Testo dalla Puglia in solidarietà con Alfredo Cospito e Juan Sorroche
“mi piacerebbe
averlo quel coraggio,
Vorrei annusarla
quella rabbia
Sentirla ardere nelle tempie,
negli occhi.
Lottare come chi
ha scelto di cominciare
uno sciopero della fame ad oltranza.
L’empatia che ne porta un altro
ad unirsi in questa lotta
Per continuare a cospirare ancora
Insieme.
Noi qui fuori a stento ci ricordiamo
di respirare”.
A Alfredo e Juan
Ancora una volta lo Stato manda i suoi segnali inequivocabili contro chi da sempre gli è nemico, usando lo strumento più brutale del monopolio legale della violenza: la tortura carceraria. Il regime detentivo del 41 bis, dal quale si esce solo con l’abiura e il pentimento, è applicato anche a prigionieri politici perchè le loro idee siano sepolte vive insieme ai loro corpi.
Dal 20 ottobre l’anarchico Alfredo Cospito, ristretto in 41 bis è in sciopero della fame, seguito in questa protesta dall’anarchico Juan Sorroche, anch’egli detenuto in regime di alta sicurezza. Rispolverare i vecchi metodi dell’antiterrorismo uniti oggi a quelli dell’antimafia per infliggere pene carcerarie smisurate, silenziare e seppellire ogni tensione rivoluzionaria, reprimere chi senza troppe giravolte ha colpito il nervo scoperto della mostruosità che siamo abituati a chiamare società democratica.
Abbiamo visto che è possibile concretizzare il nostro odio in azioni dirette.
Colpire i responsabili della minaccia nucleare è possibile e ed è necessario.
Non far vivere nella tranquillità i padroni che si ingrassano di ricchezze sulla pelle degli sfruttati e delle sfruttate di questo mondo è possibile ed è necessario.
Distruggere i luoghi di potere, covi legalizzati di odio xenofobo è possibile e necessario.
Restare al fianco di chi ha scelto di fare della sua vita una lotta contro questo sistema mortifero è giusto e necessario.
Anarchiche e anarchici di Lecce e Taranto