Ondata di azioni contro le galere in Francia

Ringraziando chi le ha fatte, riceviamo e diffondiamo queste traduzioni da http://sansnom.noblogs.org. Nei link agli articoli originali sono presenti numerose immagini di questa impressionante ondata di attacchi contro le prigioni e chi le fa funzionare.
Qui il video di una delle azioni raccontate negli articoli: IMG_4916
A proposito dell’attacco coordinato di queste due ultime notti contro la penitenziaria
Le notti da domenica a lunedì 14 aprile, poi da lunedì a martedì 15 aprile, sono state segnate da degli attacchi contro diverse strutture della penitenziaria e dei suoi tirapiedi, in una decina di città del Sud e della periferia parigina. Delle auto di secondini che erano posteggiate nel parcheggio delle prigioni (Réau, Valence, Villepinte, Aix-Luynes, Nîmes), o a fianco della scuola nazionale della penitenziaria (Agen) o ancora davanti ai loro alloggi di servizio (Marsiglia, Nanterre) sono andate in fumo. Inoltre, il portellone d’ingresso di una prigione è stato mitragliato (Toulon-La Farlède), e il portone di una base-ERIS1 è stato incendiato (Aix-Luynes).
Questo “attacco coordinato” durante due notti di fila ha portato la Procura nazionale antiterrorismo (PNAT) ad avocare l’inchiesta, per poi affidarla alla sotto-direzione antiterrorismo della polizia giudiziaria, ai servizi locali e alla direzione generale della sicurezza interna (DGSI). L’inchiesta comprende “tre accuse, tra cui associazione a delinquere con finalità di terrorismo2” ha precisato oggi il ministro della Giustizia, poiché “la natura stessa dell’azione” riflette un’operazione “concertata il cui obiettivo è di sconvolgere gravemente l’ordine pubblico mediante l’intimidazione”. Quanto ai secondini, sono chiaramente disgustati, a immagine del segretario nazionale della CGT penitenziaria, Damien Tripenne, che ha dichiarato tutto turbato ad un’importante emittente radiofonica: “Ho dei compagni, dei colleghi, che sono devastati perché i veicoli che sono stati presi di mira sono i loro, le abitazioni che sono state puntate sono le loro… è necessario che la paura cambi di campo” (RTL, 15/4)
Inoltre i portavoce del ministro dell’Interno hanno precisato che in diversi luoghi è stata trovata la sigla “DDPF” (interpretata dai giornalisti come l’acronimo di “diritto [o meglio difesa] dei prigionieri francesi”, dal nome di un canale Telegram), ma anche degli “slogan anarchici”. Il che li ha portati a mettere in evidenza nelle loro chiacchiere tanto la pista “dei gruppi di ultrasinistra”, che quella del “narcotraffico”. Una famosa “fonte vicina al caso” ha così dichiarato ad un’agenzia di stampa statale che “secondo i primi elementi dell’inchiesta, la pista anarchica sembra prendere piede nella vasta maggioranza dei fatti” (AFP 15/4, 15:50).
Ad ogni modo, la loro ipotesi è che questi attacchi siano legati alla lotta degli uni e degli altri contro la costruzione di vaste sezioni di alta sicurezza, delle vere e proprie tombe dove saranno sepolti vivi centinaia di prigionieri a partire da quest’estate… e più in generale contro l’inasprimento delle condizioni di detenzione (aria e attività ridotte, pestaggi e umiliazioni da parte dei secondini…) favorita dall’arrivo di Darmanin al ministero della Giustizia.
Questa è una prima panoramica di questa serie di attacchi notturni contro l’amministrazione penitenziaria e i beni del suo piccolo personale:
– Agen (Lot-et-Garonne). Domenica 13 aprile verso le 23:30, degli sconosciuti si recano davanti ai locali della Scuola nazionale d’amministrazione penitenziaria (Enap) e danno fuoco alle auto delle guardie in formazione. Sei di queste vengono distrutte completamente dalle fiamme, altre due sono danneggiate, e 1000 allievi secondini vengono evacuati in piena notte per permettere ai pompieri di intervenire. Una scritta “DDPF” viene trovata per terra.
– Réau (Seine-et-Marne). Nella stessa notte da domenica a lunedì 14 aprile, l’automobile di una sorvegliante viene incendiata nel parcheggio della prigione e delle tracce di idrocarburi sono ritrovate su altri tre veicoli di secondini, che non hanno preso fuoco.
