 bis anche a seguito di un procedimento per istigazione a delinquere con l’aggravante della finalità di terrorismo, l’operazione Sibilla (inerente principalmente “Vetriolo”). Tre compagni indagati in Scripta Scelera sono stati coinvolti anche in Sibilla e l’operazione della procura genovese si è dispiegata parzialmente sulla falsariga del precedente procedimento, pertanto Scripta Scelera è volta a consolidare come prassi repressiva le misure cautelari in riferimento alle accuse di istigazione a delinquere aggravata riguardanti le pubblicazioni rivoluzionarie.

“Bezmotivny” ha preso una posizione internazionalista intransigente nei confronti della guerra in Ucraina: contro ogni Stato, a partire dal nostro, per il disfattismo rivoluzionario, per la sconfitta della NATO. Questa operazione repressiva è espressione delle politiche di guerra dello Stato italiano.

Quella storia è anche la nostra storia. Non basteranno le acrobazie tecniche di un magistrato in cerca d’autore a far sì che un percorso come questo venga giudicato e liquidato alla chetichella.

CONTRO LA CENSURA, PERSEVERIAMO NELL’AGITAZIONE E NELLA PROPAGANDA ANARCHICA!

Presenza solidale: martedì 9 gennaio 2024, alle ore 8:00, davanti al tribunale di Massa, in piazza De Gasperi.