Modena, 17 maggio: Discussione e concerto benefit

Riceviamo e diffondiamo:

“Tempi di guerra. Il linguaggio del dominio chiama alle armi, smobilita mezzi e corpi, identifica, indirizza e colpisce attraverso le sue forze repressive. Fronti esterni e fronte interno, la guerra diviene totalizzante, assorbendo ogni aspetto della società, della quotidianità, delle nostre vite. Il nemico deve essere distrutto e sradicato, il suo discorso zittito, represso.
Nulla di nuovo, già si sa. La macchina statale, con tutto il suo calderone di boia, servi e aguzzini, tenta di sbrogliare la matassa dell’anarchismo, ma non trovando né capo né coda, si rifà al solito, e a volte non tanto solito, ritornello repressivo: misure cautelari, arresti, 41 bis, mastodontiche operazioni repressive, prelievo coatto del DNA, l’onnipresente accusa di associazione e di istigazione a delinquere. E’ l’Anarchia ad essere messa sotto processo.
Ma non si è ancora visto tribunale  che possa annientare la gioia dell’attacco, della solidarietà e della cospirazione. Ogni tentativo su questo piano si è sempre rivelato fallimentare.
E in mezzo alla desertificazione emozionale e sociale, è necessario continuare a fare della parola un mezzo sovversivo, un’arma per fare breccia nel reale; continuare nel conflitto, pezzo dopo pezzo, perimetro per perimetro .
Ed è dalla solidarietà che vorremmo ripartire; prendiamo l’occasione di questa serata, mettendo in analisi le esperienze di alcunx compagnx attaccati dalla repressione, per discuterne, conoscere, confrontarsi e continuare ad alimentare questa tensione verso la distruzione dell’esistente.

Alcune individualità anarchiche