Ultimo numero di “Bezmotivny” (sommario degli articoli ed editoriale): invito a un confronto con la redazione
Riceviamo e diffondiamo:
È uscito “Bezmotivny”, quindicinale anarchico internazionalista, anno III, numero 12, 17 luglio 2023
Dopo circa un mese dal precedente numero è stato pubblicato “Bezmotivny”. Riportando qui di seguito il sommario di questo numero, alleghiamo e invitiamo alla lettura dell’articolo “Come si cambia?” in merito alla sospensione della pubblicazione del quindicinale.
Sommario:
Senzamotivo, “Come si cambia? Sospendiamo la pubblicazione del giornale”
Thanos Chatziangelou, “Sull’omicidio di migranti a Pylos”
“Per una mobilitazione internazionalista e antiautoritaria contro la guerra. Incontro a Roma il 22 luglio”
“Anarchici russi sull’ammutinamento della Wagner”
◦ “Dichiarazione del movimento anarchico di Irktusk”
◦ “Organizzazione di Combattimento degli Anarco-Comunisti”
“Il sabotaggio come sciopero, la vita come sabotaggio”
Lupi eliconi, “Sabotaggi di piloni eolici”
“Attacco incendiario contro Saga Furs in Finlandia”
“Chambery, Francia. Ancora un traliccio elettrico a terra!”
“Defend the Atlanta Forest”
◦ Xoxo, “Vandalizzata casa di un dirigente di Brasfield & Gorrie”
◦ DTF party planning committee, “Divertirsi con gli amici. Visite a domicilio! Veicoli vandalizzati!”
◦ “California. Attaccati edifici e bancomat della Bank Of America”
◦ “Atlanta. Altri due macchinari bruciati a Brent Scarbrough”
◦ “Sabotaggio delle macchine di Brent Scarborough”
◦ “Due auto degli sbirri fuori uso”
◦ 410.757.864.530 finestre rotte per Weelaunee, “Oakland, California. Lancio di un mattone contro UPS”
◦ salviamo il weelaunee, salviamo il mondo, m5m, “Due attacchi all’infrastruttura del Dipartimento di Polizia di Atlanta”
◦ 410,757,864,530 bancomat distrutti per Weelaunee, “Berkeley. Attaccata Bank of Amerika”
◦ “New Orleans. Sabotato campo da golf”
◦ “I dipendenti di Atlas dichiarano di aver abbandonato il contratto con Cop City”
“In memoria di Theodore Kaczynski”
“Si è concluso il processo Scripta Manent”
◦ “Alfredo Cospito e Anna Beniamino condannati a 23 anni e a 17 anni e 9 mesi”
◦ Anna Beniamino, Alfredo Cospito, “Dichiarazioni all’udienza del 19 giugno”
◦ Alfredo Cospito, “Stralcio della dichiarazione all’udienza del 26 giugno presso la corte d’assise d’appello di Torino”
“Lor signori al lavoro. Le indagini sulla mobilitazione in solidarietà con Alfredo Cospito in sciopero della fame contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo”
“Aggiornamenti sui prigionieri anarchici in Russia”
“Sentenza di primo grado del processo Diamante”
“Aggiornamenti sul caso di Azione Anarchica”
“Amadeu Casellas arrestato di nuovo”
“Giannis Michailidis è stato scarcerato”
◦ Giannis Michailidis, “Dichiarazione sulla fine dello sciopero della fame e della sete”
◦ Anarchici, “Incendio dei veicoli di custodia e sorveglianza degli speculatori ad Atene”
◦ Anarchici, “Patrasso: raffica di attacchi alle banche”
◦ solidali, “Zona di Kaisariani, Atene Attacchi coordinati alle finestre e alle porte del ΚΕΠ e dell’ELΤΑ”
◦ Anarchici, “Atene, Grecia. Attacco commando nell’area di Koukaki”
