Rivendicazione dell’artefatto esplosivo collocato presso il tribunale di Pisa

Riceviamo da email anonima e diffondiamo:

ARTEFATTO ESPLOSIVO CONTRO IL TRIBUNALE DI PISA
1 bomba carta piena di polvere nera + bombola gas + bottiglia incendiaria con innesco temporizzato

Lo Stato, compreso quello democratico, è il più grande pericolo per la vita e la libertà di tutto il vivente. Permette il fiorire del capitalismo  garantendo la stabilità di cui ha bisogno attraverso il sistema punitivo e repressivo. Tutto e tutti devono sottostare alle sue regole per la difesa del padronato. Regole che servono a mantenere la società pacificata. La possibilità di confliggere con questo sistema di oppressione e sfruttamento viene arginata attraverso la prevenzione, tenendo d’occhio e inserendo in un sistema di reinserimento sociale asfissiante chiunque non si adegui, e attraverso i tribunali quando il pensiero si fa azione, che sia il rifiuto del lavoro e l’illegalismo o l’azione diretta e la sovversione. Di individui che scelgono di star fuori dalla pace sociale ce ne sono sempre stati, per cui il sistema penale assume una grande importanza per la tenuta dello Stato.
In ogni tribunale tutti i giorni vengono condannati centinaia di sfruttati. A colpi di sentenze vengono seppelliti uomini e donne nelle galere e mutilati i loro rapporti di amicizia e amore. A colpi di esplosivi saranno colpite le strutture e mutilati gli uomini del potere.
Per ogni morto in mare, in carcere, di lavoro, nei CPR, non una ma 100 bombe al padronato.
Non basteranno mai le vostre telecamere e le vostre guardie a setaccio della città a impedire all’azione di penetrare nei vostri palazzi.
La notte del 21 febbraio abbiamo collocato un ordigno esplosivo nella porta di servizio del Tribunale di Pisa. Non sappiamo se la deflagrazione sia avvenuta, ma ci teniamo a sottolineare che quest’azione assume un’importanza non da poco: abbiamo dimostrato che è possibile avvicinarsi ai palazzi del potere e colpire.
All’antiterrorismo: sappiamo che state preparando un’infinità di arresti per tutti questi mesi di mobilitazione. Maledetti scrocconi, sappiate che i colpi di noi oppressi raggiungeranno presto le vostre mani.
Le decisioni prese da Roberto Sparagna, dalla ex ministra della giustizia Marta Cartabia, dal Tribunale di Sorveglianza di Roma, fino a quelle prese dall’attuale ministro della giustizia Nordio, avranno una importanza storica per la qualità della violenza rivoluzionaria.
Ma non saremo frettolosi. Ma , anzi, cauti e lucidi nell’affinare le nostre tecniche per colpire sempre più forte il potere. Arriviamo. Questa non è una minaccia ma una promessa che abbiamo fatto anzitutto a noi stessi.
Noi, Gruppo di Solidarietà Rivoluzionaria – Consegne a domicilio, ribadiamo che la Fai non è un’avanguardia. Non ci sono capi né strutture. Siamo sfruttati tra gli sfruttati con l’unica differenza che oltre allo sciopero abbiamo scelto l’azione diretta. Non siamo fanatici della violenza, ma essa si rende sempre più necessaria per fermare le mani devastatrici del potere, perché amiamo la vita e la libertà.
Potete seppellire i compagni in galera, potete veicolare le nostre idee sui vostri schifosi giornali, ma esse rimangono fiere e inconfondibili. Lo dimostra la solidarietà internazionale degli ultimi 20 anni condotta da tutti i gruppi aderenti al progetto Fai nel mondo.
Ad Alfredo Cospito: siamo commossi per la tua tenacia, la tua forza e l’amore per la libertà che hai mostrato in tutti questi anni.
SOLIDARIETÀ A TUTTI I PRIGIONIERI RIVOLUZIONARI NEL MONDO
SOSTEGNO ALLE LOTTE SOCIALI CON LA LOTTA RIVOLUZIONARIA