– Valence (Drôme). Nella stessa notte da domenica a lunedì 14 aprile, verso le 21:45, due veicoli delle guardie sono incendiati nel parcheggio del centro penitenziario da uno sconosciuto arrivato e ripartito con un monopattino. Ha versato della benzina prima di appiccare il fuoco e scrivere la sigla “DDPF”.
– Villepinte (Seine-Saint-Denis). Nella notte seguente, da lunedì a martedì 15 aprile, verso le 22:30 tre automobili di secondini vengono incendiate: due posteggiate nel parcheggio visitatori e una nel parcheggio del personale della prigione. Due sconosciuti sono entrati nel complesso passando per un cumulo di terra, incendiando ognuno un veicolo, mentre il terzo è stato raggiunto per propagazione.
– Aix-Luynes (Bouches-du-Rhône). Nella notte da lunedì a martedì 15 aprile, poco dopo le 2 del mattino, due veicoli (di cui uno dei secondini, l’altra di un detenuto in semi-libertà) vengono distrutti nel parcheggio del centro penitenziario. Inoltre, la porta della base del Centro estrazioni giudiziarie3 e dell’Equipe regionale di intervento e sicurezza (PREJ-ERIS) è stata incendiata.
– Marsiglia (Bouches-du-Rhône). Nella notte da lunedì a martedì 15 aprile, poco prima dell’1, un’automobile viene incendiata e una decina di altre imbrattate con la scritta “DDPF” nel parcheggio della residenza “Domaine des Chutes Lavies”, 9 impasse Sylvestre nel 13° quartiere, dove alloggiano degli agenti penitenziari. Questa residenza si trova pure in prossimità dei locali della protezione giudiziaria della gioventù (PJJ).
– Nanterre (Hauts-de-Seine). Lunedì 14 aprile verso le 20, due sconosciuti in scooter incendiano il veicolo di un capitano in carica alla prigione. Era parcheggiata in una piazzola riservato al personale, davanti agli alloggi dei secondini. I due incendiari hanno scritto l’acronimo “DDPF” per terra prima di lasciare il luogo. Un bidone di benzina è stato trovato nelle vicinanze.
– Toulon-La Farlède (Var). Nella notte da lunedì a martedì 15 aprile verso mezzanotte e quaranta, la porta d’ingresso del centro penitenziario viene crivellata da 15 fori di proiettile in seguito a un mitragliata di kalashnikov. Una delle pallottole è riuscita ad attraversare la porta d’ingresso della prigione per piantarsi nel vetro della reception dove si trovava una sorvegliante. Una grande scritta “DDFM” viene ritrovata sull’ingresso mitragliato della galera.
– Nîmes (Gard). Nella notte da lunedì a martedì 15 aprile, verso le 21, una BMW viene incendiata di fronte alla casa circondariale e delle lingue di fuoco si levano da diverse persone travisate, mentre la sigla “DDPF” viene scritta sul muro di cinta. Il giorno prima, 8 veicoli erano già bruciati verso le 2:30 nella concessionaria Toyota che si trova a pochi passi dalla prigione
[Sintesi della stampa regionale, 13-15 aprile 2025]
1Equipe regionale di intervento e sicurezza [NdT]
2La traduzione letterale sarebbe “associazione di malfattori terroristi” [NdT]
3Unità della penitenziaria che si occupa dei trasferimenti [NdT]
Qui l’articolo originale: https://sansnom.noblogs.org/archives/25516
Tre notti di attacchi contro le guardie e un primo bilancio [aggiornato]
Dalla sera di domenica 13 aprile, un’ondata di attacchi incendiari (e non solo) colpisce la polizia penitenziaria e i beni dei suoi tirapiedi in una decina di città del sud e della regione parigina. Dopo una prima sintesi pubblicata due giorni fa, qui sotto potete trovare una piccola aggiunta infuocata sulla terza notte, quella da martedì a mercoledì 16 aprile, dove il blu-secondino ha conosciuto nuovamente un gusto di cenere.
