No privacy. Verso la militarizzazione dei dati sensibili dei vaccinati d’Italia

Tratto da http://antoniomazzeoblog.blogspot.com/2021/04/no-privacy-verso-la-militarizzazione.html

No privacy. Verso la militarizzazione dei dati sensibili dei vaccinati d’Italia

Militarizzare la banca con milioni di dati personali e sanitari sensibili e centralizzarne il controllo nelle mani di un’unica figura, preferibilmente un generale d’armata con tanto di penna sul cappello. No, no non è l’ossessione di complottisti e No Wax per il Grande Fratello di orwelliana memoria, ma il disegno strategico del governo Draghi e del sistema societario chiamato a gestire l’emergenza pandemia e la complessa campagna di vaccinazione della popolazione italiana.

Lunedì 8 marzo 2021: a Palazzo Chigi s’incontrano per analizzare alcuni aspetti del piano di vaccinazione in via d’implementazione nel Paese il Presidente del Consiglio Mario Draghi, i ministri della Salute e per gli Affari regionali, Roberto Speranza e Maria Stella Gelmini, il neo-commissario straordinario per l’emergenza gen. Francesco Paolo Figliuolo, il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e l’amministratore delegato di Poste Italiane SpA, Matteo Del Fante. Sui temi all’ordine del giorno e sugli esiti di quel confronto è l’ufficio stampa di Poste Italiane a fornire una puntuale ma inquietantissima descrizione.

“Il Governo Draghi accelera sui vaccini, puntando sul supporto di Poste Italiane”, riporta la nota pubblicata l’11 marzo sul sito internet del gruppo. “Un nuovo piano, che comprenderà l’allargamento della platea dei somministratori nonché una riorganizzazione logistica dei punti vaccinali. L’idea del Governo e della struttura commissariale guidata dal Generale Francesco Paolo Figliuolo è quella di militarizzare la gestione dei dati sulle inoculazioni prevedendo, proprio come già avviene per le unità militari, che i territori inviino ogni giorno alla stessa ora un report giornaliero che abbia al suo interno tutte le informazioni impilate in maniera standardizzata”. Utilizzando il linguaggio bellico – come prassi ormai di tutte le narrazioni ufficiali e mediatiche dell’emergenza pandemia – l’ufficio stampa spiega poi che “il rafforzamento dell’impiego dei militari e i mezzi messi a disposizione da Poste Italiane – unici per capillarità e per sviluppo tecnologico – contribuiranno a portare avanti questa missione senza precedenti”.

Per favorire il processo di militarizzazione dell’immensa mole di dati sensibili, il premier e il commissario straordinario penserebbero innanzitutto a dare una “nuova centralità della piattaforma già sviluppata da Poste Italiane per prenotare il vaccino e gestire gli appuntamenti via app o sms” e a un “monitoraggio più efficiente della distribuzione”. La piattaforma in questione è quella messa a disposizione dal sito ufficiale della Campagna di vaccinazione anti-Covid della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Commissario Straordinario e dal Ministero della Salute (https://info.vaccinicovid.gov.it/privacy-policy.html) che prevede quattro modalità per la prenotazione dei vaccini: sito istituzionale, call center di Poste Italaine, palmare dei postini e ATM Postamat dove può essere inserita direttamente la tessera sanitaria. Alla realizzazione del Piano, Poste Italiane contribuisce pure con la distribuzione dei vaccini nel territorio nazionale tramite la propria controllata SDA corriere espresso.

Domenica 14 marzo, con una lunga intervista a Che tempo che fa, il generale di corpo d’armata ed ex comandante Nato in Afghanistan e Kosovo, Figliuolo, spiegava al grande pubblico il progetto della banca dati dove far confluire le informazioni sulle vaccinazioni in atto e tutte le schede anamnestiche. E’ ancora l’ufficio stampa di Poste Italiane a riportare alcuni dei passaggi chiave dell’intervento del neocommissario all’emergenza: “Nella logistica della prenotazione del vaccino c’è stato un grande sforzo di Poste Italiane che ha donato un sistema molto efficace, che è stato adottato a livello centrale e che stanno adottando molte Regioni, ha dichiarato Figliuolo. Al riguardo si sta integrando il sistema di Poste Italiane con quello della tessera sanitaria e dei sistemi regionali, in modo tale che tutte le informazioni girino in maniera circolare”. Così, senza che la delicatissima questione dell’informatizzazione e trattamento dei dati sanitari sensibili dei vaccinati e degli assisiti del Sistema sanitario nazionale sia stata affrontata nelle dovute sedi istituzionali (Parlamento in primis), l’ufficio stampa della società per azioni concludeva che all’interno del piano vaccinale del governo sono ribadite soluzioni informatiche che coinvolgano appunto i sistemi informativi regionali, Poste Italiane e il sistema Tessera Sanitaria.

