Appello internazionale: Non permettiamo l’assassinio di Alfredo Cospito in sciopero della fame – Appello per una settimana di azione dal 28 novembre al 5 dicembre
Riceviamo e diffondiamo:
Appello internazionale: Non permettiamo l’assassinio di Alfredo Cospito in sciopero della fame – Appello per una settimana di azione dal 28 novembre al 5 dicembre
Il giorno 20 ottobre 2022 l’anarchico Alfredo Cospito ha iniziato uno sciopero della fame ad oltranza.
Alfredo, prigioniero rivoluzionario dal 2012, il 5 maggio scorso è stato trasferito nel carcere di Bancali in Sardegna ed è sottoposto al 41 bis, regime carcerario più volte denunciato come forma di tortura basata sulla tecnica della deprivazione sensoriale. Ricordiamo che questo regime detentivo speciale è applicato anche a tre compagni delle BR PCC, ai quali viene costantemente rinnovato da oltre 17 anni.
Lo sciopero della fame, forma estrema di lotta, serve a supportare le seguenti richieste: Abolizione del regime detentivo 41 bis per tutti i detenuti e abolizione dell’ergastolo ostativo ( una forma di detenzione perpetua che richiede la collaborazione con le forze repressive come unica possibilità di ottenere benefici).
A questo sciopero hanno aderito altri prigionieri anarchici: dal 25 ottobre Juan Sorroche nel carcere di Terni; dal 27 ottobre Ivan Alocco nel carcere di Villepinte (Francia); dal 7 novembre Anna Beniamino nel carcere di Rebibbia (Roma); dal 9 novembre Toby Shone, detenuto in Inghilterra, sta solidarizzando con uno sciopero della fame ad intermittenza. Un segnale di solidarietà è dato anche da Giannis Michailidis, prigioniero, già in sciopero della fame a sostegno degli undici rivoluzionari turchi anche essi in sciopero della fame nelle carceri greche.
Dopo un mese di lotta l’iniziativa dei prigionieri e la mobilitazione internazionale che li sta sostenendo hanno raggiunto l’obbiettivo di rompere il muro del silenzio con cui le autorità ed i media hanno tentato di nascondere questa vicenda.
Nonostante questo, nessun passo concreto è stato compiuto dallo Stato italiano, responsabile delle condizioni di detenzione e di salute di Alfredo Cospito, per togliere il prigioniero dal regime carcerario di tortura.
Dopo oltre un mese di sciopero della fame le preoccupazioni per la sua salute e per quelle degli alti compagni diventano sempre più forti, la loro vita è in pericolo. Riteniamo le autorità dello Stato italiano responsabili di questa situazione e di ogni eventuale danno che la salute degli scioperanti subirà.
Il primo dicembre si riunirà a Roma il tribunale di sorveglianza che ha il potere di togliere Alfredo dal 41 bis.
Il 5 dicembre a Torino, Anna ed Alfredo, secondo il codice penale fascista mai abrogato, verranno giudicati per il reato di “strage politica”. Rischiano la condanna all’ergastolo ostativo per l’attacco esplosivo alla scuola allievi carabinieri di Fossano del 2006, attacco che non provocò ne morti ne feriti.
Il periodo tra il primo ed il cinque di dicembre è quindi di estrema importanza per questa mobilitazione e richiede il massimo impegno da parte di tutti.
La detenzione di Alfredo Cospito in un regime di annientamento politico fisico e psicologico rappresenta un pericolo per tutti gli anarchici, i rivoluzionari ed i combattenti sociali in Europa in quanto indica la tendenza all’inasprirsi della repressione nell’attuale contesto di crisi economica e sociale: un diritto di guerra per tempi di guerra.
Dall’interno delle galere i compagni in sciopero della fame danno l’esempio rispondendo all’attacco del dominio. Noi, all’esterno, siamo chiamati ad essere all’altezza del loro impegno.
Per fare sentire la voce del movimento anarchico internazionale lanciamo una settimana di azione in solidarietà con lo sciopero dei prigionieri anarchici contro il regime 41 bis e l’ergastolo ostativo, dal 28 novembre al 5 Dicembre.
23 novembre 2022
compagni e compagne