Gruppo di Solidarietà Rivoluzionaria – Consegne a domicilio
FAI/FRI

Alleghiamo il documento della nascita del FAI per ribadire l’importanza del progetto

IL PATTO DI MUTUO APPOGGIO

Per superare i limiti delle singole progettualità e per sperimentate le reali potenzialità dell’organizzazione informale, nel nostro caso quella di una federazione di gruppi d’azione o singoli individui, abbiamo dato vita alla Federazione Anarchica informale. Convinti che solo un’organizzazione priva di centro decisionale, caotica e nello stesso tempo orizzontale dove nessun gruppo o capetto imponga la propria autorevolezza possa soddisfare la nostra necessità di libertà qui e ora. Miriamo a uno strumento organizzativo che rispecchi in sé la visione della società anarchica per cui lottiamo. Strumento organizzativo quindi non il ricalcare le orme di un partito armato di vecchia memoria, non un’organizzazione finalizzata alla ricerca di adepti: uno strumento, l’organizzazione informale, da utilizzare per testarne l’efficacia, l’effettiva capacità di accrescere qualità e continuità dell’agire rivoluzionario, strumento organizzativo altrimenti inutile e destinato ad autodissolversi. Conciliare organizzazione e dibattito teorico/pratico con l’anonimato di gruppi/singoli è possibile mediante un dialogo diffuso attraverso le azioni: che oltre ad apportare il loro specifico discorso distruttivo veicolano anche altri messaggi (attraverso modalità e mezzi utilizzati, obiettivo comunicazione) indipendentemente dai danni materiali. Tutto ciò nella consapevolezza che non sarà certo una minoranza, per quanto bene armata, a fare la rivoluzione, ma decisi a non posticipare la nostra insurrezione in attesa che tutti siano pronti: convinti, oggi come sempre, che il più semplice fatto diretto contro le istituzioni, comunichi meglio che non migliaia di parole.