Peraltro mentre a fianco di diversi obiettivi colpiti sono state trovate delle sigle DDPF (che secondo i giornalisti sarebbe l’acronimo di “Difesa dei diritti dei prigionieri francesi”, dal nome di un canale Telegram), il ministro dell’Interno menziona anche degli “slogan anarchici”. Oggi, uno dei suoi portavoce quotidiani ha dato un po’ più di dettagli a tal proposito (Le Monde 17/4), precisando che “in particolare ad Angers, sulle facciate delle abitazioni vicina alla casa circondariale sono state riscontrate delle scritte fatte a bomboletta: “sostegno ai prigionieri.e” e “la prigione uccide” ”. A dire il vero, queste scritte erano state trovate all’inizio del mese di aprile, cioè prima degli attacchi… il che non toglie nulla alla loro pertinenza, al contrario, in particolare il “che crepino le galere”, di un’attualità bruciante, in rue Brisepotière.
Inoltre, per quel che riguarda un primo bilancio, il procuratore nazionale antiterrorismo Olivier Christien ci ha tenuto a fare delle dichiarazioni di persona riguardo a questi attacchi (in una lunga intervista concessa a France info, 17/4): fa riferimento a “12 fatti, due contro delle abitazioni personali di agenti dell’amministrazione penitenziaria, un attacco condotto contro dei veicoli nel parcheggio della Scuola nazionale penitenziaria (Enap) e poi nove fatti direttamente contro degli stabilimenti penitenziari”. Geograficamente, “sono otto i dipartimenti che sono stati colpiti”, di cui “un terzo dei fatti commessi nelle Bouches-du-Rhône, un terzo della regione Île-de-France”, con un totale di “21 veicoli incendiati e una decina di veicoli danneggiati” (senza parlare della mitragliata alla porta della galera di Toulon e l’incendio di quella degli ERIS a Aix-Luynes). Infine, questo difensore fanatico del terrorismo di Stato e fervente adepto della propaganda blindata, ha pure aggiunto uno manto di complottismo di cui possiede il segreto: “possono essere dei gruppi di persone politicamente radicalizzate, possono essere dei gruppi più legati alla criminalità organizzata, può essere anche una convergenza di obiettivi e di persone che si manipolano gli uni con gli altri: tutto è possibile”.
– Tarascon (Bouches-du-Rhône). Nella notte da martedì a mercoledì 16 aprile, verso le 5:20 del mattino, tre veicoli vengono incendiati nel parcheggio custodito del centro penitenziario: uno apparteneva a un secondino e l’altro ad un impresa operante nel centro di detenzione.
– Aix-Luynes (Bouches-du-Rhône). Nella notte da martedì a mercoledì 16 aprile, mentre il giorno prima due automobili erano già bruciate nel parcheggio della galera, questa volta è l’auto di un rappresentante del personale SPS (Sindacato penitenziario dei sorveglianti) della prigione di Luynes che divampa davanti alla sua abitazione…
– Villenoy (Seine-et-Marne). Nella notte da martedì a mercoledì 16 aprile, verso le 2:30 del mattino, un principio di incendio velocemente spento divampa nell’ingresso del condominio di una secondina che lavora nella vicina prigione di Meaux-Chaucoin, mentre la scritta “DDPF” viene tracciata sul muro e la sua automobile viene spaccata nel parcheggio.
– Amiens (Somme). Nella serata di mercoledì 16 aprile, la cassetta delle lettere dell’abitazione di una secondina che lavora nella prigione della città è imbrattata con le lettere “DD” [per “Difesa dei diritti dei prigionieri francesi”?], mentre alla sua macchina vengono squarciati i pneumatici.
[Seguono degli estratti di due articoli di giornale: “Questioni dopo gli attacchi alle prigioni” e “Dopo gli attacchi contro le prigioni, resta l’incertezza sull’identità dei mandanti”, entrambi apparsi su Le Monde il 17 aprile]
Qui l’originale: https://sansnom.noblogs.org/archives/25637#more-25637
Saint-Martory (Haute-Garonne): il secondino perde tre vetture in un colpo
I pompieri riescono a controllare l’incendio, impedendo la distruzione della quarta macchina oltre che delle abitazioni vicine: “Questa persona si è ferita durante l’intervento ed è stata trasportata con relativa urgenza verso un centro ospedaliero”, precisa il Sdis 31. Il secondino si sarebbe leggermente bruciato le mani.