“Una franca insurrezione. Dopo la primavera dei blocage e degli scioperi selvaggi, il sollevamento delle Banlieu”
◦ Simone Le Marteau, “Tuoni e lampi di rabbia. Brevi annotazioni dalla Francia”
◦ Iniziativa Incendiaria “Nael M.”, “Patrasso, Grecia. Raffica di attacchi incendiari”
◦ Dimitris Chatzivasileiadis, “Messaggio di solidarietà dalle carceri greche sulla rivolta in Francia”
S., “Viva la rivoluzione! Comunicato di Serge, il ferito più grave di Sainte-Soline”
Gruppo Anarchico di Attacco, “Trasformeremo le lacrime in fuoco e le vendicheremo. Rivendicazione dell’attacco incendiario contro la sede dell’Istituto Nazionale di Assicurazione Sociale nell’area di Zografou ad Atene”
Movimento 18 Ottobre, “Manifesto”
Società anonima degli Amici dei Black Bloc, “Barricata contro il Quadro Temporaneo. Porto Alegre, Brasile. Dieci anni dopo il giugno 2013”
Anarquista, “Buenos Aires, Argentina. Attacco incendiario contro un veicolo del Servicio Penitenciario Federal del carcere di Villa Devoto”
“Solidarietà ai prigionieri anarchici in Cile”
◦ Itamar Diaz e Leonor Salamanca, “Su quanto avvenuto nel carcere di San Miguel”
◦ Nicolás Mélendez, Diego Rivas, Rodolfo Olivares, Abraham Astorga, Lucas Hernández, Javier Reyes e Alexander Francovich, “Comunicato dei prigionieri del carcere Santiago 1”
◦ Mónica Caballero, Juan Aliste, Marcelo Villarroel, Joaquín García e Francisco Solar, “Di fronte all’attacco repressivo dello Stato contro lx compagnx prigionierx a Santiago 1 e San Miguel”
“Ivan Alocco è stato scarcerato”
Pola Roupa e Nikos Maziotis, “Dichiarazione”
“Bezmotivny”, quindicinale anarchico internazionalista, anno III, numero 12, 17 luglio 2023. Per ricevere copie scrivere all’e-mail senzamotivo@riseup.net oppure alla seguente casella postale: Bezmotivny, c/o Casella postale 59, 54033 Carrara (MS).
Prezzo di copertina di questo numero (speciale a 16 pagine): 3,00 euro. Prezzo di copertina dei precedenti numeri: 1,50 euro.
Come si cambia?
Qui la versione in pdf:
come-si-cambia-bezmotivny-anno-iii-n-12-17-luglio-2023
All’interno del movimento anarchico italiano è ancora sentita la necessità e l’importanza di un giornale cartaceo? In un mondo dominato dal digitale e dall’immediatezza, è ancora sovversivo e rivoluzionario stampare e diffondere uno strumento materiale di propaganda anarchica?
Sono due domande che ci siamo posti in questi due anni e mezzo di uscita del quindicinale “Bezmotivny”, e che diventano viepiù urgenti ora, in un momento in cui il giornale sta attraversando, purtroppo già da alcuni mesi, una profonda crisi che mina seriamente la sua esistenza.
Sì, compagni, “Bezmotivny” rischia di non uscire più, gravemente assediato da due fondamentali problemi.
Il primo è finanziario: non ci sono più soldi per poter pagare la stampa e la spedizione del giornale. Il fatto è che quasi il 50% degli abbonati non hanno ancora rinnovato l’abbonamento per l’anno in corso, pur continuando a ricevere il periodico. Inoltre, alcuni posti che ricevono 5 o 10 copie per diffonderlo da tempo non ci inviano più i soldi dei giornali venduti. Aggiungiamo a tutto ciò gli aumenti dei costi della carta e delle spedizioni, e il gioco è fatto.