FEDERAZIONE perché ne amiamo il senso di ramificazione diffusa e orizzontale: federazione di gruppi o singoli, donne e uomini, liberi ed uguali accomunati dalle pratiche di attacco al dominio, consci del valore del mutuo appoggio e della solidarietà rivoluzionaria come strumenti di liberazione. Intendiamo la federazione come rapporti stabili nel tempo, ma allo stesso tempo fluidi, in continua evoluzione grazie all’apporto di idee e pratiche dei nuovi gruppi o individui che decideranno di farne parte. Pensiamo ad un’organizzazione non democratica: senza assemblee plenarie, rappresentanti, delegati o comitati, priva di tutti quegli organi che favoriscono la nascita di leader, l’emergere di figure carismatiche o l’imposizione di specialisti della parola. La comunicazione si baserà sul dibattito orizzontale e anonimo, prodotto dalla pratica stessa (rivendicazione delle azioni) e dalla diffusione di teorie tramite gli strumenti informativi del movimento, in sintesi nell’eliminazione dell’assemblea sostituita dal dibattito orizzontale-anonimo tra gruppi/singoli comunicanti attraverso la pratica stessa. La federazione è la nostra forza, la forza di gruppi/singoli che si sostengono nell’azione, attraverso un patto di mutuo appoggio ben definito.
ANARCHICA perché vogliamo la distruzione dello stato e del capitale per vivere in un mondo in cui “domini” la libertà e l’autogestione, dove sia possibile ogni tipo di sperimentazione sociale che non comporti lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sulla natura. Radicalmente avversi a qualunque cancro marxista, sirena incantatrice che incita alla liberazione degli oppressi ma in realtà macchina incantatrice che schiaccia la possibilità di una società liberata per sostituire un dominio ad un altro.
INFORMALE non avendo nessun tipo di concezione avanguardista e non sentendoci neppure parte di un’illuminata minoranza agente, ma volendo semplicemente vivere ora e subito il nostro anarchismo, abbiamo ritenuto l’organizzazione informale, quindi l’informalità, l’unico strumento organizzativo che ci potesse garantire da meccanismi autoritari e burocratizzanti salvaguardando la nostra indipendenza come gruppi/singoli e garantendoci un certo margine di resistenza e continuità nei confronti del potere. La Federazione Anarchica Informale pur mettendo in pratica la lotta armata rifiuta la concezione che si basa su monolitiche organizzazioni, strutturate in maniera “classica”: basi, regolari-irregolari, clandestinità, colonne, quadro dirigenti, enormi necessità di denaro. Strutture a nostro parere facilmente intaccabili dal potere: è sufficiente il classico infiltrato o delatore per far cadere come un castello di carte l’intera organizzazione o gran parte di questa. Diversamente in un’organizzazione informale costituita da 1000 singoli o gruppi che non si conoscono fra loro (piuttosto, si riconoscono attraverso le azioni compiute e il patto di mutuo appoggio che li lega) malaugurati casi di infiltrazione o delazione rimangono circoscritti al singolo gruppo, senza espandersi. Inoltre chi fa parte della Federazione Anarchica Informale ne è militante a tutti gli effetti solo nel momento specifico dell’azione e della sua preparazione, non investe l’intera vita e progettualità dei compagni, ciò permette di mettere definitivamente in soffitta ogni specialismo lottarmatista. Una volta radicati il potere troverà enormi difficoltà a distruggerci.
Il patto di mutuo appoggio è il motore della Federazione Anarchica Informale e si incentra su 3 punti chiave che diventano vincolanti qualora venga condivisa l’impostazione rivoluzionaria anarchica sopracitata, quindi, quando singoli/gruppi scelgono di divenire parte della Federazione Anarchica Informale:
SOLIDARIETÀ RIVOLUZIONARIA. Ogni gruppo d’azione della Federazione Anarchica Informale si impegna a dare la propria solidarietà rivoluzionaria ad eventuali compagni arrestati o latitanti. La solidarietà si concretizzerà soprattutto attraverso l’azione armata, attacco a strutture e uomini responsabili della detenzione del compagno. Non sussiste l’eventualità di mancata solidarietà perché verrebbero meno i principi su cui il vivere e il sentire anarchico si basa. Per appoggio nella repressione non si intende ovviamente quello di carattere di assistenza tecnico/legale: la società borghese offre sufficienti avvocati, assistenti sociali o preti, perché i rivoluzionari possano occuparsi di altro.
CAMPAGNE RIVOLUZIONARIE. Ogni gruppo o singolo una volta iniziata una campagna di lotta attraverso azione e conseguente comunicato verrà seguito dagli altri gruppi/singoli della Federazione Anarchica Informale secondo i propri tempi e modalità. Ogni singolo/gruppo può lanciare una campagna di lotta su obiettivi particolari semplicemente “promuovendo” il progetto attraverso una o più azioni accompagnate dalla firma del singolo gruppo d’azione a cui si aggiunge il richiamo alla federazione nella sigla. Se una campagna non viene condivisa, se ritenuto necessario, la critica si concretizzerà attraverso le azioni/comunicati che contribuiranno a correggerne il tiro o a metterla in discussione.
COMUNICAZIONE TRA GRUPPI/SINGOLI. I gruppi d’azione della Federazione Anarchica Informale non sono tenuti a conoscersi tra di loro, non sussiste la necessità ove altrimenti si rischierebbe di offrire il fianco alla repressione, a leaderismi dei singoli ed alla burocratizzazione. La comunicazione tra gruppi/singoli avviene essenzialmente attraverso le azioni stesse e attraverso i canali informativi di movimento senza la necessit di conoscenza reciproca.