Trentino: Il 5G e il sindaco di Trento
Il 5G e il sindaco di Trento
A proposito di segreto industriale e paura dei sabotaggi
Alcuni cittadini di Gardolo (Trento Nord), allarmati dall’installazione di un’antenna della telefonia mobile nel loro abitato, hanno chiesto al sindaco (PD) di Trento, Alessandro Andreatta, se si tratta di un’antenna 2 G, 3G, 4G, 4G+ o 5G. La risposta del sindaco, resa pubblica dal sito oasisana.com, è a dir poco emblematica. Wind Tre considera tale informazione un “dato sensibile”, da sottoporre a “segreto industriale” per ragioni di “concorrenza” e per il timore di sabotaggi, visti i “diversi attentati incendiari di cui sono stati oggetto negli ultimi mesi impianti telefonici”. Il Settore Qualità Ambientale, l’Ufficio provinciale che rilascia le autorizzazioni per gli impianti di telefonia mobile, non ha nulla da eccepire a tale “segreto industriale”. Il sindaco nemmeno. Sostenere che i tecnocrati stiano procedendo in gran silenzio per rendere il 5G un fatto compiuto, cos’è? “Complottismo”? Ma la riposta del sindaco fornisce altre preziose indicazioni: è impossibile fermare il 5G per via istituzionale; le compagnie telefoniche non vogliono che si parli pubblicamente delle loro installazioni; tali compagnie non sono affatto onnipotenti, tant’è che hanno paura dei sabotaggi.
Di seguito la lettera di Andreatta: