Nessuna guerra ma guerra di classe: contro il nazionalismo di Stato e la guerra inter-imperialista in Ucraina

Pubblichiamo molto volentieri (con una traduzione leggermente rivista) questo testo, uscito sul sito statunitense itsgoingdown (qui l’originale: https://itsgoingdown.org/no-war-but-class-war-against-state-nationalism-and-inter-imperialist-war-in-ukraine/) e tradotto dal quindicinale anarchico internazionalista “Bezmotinvny” (anno II, numero 9, 1° maggio 2022).

Si tratta di una presa di posizione chiara contro le derive liberal-militariste in atto in diversi ambienti libertari nord-americani (e non solo).

Nessuna guerra ma guerra di classe: contro il nazionalismo di Stato e la guerra inter-imperialista in Ucraina

Il ruolo degli Anarchici nella presente tragedia… è di continuare a proclamare che non c’è che una guerra di liberazione: quella che in tutti i paesi è condotta dagli oppressi contro gli oppressori, dagli sfruttati contro gli sfruttatori.

Manifesto Internazionale Anarchico contro la Guerra (febbraio 1915)

L’imperialismo e il suo servo, il militarismo, calcoleranno i loro profitti da ogni vittoria e da ogni sconfitta in questa guerra… Dal punto di vista di classe per il proletariato europeo nel suo insieme la vittoria e la sconfitta di uno qualsiasi dei campi in guerra sono ugualmente disastrose.

R. Luxemburg, The Junius Pamphlet (1915)

Scritto nel 1915, quando la rivoluzionaria ebrea di origine polacca fu imprigionata per la sua agitazione contro la guerra, il Junius Pamphlet, o La crisi della socialdemocrazia, di Rosa Luxemburg, è una delle più potenti accuse mai pubblicate contro la Prima Guerra Mondiale e contro la società borghese che l’ha prodotta. A oltre 100 anni dal suo assassinio da parte dei Freikorps tedeschi nel 1919, le parole di Luxemburg contro la guerra sembrano appropriate tutt’oggi, e questo è inquietante. Condanna i partiti socialisti d’Europa per aver tradito la posizione della Prima e della Seconda Internazionale contro la guerra imperialista attraverso il supporto dei governi dei rispettivi paesi nella “Grande Guerra”. Nel caso del suo stesso partito, il Partito Social-Democratico della Germania, Luxemburg rifiuta l’affermazione che il paese sia impegnato in “una guerra per la Libertà contro il dispotismo russo”, mostrando invece come si tratti di una guerra imperialista da parte della Germania, tanto quanto da parte delle potenze alleate.

All’epoca ci fu una scissione simile tra gli anarchici: l’anarchico russo P. Kropotkin sostenne l’adesione alla guerra dalla parte delle potenze alleate e fu (giustamente) criticato da molti anarchici, inclusi Emma Goldman, Alexander Berkman ed Errico Malatesta.

La capitolazione di molti socialisti e anarchici al nazionalismo statale durante la Prima Guerra Mondiale e il conseguente danno alla lotta di classe globale rimane uno dei più tragici racconti ammonitori della storia moderna. La guerra ha diviso radicali di sinistra, socialisti e anarchici di tutti i tipi. Neanche una tendenza era unita contro la guerra. Anzi, tutti gli oppositori dell’imperialismo e del nazionalismo statale erano costretti ad attaccare gli elementi a favore della guerra nei loro stessi ranghi. Con la minaccia di un’altra guerra mondiale che incombe, purtroppo ci troviamo costretti a fare altrettanto con molti anarchici oggi.

Scriviamo per affrontare una tendenza che abbiamo osservato tra alcuni anarchici nordamericani e alcune pubblicazioni: un discorso sempre più a favore della guerra, allineato con gli USA e la Nato e di minimizzazione riguardo ai fascisti.

