La “pandemia che non c’è” dei pifferai di Davos
Se all’assurdo abbiamo ormai fatto il callo, ha comunque dell’incredibile l’allarme mediatico di questi giorni sulla “malattia X”, la “pandemia-che-non-c’è-ma-sicuramente-arriverà”.
A propagarlo sempre i soliti figuri: la dirigenza dell’OMS, il Forum di Davos (che adesso si autonomina, con somma modestia… Vertice del Governo Mondiale!), la John Hopkin’s University (che schiera, in Italia, la pifferaia locale Ilaria Capua).
Per una veloce rammemorazione del ruolo della John Hopkin’s nella fabbricazione della vicenda Covid e consimili emergenze, si veda questo articolo (al paragrafo Controllo della vita): https://ilrovescio.info/2022/09/25/nelle-braccia-del-leviatano-note-contro-lo-stato/
In quest’epoca in cui il falso è un momento del falso, sono plausibili tutti e tre gli scenari: un effettivo spillover prodotto dalla devastazione capitalistica dell’ecosistema, un virus aumentato in laboratorio (se l’OMS si occupasse davvero di “prevenzione” dovrebbe come minimo chiedere la messa al bando degli esperimenti di gain of function), un patogeno non particolarmente pericoloso la cui gravità viene gonfiata ad arte dai tecnici dell’Emergenza… In tutti e tre i casi, una profezia che si autoavvera.