Cattivo calcolo, signori
Riceviamo e diffondiamo:
«Ogni uomo ha diritto di godere della vita.
Il diritto di vivere non si mendica, si prende.
Preferisco essere un cinico cosciente dei suoi diritti che un automa, una cariatide.
Ritenetevi fortunati che questo pregiudizio ha preso forza nel popolo, in quanto è proprio esso il vostro migliore gendarme.
Conoscendo l’impotenza della legge, o per meglio dire della forza, ne avete fatto il più solido dei vostri protettori.
Ma, state accorti, ogni cosa finisce.
Tutto ciò che è costruito dalla forza e dall’astuzia, l’astuzia e la forza possono demolirlo.
Chiusi nel vostro egoismo, restate scettici davanti a questa visione, non è vero?
Il popolo ha paura, voi dite.
Noi lo governiamo con il terrore della repressione.
Se grida lo gettiamo in prigione,
se brontola lo deportiamo,
se si agita lo ghigliottiniamo.
Cattivo calcolo, signori, credetemi.
Le pene che infliggete non sono un rimedio contro gli atti della rivolta.
La repressione invece di essere un rimedio, un palliativo, non fa altro che aggravare il male.
Le misure coercitive non possono che seminare l’odio, la vendetta.
È un ciclo fatale.
Del resto, fin da quando avete cominciato a tagliare teste, a popolare le prigioni e i penitenziari, avete forse impedito all’odio di manifestarsi?
Rispondete!
I fatti dimostrano la vostra impotenza.
Per quanto mi riguarda sapevo esattamente che la mia condotta non poteva avere altra conclusione che il penitenziario o la ghigliottina, eppure, come vedete, non è questo che mi ha impedito di agire».
ALEXANDRE MARIUS JACOB
davanti ai giudici, 8 marzo 1905
ANNA BENIAMINO
ALFREDO COSPITO
in videoconferenza da Rebibbia e da Bancali, 5 dicembre 2022
Pensiero individualista