Il cervello umano come “materiale da laboratorio”

Neanche il tempo di pubblicare un pezzo (Nella Serra in cui fiorisce ogni mistificazione) nel quale si afferma: «L’economia di guerra serve ad allargare e a difendere con le armi vecchie e nuove enclosures (terre, prodotti agricoli, fonti energetiche, “dati”, cavi sottomarini, “minerali strategici”, sequenze di DNA, reti neurali…)», che il riferimento alle reti neuronali come terreno di conquista tecno-industriale trova una conferma letterale: eccoci alla commercializzazione delle prime «Intelligenze Biologiche Sintetiche», cioè di «cellule cerebrali umane derivate da staminali» e «coltivate su un chip di silicio dotato di una griglia di microelettrodi». Con l’immancabile squillo di trombe: saremmo così vicini «all’alba di una nuova era in cui computer e cervello saranno termini intercambiabili». Il cervello umano come materia prima di un cyber-mondo da cui espellere gli umani: il capitolo ultimativo della «guerra alla sussistenza» con cui si è imposto il capitalismo.

https://www.repubblica.it/tecnologia/2025/03/09/news/l_idea_di_cortical_labs_una_rete_neurale_fatta_di_veri_neuroni-424052662/?callback=in&code=MMZHOWQ2YJYTNZC3NI0ZNJE2LTHHYWITNJZKMTZLZWE1N2JH&ref=RHLM-BG-P27-S5-T1&state=e944c3ac147946f28aab671691c83f7d