Essendo stati influenzati da alcuni di questi anarchici e avendo contribuito ad alcuni di questi progetti, siamo stati zitti finora, credendo nelle loro buone intenzioni. Tuttavia, nel corso degli ultimi anni, abbiamo constatato l’incompatibilità di queste posizioni prese sistematicamente, con l’effettiva opposizione all’intervento degli Stati Uniti nelle guerre straniere (sotto forma di sanzioni, no-fly zone o aiuti militari), ed è stato inquietante. Riguardo alla guerra tra Russia e Ucraina, in particolare, siamo profondamente infastiditi dal supporto anarchico al cosiddetto “Comitato di Resistenza”, dato che è (come molte milizie di estrema destra in Ucraina) parte di una più ampia iniziativa statale diretta a rafforzare le forze armate dell’Ucraina. Tacere significherebbe agire in favore della nostra stessa sconfitta, mentre gli influenti anarchici nordamericani assumono posizioni che sono, in effetti, identiche a quelle ripetute ad nauseam sui canali di notizie liberali 24 ore su 24 e dai falchi di guerra a Washington.

SOLIDARIETÀ, NON MORALITÀ: TORNARE ALLE BASI

Vediamo la nostra vita come un progetto da creare, e mettere in pratica questo progetto richiede un’analisi delle condizioni locali e globali della guerra di classe, delle lotte sociali in corso e dei progetti ideati e realizzati dagli sfruttatori. Richiede la comunicazione tra i compagni anarchici, l’approfondimento della comprensione reciproca che si chiama “affinità”. Implica lo sviluppo di un’infinita varietà di progetti specifici che contrastino le autorità ed espandano la nostra libertà.1

La base della nostra teoria e della nostra pratica è che le esigenze della lotta liberatoria non siano in conflitto con quelle della solidarietà internazionale. Mentre gli Stati tentano di metterci gli uni contro gli altri per gli interessi della classe capitalista, la lotta globale di classe ci unisce contro il capitalismo e contro lo Stato. I nostri obiettivi includono le infrastrutture razzializzanti/gerarchizzanti statali di contenimento, repressione e sorveglianza, quelle che promuovono le condizioni favorevoli all’ascesa dei progetti fascisti, così come i progetti fascisti stessi. Come decine di migliaia di persone si oppongono alla guerra nelle strade della Russia, così anche noi, nei cosiddetti Stati Uniti, dobbiamo attaccarla dall’interno. Coloro che si appellano agli Stati Uniti per le no-fly zones, gli aiuti militari e le sanzioni non agiscono in solidarietà con noi. Noi non siamo solidali con loro.

Con chi siamo o non siamo solidali è radicato nelle condizioni della lotta di classe globale, non nella moralità, che qui definiamo come un’invenzione della coscienza liberale, un sistema universalizzante di valori e princìpi di condotta individuale che è compatibile con il capitalismo e la società di classe. Come strumento del nazionalismo di Stato, la propaganda di guerra fa appello alla moralità. Dobbiamo essere preparati a combatterla. Gli Stati presentano le guerre come una questione morale, inquadrando gli Stati in guerra in termini di “buoni” e “cattivi”, “innocenti” e “colpevoli”, per raccogliere il consenso pubblico su ciò che viene fatto nell’interesse del capitale e dello Stato, a spese della collettività. Non è una coincidenza che gli anarchici che supportano il nazionalismo ucraino lo inquadrino come “male minore”. È significativo che essi abbiano presentato la crescente cooperazione tra lo Stato ucraino e la NATO, uno strumento dell’imperialismo statunitense, come parte di una “guerra difensiva”, mentre hanno presentato la cooperazione tra i separatisti russi in alcune parti della regione ucraina del Donbass (anche nota come “Repubbliche del Popolo”) e la Russia come “aggressione imperialista”. Il conflitto inter-imperialista, dove il 52% dei residenti si è espresso dando la priorità al proprio benessere economico rispetto all’identità del governo, come nei territori contesi del Donbass, sarebbe molto più difficile da vendere.

Non stiamo dicendo che i nazionalisti ucraini e i separatisti russi che combattono in Ucraina sono “marionette imperialiste”. Rifiutiamo tali negazioni infondate di autonomia e strategia. Quello che stiamo dicendo è che la propaganda di guerra non esiste per far avanzare la lotta di classe globale, mentre gli anarchici sì. Ovunque migliaia di patrioti che sventolano la bandiera sono messi in rilievo sullo sfondo di una guerra tra il “bene” e il “male”, noi vediamo la sottomissione che le persone emarginate all’interno della popolazione di uno Stato sperimentano per mano dei “buoni” patrioti che sventolano la bandiera. In Ucraina, questo include (ma non è limitato a) africani, arabi, indiani, rom, persone queer e trans alla cui marginalizzazione si è di recente aggiunto il loro nuovo status di rifugiati. Il loro ben documentato trattamento da parte del governo ucraino e di molti cittadini – non solo quelli appartenenti a gruppi neo-nazisti, fascisti o di estrema destra – illustra esattamente cosa nasconde “l’alleanza” acritica con qualunque nazionalismo europeo.

