Roma: per Alfredo, contro il 41 bis. Presidio alla DNAA il 30 settembre e assemblea solidale ogni lunedì

Riceviamo e diffondiamo: 

 

Mobilitiamoci contro la repressione

Con la proclamazione della pandemia, nei sistemi democratici capitalisti
si sono affermate forme di governo basate sullo stato di emergenza
permanente.
Senza soluzione di continuità siamo passati dalla reclusione di massa
delle misure di sanità pubbliche – coprifuoco, lockdown, ecc… –
all’economia di guerra: aumentano i prezzi dell’energia e dei beni
primari (cibo) e i media parlano di razionamento energetico per
l’inverno.
Già stremati dall’emergenza sanitaria, ora dobbiamo tirare la cinghia
per pagare le spese di guerra mentre gli azionisti di Leonardo, ENI e
Stellantis riempiono i loro conti in banca.

Siamo convinti che in molti paesi d’Europa una parte della popolazione
si mobiliterà contro un ulteriore abbassamento delle proprie condizioni
di sopravvivenza, ma siamo anche consapevoli che i governi, e ormai da
diversi anni, hanno affilato i loro strumenti repressivi in vista di
questa situazione.

L’Italia fa scuola. Qui, a gestire le “emergenze” in termini di
repressione troviamo al primo posto la D.N.A.A., Direzione Nazionale
Antimafia e Antiterrorismo la quale, tra le altre, ha il compito di
esprimersi in merito all’opportunità di assegnare questo o quel detenuto
a regimi detentivi speciali, in primo luogo il 41 bis.
L’Antimafia (che dal 2015 si occupa anche di terrorismo) esporta
nell’ambito della repressione politica i metodi “eccezionali” ed
“emergenziali” utilizzati contro la criminalità organizzata.
Il 41 bis è una forma di tortura istituzionalizzata che, utilizzando le
tecniche di deprivazione sensoriale, mira a produrre danni psichici e
fisici a chi è sottoposto a questo regime, al fine di “produrre
pentiti”.
Si tratta di uno strumento già utilizzato ai fini della repressione
politica e applicato a detenuti e detenute appartenenti
all’organizzazione comunista Br-pcc.

Negli ultimi mesi, sia la D.N.A.A. che il 41 bis hanno avuto un ruolo
chiave nell’inasprimento repressivo contro contro il movimento
anarchico. Tra gli episodi più recenti vogliamo segnalare:
– la pesante condanna a 28 anni di reclusione per 280 (attentato con
finalità di terrorismo) a Juan Antonio Sorroche Fernandez accusato
dell’attacco alla sede di Treviso del partito razzista della Lega Nord.
– la riqualificazione nel reato di ” strage politica”, da parte della
Corte di Cassazione, dell’attacco esplosivo contro la scuola allievi dei
carabinieri di Fossano per cui sono stati condannati i compagni Anna
Beniamino ed Alfredo Cospito. Entrambi gli attacchi non avevano
provocato nessuna strage ma unicamente danni materiali.
– lo scorso maggio, il trasferimento di Alfredo nel carcere di Bancali
(Sassari), in regime di 41 bis.

Questi attacchi repressivi indicano la “tolleranza zero” verso l’azione
diretta.
Siamo consapevoli che si tratta di un avvertimento per tutti coloro che
partecipano attivamente al conflitto sociale e che determineranno, a
cascata, un aumento della pressione repressiva su tutte le iniziative di
lotta.

Perciò riteniamo che la difesa di questi compagni riguardi tutti e
tutte, così come riteniamo che estendere la  solidarietà e difendersi
collettivamente dalla repressione sarà uno degli aspetti da affrontare
nelle lotte del prossimo futuro.

Abbiamo quindi deciso di dare corso ad una serie di iniziative di lotta
che riguardino le questioni specifiche che abbiamo indicato, con
l’intento di allargare il fronte della lotta alla repressione.

Primo appuntamento della mobilitazione:
Venerdì 30 Settembre
Presidio alla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo,
responsabile dell’applicazione del 41 bis
( vicolo della Moretta, ore 10:00)

                                                                                                             Compagne e compagni anarchici

Qui il testo in pdf: invito presidio DNAA

Ogni lunedì presso lo spazio NED si riunisce un’assemblea di solidarietà, qui il testo di indizione: appuntamento al NED