La vittima è un sorvegliante penitenziario in servizio presso la casa circondariale di Seysses, secondo le informazioni di cui siamo in possesso. Sotto choc, ha fatto denuncia. In questa fase non è stata avanzata alcuna rivendicazione. I gendarmi della compagnia di Muret vagliano diverse piste: quella di un semplice incidente che ha causato una propagazione, o la possibilità di un atto volontario. L’inchiesta per determinare se questo funzionario sia stato colpito a causa della sua professione o per altre ragioni potrebbe essere lunga e complessa.
Venerdì 18 aprile 2025, dei manifesti sono stati attaccati nella città di Muret, vicino all’abitazione di uno degli agenti di Seysses. Rappresentavano un gorilla che grida “Fuoco alle galere!”, con in basso un’annotazione indicante: “Distruggiamo tutti i luoghi di reclusione! Solidarietà con i prigionieri”.
Bisogna vederci un legame con i veicoli bruciati a Saint-Martory, situata a 40 minuti da Seysses e altrettanti da Muret? “Teoricamente non c’entra nulla”, risponde la compagnia di gendarmerie di Saint-Gaudens. Ma nessuna piste è esclusa. Le indagini proseguono.
Qui l’originale: https://sansnom.noblogs.org/archives/25797#more-25797
Corbas/Villefranche (Rhône): i secondini sotto pressione
Prigioni prese di mira: un veicolo incendiato vicino a Lione-Corbas, la scritta “DDPF” su di un immobile a Villefranche-sur-Saône.
France3 20 aprile 2025
Questa domenica 20 aprile, una macchina è stata trovata bruciata sul boulevard des Nations Unies, nelle vicinanze della prigione di Lyon-Corbas. “Il servizio di notte l’ha individuata grazie alle telecamere di sorveglianza e ha allertato i pompieri e le forze dell’ordine”, precisa Didier Lui-Hin-Tsan, segretario regionale FO Justice1 Lione. Non si trattava della macchina di un agente penitenziario.
Circa 300 agenti lavorano all’interno della prigione. Da una settimana “vengono a lavorare con un nodo allo stomaco”. Didier Lui-Hin-Tsan elogia le diverse direttive di sicurezza prese dalle autorità ma ritiene che gli agenti siano “troppo identificabili”. “Ogni giorno aspettano di entrare nella prigione e sono in mezzo ai visitatori, sono in uniforme e facilmente riconoscibili” precisa.
Una sigla “DDPF” è stata trovata su di un muro della casa circondariale, vicino all’ingresso per i veicoli. Un’altra è stata trovata più lontano, secondo FO. Questo acronimo è tornato a più riprese nelle recenti azioni registrate contro le strutture carcerarie. Si tratterebbe di un gruppo: “Difesa dei diritti dei prigionieri francesi”.
A Villefranche-sur-Saône (Rhône) vicino a Lione, queste quattro lettere sono state anche scritte accanto all’entrata di un immobile, in una strada in cui vive un agente penitenziario. La porta dell’edificio è stata incendiata.
L’inquietudine è grande presso i sorveglianti dei centri di detenzione. “Questo ci tocca psicologicamente poiché ormai abbiamo paura per le nostre famiglie, siamo nell’ipervigilanza”, confida Nénette, segretaria locale del sindacato Unsa-Ufap Justice del centro penitenziario di Villefranche-sur-Saône. “Ci chiediamo quando finirà”, aggiunge.
Tanto più che la settimana scorsa due sorveglianti della casa circondariale di Villefranche-sur-Saône hanno visto le loro identità e i loro orari di lavoro divulgati sul social network TikTok. Hanno sporto denuncia e sono state prese delle nuove misure di sicurezza per lo stabilimento. Secondo i sindacati, la polizia ha intensificato le ronde intorno alla prigione. Il parcheggio dello stabilimento, riservato al personale, è particolarmente sorvegliato.
Laetitia Francart, procuratore della Repubblica di Villefranche-sur-Saône, ha confermato l’apertura di due inchieste. La prima per “divulgazione illegale volontaria di dati personali dannosi”. La seconda per “danneggiamento mediante strumenti pericolosi”.
1Sindacato Nazionale Forza Lavoro Giustizia, sindacato del personale del Ministero della Giustizia [NdT]
Qui l’originale: https://sansnom.noblogs.org/archives/25805#more-25805