Il 24 marzo scorso l’ennesima nota di Poste Italiane con altri particolari sulle reali finalità militar-sanitarie-strategiche della piattaforma vaccinazioni. “Il Governo di Mario Draghi invita le Regioni a servirsi della piattaforma di Poste Italiane per consentire ai cittadini che ne hanno diritto di prenotare i vaccini”, scrive la SpA. “L’obiettivo è duplice: da un lato accelerare la campagna vaccinale; dall’altro uniformare a livello centrale i dati sulle dosi somministrate permettendo così di monitorare il raggiungimento dei target previsti ogni settimana. Dopo Sicilia, Marche, Calabria, Basilicata, Abruzzo e Lombardia, potrebbero, sull’invito di Draghi e la spinta del Commissario Straordinario all’Emergenza Francesco Paolo Figliuolo, aggiungersi altre Regioni. Di settimana in settimana, si farà il conto delle dosi ricevute e somministrate e, dove le difficoltà richiedano un cambiamento, si interverrà sulla logistica, modificando la disposizione dei punti vaccinali, aggiungendone di nuovi e dando la possibilità di ampliare la platea dei somministratori”.

“Il premier chiede regole più uniformi e sarebbe pronto a imporre con una norma di legge l’adesione delle Regioni alla piattaforma offerta gratuitamente da Poste Italiane”, riporta infine la nota. “La piattaforma unica permetterebbe di moltiplicare le prenotazioni tramite Postamat, call center, ecc.; inoltre un sistema centralizzato garantisce di verificare in tempo reale il numero degli immunizzati e di inserire il nome del singolo paziente nell’anagrafe vaccinale, in vista di un patentino”. Il Grande Fratello cioè, deciderà, chi, come e quando si potrà spostare liberamente da un luogo all’altro…

Opportuno ricordare che per vaccinarsi i cittadini residenti nelle regioni che hanno adottato la piattaforma di Poste Italiane devono sottostare a un vero e proprio ricatto: in aperta violazione dei principi costituzionali e dell’art. 7 del Regolamento Generale Ue del 2016, devono fornire obbligatoriamente il consenso al trattamento dei dati personali, pena la “mancata prosecuzione del rapporto”, ovverossia la somministrazione del vaccino.

Ai vaccinati viene pure fornita un’informazione non veritiera sul soggetto titolare del trattamento dei dati sensibili. Nel modulo da sottoscrivere (scaricabile proprio dalla piattaforma del Governo e delle regioni che l’hanno adottata), si riporta che esso “è stato individuato in INVITALIA SpA”, cioè l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, società partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Peccato che l’ufficio stampa di INVITALIA, da noi appositamente consultato, ci abbia risposto con una nota che non consente fraintendimenti.

“INVITALIA mai è stata individuata quale Responsabile del trattamento ai sensi del Reg. UE 679/2016”, spiega la società a capitale pubblico. “Infatti, ad ogni Regione che intendesse aderire al sistema di piattaforma nazionale centrale per l’anagrafe dei vaccinati (gestita da Poste Italiane ai sensi del D.L. 2/2021) è stato perfettamente delineato che il Titolare del Trattamento fosse la Regione aderente ed il Responsabile il Commissario Straordinario (con nomina di Poste Italiane a Sub Responsabile). In ogni caso, a seguito della nomina del nuovo Commissario del 2 marzo 2021, la responsabilità del trattamento è traslata a quest’ultimo. Procederemo a comunicare alla Regione Sicilia la questione, invitandola a rettificare il Modulo in quanto non coerente con le disposizioni di legge citate”.

Insomma alla fine della fiera, il titolare di milioni e milioni di dati dei vaccinati d’Italia sarebbe proprio lui, il neocommissario straordinario con tanto di mostrine e stellette. Più un Gran Figliuolo che un Grande Fratello…