Il secondo problema coinvolge sia la redazione che, a parer nostro, il movimento anarchico stesso. La redazione, in quanto a lavorare costantemente per l’uscita di ogni numero del giornale sono ormai rimasti solo 3 o 4 compagni, mentre gli altri danno un contributo materiale minimo. Il movimento, in quanto il progetto iniziale di “Bezmotivny” di allargare l’area redazionale ad altri e diversi compagni fuori dalla zona di Carrara (da cui proveniva l’idea del quindicinale e che ha visto i compagni dare teste e braccia al giornale) è sostanzialmente fallito. Fallito sia nell’allargamento della redazione stessa, sia come contributi su determinate questioni o dibattiti. Perché, se contributi ci sono stati in determinati periodi, questi sono stati purtroppo occasionali e non hanno portato ad una collaborazione più costante da parte dei compagni coinvolti, come invece era nelle iniziali intenzioni del giornale. Collaborazione che, al di là degli articoli o interventi inviati, riguardava anche la diffusione del periodico all’interno dell’area di anarchismo a cui questo, bene o male, faceva riferimento e che se da parte di alcune realtà è stata costante e appassionata, da parte di molte altre non si è purtroppo sviluppata.
Del perché ciò non sia avvenuto, ci sarebbe bisogno di una più approfondita analisi. Qui ci limiteremo ad accennare ad alcuni punti che possono aver contribuito a tale mancanza. “Bezmotivny” può essere stato percepito come l’ennesimo strumento di diffusione di un certo tipo d’anarchismo chiuso in sé stesso, e nelle sue ferree convinzioni, il quale voleva rappresentare la voce di determinati compagni intenti a esprimere e diffondere il proprio credo senza alcun tipo di contradditorio o dibattito. C’è da dire anche che le discussioni e i dibattiti su cartaceo hanno, da alcuni decenni a questa parte, perso la valenza e l’importanza che hanno avuto nei tempi passati soprattutto a causa dell’uso ormai spropositato che, anche tra compagni, si fa di internet e dei cosiddetti social e delle chat (Facebook, Instagram, Telegram, ecc.). In questi luoghi virtuali abbondano i comunicati, gli interventi e le risposte su questioni di “movimento”, favorite dall’immediatezza e dalla rapidità della loro diffusione tra “centinaia” o “migliaia” di contatti (virtuali). E non fa nulla se poi tali interventi vadano perduti nel mare magnum del digitale, sommersi da altre centinaia di post, articoli, commenti, che inevitabilmente tolgono peso e valenza a quelli che avrebbero motivo di essere maggiormente analizzati e discussi. È come quando si entra in un supermercato e si rimane sommersi dall’abbondanza e dall’indifferenza dei prodotti e delle merci in esso contenuti. È lo svilimento del singolo contributo, affossato nell’oceano dell’immediato e del tutto indistinto, che porta tra l’altro al ridicolo dell’offerta di libri e riviste in un contesto altro e degradante come appunto quello di un supermercato.
In un giornale cartaceo, invece, la limitazione dello spazio (e del tempo) richiede una maggiore riflessione ed analisi dovrebbe quindi rappresentare il luogo ideale per una discussione sovversiva, la quale non si fa sommergere dall’urgenza e dal quantitativo, bensì si da tempo e spazio per approfondimenti che possano poi sfociare nell’agire di ogni giorno (e di ogni notte). Tutto ciò sembra attualmente soffocato da un’ansia di intervenire e di apparire che taglia le gambe a qualsiasi riflessione e progetto tendente ad una reale sovversione di questa società. È come se ci stessimo dicendo: questo mondo ormai non è più rivoluzionabile, l’unica possibilità che abbiamo è la testimonianza. E che questa “testimonianza” anneghi nell’indifferenza del digitale è il necessario ed ovvio contrappunto alla vittoria e al dominio del “migliore – se non dell’unico – dei mondi possibili”.
È quindi ancora necessario ed utile – per tornare ad una delle domande iniziali – un giornale cartaceo anarchico per il movimento anarchico (oltre che per la propaganda delle idee anarchiche)? Noi crediamo di sì, ma forse per le condizioni attuali del movimento è probabilmente arduo e oltremodo impegnativo perché contrario e difforme al concetto di testimonianza.
