Trento: occupata la facoltà di Sociologia [aggiornato]
Ieri, lunedì 20 novembre, si è svolto in mattinata un corteo interno alla facoltà di Sociologia di Trento, con interventi nelle varie aule di lezione per deununciare i rapporti tra l’Università trentina e il sistema colonialista e razzista israeliano. Il corteo si è concluso con l’occupazione dell’aula magna dell’Ateneo. Al termine di una lunga assemblea si è deciso di mantenere l’occupazione anche la notte. In serata, proiezione di un documentario sulla lotta (anche armata) condotta da alcune donne palestinesi, la detenzione nelle prigioni israeliane, le torture subite. Oggi nell’aula magna uno stutende palestinese ha fatto un ampio intervento sulla brutale condizione sociale e sulla lunga resistenza del popolo palestinese. Al termine, una nuova assemblea ha deciso di protrarre l’occupazione per i prossimi giorni: altri cortei, confronto sui blocchi in giro per il mondo contro il massacro di Gaza, iniziative per smascherare attivamente gli Istituti più coinvolti in quella che assomiglia ogni giorno di più a una nuova Nakba…
In attesta di diffondere i testi elaborati e i vari materiali distribuiti nel corso delle iniziative, possiamo dire che è un bel vedere quando cibo e bevande deturnano le cattedre universitarie, sacchi a pelo invadono palestre e corridoi, la routine viene spezzata da persone che discutono in piena notte; ed è un bel sentire la chiarezza di discorsi contro la ricerca finalizzata alla guerra e al controllo sociale…
Nella serata di mercoledì si è conclusa l’occupazione, ma non la volontà di continuare la mobilitazione. Venerdì mattina, a Povo, nella collina sopra Trento, si è svolto un presidio di fronte alla facoltà di Ingegneria e Informatica e alla Fondazione Bruno Kessler, per il loro ruolo nella collaborazione con lo Stato d’Israele e con l’industria bellica.
Di seguito il volantino distribuito venerdì mattina.