La lunga scia di responsabilità
Riceviamo e diffondiamo:
A guardarla dallo spazio si vede un gran movimento…
Doveroso, di contorno, di facciata.
Vorrei soffermarmi sull’ultimo, gli altri parlano da sé.
“Per non rendere vana l’utilità del 41bis” spero, suo malgrado, che Alfredo non venga a conoscenza delle stronzate che le varie cariche istituzionali preposte e non alla questione in oggetto, riescono a partorire per renderci partecipi dei giochetti neuronali spesso ridotti ad un unico elemento che gioca a rincorrere se stesso nella speranza, vana, di trovarsi.
Per Nordio parla l’inazione diametralmente opposta al risentimento verbale espresso per non essere stato interpellato sulla questione Cospito; circa le affermazioni sullo stato di salute di Alfredo parla la sua arroganza seconda solo alla superficialità che non dovrebbe far parte del curriculum del personaggio. Pressapochismo e qualunquismo sono prassi consolidate nelle istituzioni e il sottosegretario non delude il modus operandi dell’apparato denominato “giustizia”. Sky tg24 ci informa del pensiero di senso incompiuto di Andrea Delmastro Delle Vedove in solidarietà ai pagliacci sovranisti:
«“Lo Stato non può arretrare”. Sul caso è intervenuto anche il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, che è dello stesso avviso del premier: “È evidente che la lunga scia serpentosa di sangue e attacchi testimonia di come quell’uomo riesca a dare segnali esterni con assalti e violenza nei confronti delle istituzioni – ha detto. Lo Stato non può arretrare. Per quanto riguarda l’aspetto politico non si arretra sul 41 bis, sull’ergastolo ostativo. Sono strumenti speciali per affrontare mafia e terrorismo anarchico. L’applicazione attiene alla magistratura, ma noi non la priveremo mai di questo strumento”».
Tutti gli altri hanno frettolosamente tolto il bavaglio dando il via a un concerto che mette in evidenza le priorità, pennivendoli inclusi, dove l’escalation delle azioni predomina sulle condizioni di salute di Alfredo, affermando all’unisono che lo Stato non cede, non patteggia e non prende accordi con chi usa minacce, ricatti e azioni violente.
Costrutto poco fantasioso e prevedibile, che aspettavano con ansia di poter mettere in campo per il gioco delle responsabilità al quale le istituzioni sono proprio refrattarie!
A Nordio è doveroso ricordare che le squallide affermazioni fatte non gli tolgono nessuna responsabilità ma evidenziano come viene svolto il ruolo di tutela di un corpo del quale lo Stato dispone arbitrariamente. Senza ombra di dubbio non sa di cosa parla, probabilmente per sciopero della fame intende quello atto a dimagrire per motivi di estetica, diversamente la questione è assai più grave dato che Alfredo è prigioniero dello Stato, il quale, essendo in condizioni di vantaggio rispetto all’ostaggio, dovrebbe attivarsi per tutto il tempo della reclusione nel salvaguardare la posizione verticale del detenuto anziché prediligere quella orizzontale.
Quanto a Delmastro, bisognerebbe innanzitutto invitarlo a studiare il fascicolo prima di dire la sua a tutti i costi: la “lunga e serpentosa scia di sangue” da lui citata è un interessante lapsus freudiano. Quella scia che non appartiene ad Alfredo. Appartiene invece a tutte le istituzioni, quindi forse si confonde con il sangue dei detenuti massacrati, oppure con quello fatto scorrere nelle caserme durante un fermo, quello invisibile negli OPG e dei morti sul e per il lavoro; e che dire di quello generato dalle cariche dei tutori dell’ordine nelle manifestazioni, nei picchetti operai, o quello degli studenti con le teste rotte? Oppure, dato che Delmastro sorreggeva il pensiero destrorso, si riferiva ai fiumi di sangue dei migranti massacrati in Africa come sul suolo nazionale, nei CPR come in frontiera, altrimenti dilaniati dai pesci, come auspicavano frasi di salviniana memoria? O forse pensava ai fiumi di sangue creati dall’esportazione democratica nelle colonie o alle guerre oramai chiamate missioni di pace per renderle più presentabili, dove rientra anche il sangue dello stupro come trofeo ammissibile?
Agli altri cantastorie va ricordato che il gioco di scaricare le responsabilità appartiene al loro ambiente, come sino ad ora illustrato esaustivamente, e non al nostro.
Bisogna anche evidenziare due affermazioni fallaci in mezzo alla marea di cose senza senso logico: la prima è che lo Stato non deve scendere a patti con gli anarchici, affermazione ridicola e non richiesta; dovrebbe invece garantire, in teoria, lo stato di diritto su cui si fondano le sue leggi.
Lo Stato non decide di togliere o mantenere il 41 ad Alfredo a seconda dei comportamenti degli altri: se la responsabilità penale è individuale lo è anche la revoca del 41 bis; ridicolo e patetico provare a mettere gli uni contro l’altro per continuare a non assumervi tutte le responsabilità di quanto sta accadendo. Soprattutto è una tattica che NON FUNZIONA!
Nel vostro mondo è la normalità, nel nostro non è neanche l’eccezione; quindi, anziché mettere in campo l’ennesima scappatoia cercando di incolpare gli anarchici in libertà del fallimento di un ipotetico accordo, sarebbe ora che lo Stato si occupasse seriamente delle condizioni di Alfredo in quanto da lui segregato, per le quali non è sufficiente il trasferimento a Opera essendo ben chiara e determinata la sua lotta, e delle quali la responsabilità è solo ed unicamente statale.
Secondariamente, di riflesso a questo ragionamento e in base alle affermazioni espresse dalle varie cariche istituzionali, sarà il caso che si chiedano se la Cartabia ci aveva visto proprio lungo riguardo il 41 bis ad Alfredo: come dimostrano le azioni che si stanno susseguendo a livello internazionale, bisogna palesemente ammettere che il 41 bis “è vano”. Alfredo vi è sottoposto da 9 mesi, come ha fatto ben presente il suo legale Rossi Albertini, quindi esclusa l’utilità resta solo la tortura, che è la bandiera della lotta di Alfredo, a voi tanto scomoda!
Guarda caso Messina Denaro è stato “acciuffato” dopo 30 anni proprio nel bel mezzo della messa in discussione del 41 bis a livello mediatico…
D’altronde se l’impianto per il terrorista anarchico è divenuto un boomerang, non restava che tirar fuori la mafia che fa sempre comodo all’occorrenza, per rialzare il vessillo!
Pensiero individualista