Nel 1913, in una lettera diretta ad un compagno, Malatesta, riferendosi al periodico “Volontà”, affermava di attribuire «la massima importanza alla riuscita del giornale, non solo per la propaganda che sarà in grado di compiere, ma anche perché sarà utile come mezzo, e come copertura, per un lavoro di natura più pratica». Si obbietterà che erano altri tempi, che erano altri uomini, che era un altro movimento anarchico. E proprio qui sta il punto della questione. Qual è oggi il nostro scopo come anarchici? Se allora era quello di provocare e prendere attivamente parte ad un’insurrezione che abbattesse il regime monarchico, qual è l’obiettivo dell’attuale movimento anarchico (togliendo di mezzo la questione della testimonianza)? E quindi, chiudendo il cerchio, quali sono le nostre aspirazioni, gli obiettivi pratici di noi redattori di “Bezmotivny”, o di un qualsiasi altro giornale cartaceo? Se putacaso uno non vicino al movimento si accostasse a noi a causa dell’elegante persuasività dei nostri articoli, cosa avremmo noi da offrirgli? L’astratta bellezza di un ideale fatto di libertà, eguaglianza e giustizia sociale, coniugato però all’indeterminatezza ed all’incapacità di una sua eventuale e possibile realizzazione pratica? Ma allora sarebbe meglio lasciarlo là dove stava, almeno non rischieremo di essere accusati di aver irresponsabilmente illuso un altro povero disgraziato, abbagliato dalla sintattica correttezza delle nostre denunce ed accuse.
Un giornale, ovviamente, non può essere fatto solo dai suoi contenuti e dal suo formato stilistico, ma è la materiale rappresentazione di chi lo compone, lo redige, lo diffonde e lo usa. È una relazione, fatta di carne e sangue, di ideali e speranze, di azioni e illusioni. È lo strumento e mezzo per dei compagni per sentirsi affini in un progetto o in una campagna, anche temporanea, di sovversione politica e sociale. Ed è uno strumento e mezzo di riflessione e propaganda per chi anarchico non è, ma non ne può più di questo mondo fatto di oppressi e oppressori.
Se questa relazione manca, e non è sentita necessaria e utile, allora è bene che il giornale cartaceo muoia, prima di ridursi a mera testimonianza, ennesima appendice materiale di un mondo digitale sempre più virtuale.
Ed è proprio per testare se c’è ancora spazio per una simile relazione, che vorremmo indire una due giorni di confronto e dibattito col fine di allargare e in definitiva rifondare un gruppo redazionale che spinga i suoi orizzonti al di là delle martoriate Apuane.
Il 9-10 settembre ci troveremo al Circolo culturale Anarchico “G. Fiaschi” a Carrara per discutere e relazionarci con chi vorrà rilanciare e impegnarsi in un giornale cartaceo che sia una reale ed attiva espressione e strumento di un ampio e variegato gruppo di compagni che anela ad un radicale progetto di rovesciamento sociale.
Quindi, quello che avete tra le mani è l’ultimo numero di “Bezmotivny” prima di tale incontro, dal quale potrà scaturire la fine definitiva del progetto o il suo immediato rilancio.
Invitiamo chiunque abbia delle riflessioni o degli spunti rispetto al giornale, alla sua funzione, a quello che ha o meno funzionato, alle sue mancanze, ecc., ad inviarci contributi o via mail a senzamotivo@riseup.net o in cartaceo a “Bezmotivny, c/o Casella Postale 59, 54033 Carrara (MS)”. Qualsiasi contributo, per quanto breve o poco approfondito o stilisticamente “non elegante”, è benvenuto.
Senzamotivo
[Pubblicato in “Bezmotivny”, quindicinale anarchico internazionalista, anno III, n. 12, 17 luglio 2023, pp. 1-2]