La lunga estate calda. I soldati ucraini e russi hanno battuto il record di diserzioni

Riceviamo e diffondiamo questo importante contributo del gruppo anarchico “Assembly” di Kharkov, ringraziando chi ce lo invia per il prezioso lavoro di traduzione.

L’opuscolo documenta una serie di episodi di fuga, diserzione, rifiuto di combattere e sabotaggi che si sono susseguiti su entrambi i fronti, lungo tutta l’estate. L’incursione di Kursk, dal lato ucraino, è stata accolta con un grande afflato patriottico che non ha però inciso sulla effettiva volontà degli ucraini di diventare carne da cannone. Dal lato russo, invece, la volontà di non spostare forze dal Donbass ha significato il reclutamento di massa di coscritti anche giovanissimi, manovra che ha provocato crepe significative anche nella compattezza del fronte russo. La forsennata ricerca di materiale umano ha addirittura costretto il governo ucraino a un’inversione di marcia quasi schizofrenica: visto il fallimento del modello repressivo nel riempire i ranghi, la nuova legge del 21 agosto ci prova con le buone: i disertori possono essere reintegrati nella stessa unità da cui sono fuggiti con il consenso del comandante senza alcuna punizione. Come notano i compagni ucraini, questa mossa potrebbe avere effetti indesiderati, moltiplicando la fuga dei militari e portando al crollo dell’esercito.

Sull’onda di quanto già proposto da questi compagni in un precedente contributo, auguriamo che questo testo possa essere un ulteriore sprone affinché il sostegno alla diserzione acquisti concretezza anche alle nostre latitudini.  

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