Milano: i fascisti piangono, la polizia reprime

Riceviamo e diffondiamo:

 

I FASCISTI PIANGONO, LA POLIZIA REPRIME

Ieri mattina, verso le 7, la digos ha perquisito l’abitazione di una nostra
compagna alla ricerca di “elementi di prova; in particolare capi
d’abbigliamento” riconducibili ad una contestazione avvenuta nei confronti
di un banchetto elettorale di Fratelli d’Italia sabato 3 settembre. La
perquisizione, che ha avuto esito negativo, è relativa ad un’ indagine in
cui vengono contestati i reati di violenza privata, furto aggravato e
danneggiamento. In contemporanea quasi una decina di altre case tra i
quartieri di Corvetto e Ticinese sono state controllate senza poi procedere
alle perquisizioni. La Digos cercava altri due compagni e una compagna che
non sono però stati rintracciati. Gli elementi indizianti cercati sarebbero
visibili in alcuni filmati in mano agli inquirenti, tra cui video girati e
direttamente consegnati alla polizia dai membri di Fratelli d’Italia
presenti al banchetto. Tutti i compagni e le compagne cercati questa
mattina avevano già ricevuto nelle precedenti settimane notifica di
apertura indagini in ordine ai reati di attentato contro i diritti politici
e danneggiamento in concorso per lo stesso episodio di contestazione.

La collaborazione tra fascisti e polizia nella conduzione delle indagini e
l’estrema celerità con cui la questura si è mossa non ci stupiscono più di
tanto. È evidente come nel corso di questa campagna elettorale, forse ancor
più che nelle precedenti, la minuziosa repressione del dissenso e dei
momenti di contestazione avvenuti (o tentati) sia stata una priorità
dell’apparato repressivo statale. Queste perquisizioni, il lungo fermo
poliziesco subito da alcuni/e studenti e studentesse al comizio di Giorgia
Meloni in Duomo a Milano, le cariche a Cagliari e Palermo sono solo alcuni
esempi. È evidente come dai “piani alti” della politica si siano mosse
pressioni ben accolte dalle questure. Il messaggio è sempre più chiaro:
qualsiasi forma di iniziativa di contestazione che esca dalle logiche del
teatrino elettorale democratico va stroncata sul nascere!

Questo è! Ma d’altronde, siamo ben consapevoli del ruolo che la polizia
ricopre nella nostra società: difendere con ogni mezzo gli interessi di
Stato e padroni e reprimere qualsiasi forma di reale dissenso, ogni lotta
politica e ogni azione diretta. Di fronte a ciò quello che abbiamo scelto è
di organizzarci insieme e agire di conseguenza. La difesa delle nostre
strade e dei nostri spazi dai fascisti, che siano gruppi extraparlamentari
o partiti politici istituzionali, è un compito oneroso che va preso in
carico da tutti e tutte coloro che non vogliono stare a guardare inermi
questo presente sempre più cupo. È un dovere di chiunque non si dica
antifascista solo a parole, ma riconosca in questa espressione il suo
valore, il riflesso di un mondo diverso così come la necessità di portare
avanti pratiche chiare, conflittuali ed efficaci da contrapporre al nemico.

Nessun passo indietro contro Fascisti, Stato e Padroni!

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Azione Antifascista Milano