È anche importante essere chiari: l’imperativo su cui le piattaforme anarchiche, così come quelle di sinistra, continuano a insistere – “ascoltare” gli anarchici in Ucraina – non affronterà i problemi strutturali più di quanto “ascolti” gli individui emarginati negli Stati Uniti. Non è sorprendente, ma è ancora deludente vedere gli anarchici che deridono le alleanze politiche di base, nel contesto delle lotte dei neri e di altri non bianchi negli Stati Uniti, impiegarle nel contesto dell’Ucraina. La politica delle alleanze usa “rappresentanti” per parlare a nome di intere razze, etnie, paesi, ecc. per quanto riguarda la lotta, facendo riferimento a gruppi che non hanno conflitti intragruppo significativi e disaccordi sui mezzi e i fini della lotta. Noi negli Stati Uniti abbiamo visto questa politica di rappresentanza facilitare il recupero da parte dello Stato di lotte potenzialmente liberatorie. Nel contesto dell’Ucraina, questo fa direttamente il gioco dei nazionalisti ucraini, oscurando la realtà della legge marziale in un paese che, tra le altre cose, ha vietato a uomini e donne trans tra i 18 e i 60 anni di andarsene “con l’obbiettivo di costringere la popolazione a difendere il Paese”. Detto altrimenti, la politica delle alleanze oscura le lotte all’interno delle lotte – lotte che, a differenza della guerra tra Ucraina e Russia, hanno un potenziale liberatorio.

Una lotta che è stata messa in disparte dalla feticizzazione della militanza sotto forma di milizie sostenute dallo Stato è la lotta ai confini dell’Ucraina. Mentre milioni di sfollati fuggono dal paese, la situazione apre un’opportunità strategica per attaccare i sistemi di controllo delle frontiere e le infrastrutture, costruire strutture di solidarietà (come alcuni anarchici hanno già fatto) che offrono trasporto, rifugio e assistenza ai rifugiati, così come ad altri migranti, e lottare per i princìpi dell’antirazzismo/antifascismo durante tutto questo processo. Le conseguenze della guerra tra Russia e Ucraina saranno internazionali. Attraverseranno letteralmente (molti) confini. Ora è il momento perfetto per gli anarchici per intervenire in queste frontiere del controllo sociale, mentre il grosso dei militari è occupato altrove e le masse di persone in cerca di asilo si imbottigliano in queste barriere arbitrarie e minacciano di farle esplodere.

MINIMIZZAZIONE DEI FASCISTI: “CI SONO FASCISTI DA TUTTE LE PARTI”

Il fascismo è una forma rivoluzionaria di populismo di destra, ispirato ad una visione totalitaria della rinascita collettiva, che sfida il potere politico e culturale capitalista mentre promuove la gerarchia economica e sociale.

Matthew N. Lyons

Nel 2018, Greg Johnson, editore capo della casa editrice nazionalista bianca statunitense “Counter-Currents”, ha aperto la sua presentazione alla Seconda Conferenza Paneuropea a Kiev commentando così quello che stava vedendo accadere in Ucraina:

Vedo che qui state effettivamente costruendo un ordine sociale alternativo, una società alternativa, e questo è ciò che tutti noi dobbiamo fare in tutti i paesi bianchi. Abbiamo bisogno di avere un qualche tipo di nucleo organizzativo che possa dimostrare di poter fare tutte le cose necessarie per assicurare il futuro di una società, perché questo ci darà la capacità di prendere effettivamente il potere un giorno, e penso che questo processo sia molto avanzato in questo paese, e questo è ciò che è più impressionante per me.

Johnson è tutt’altro che solo nella sua ammirazione. Dalla rivoluzione del Maidan nel 2014, i successi dei nazionalisti di estrema destra in Ucraina sono stati un’ispirazione per molti individui e gruppi di estrema destra, tra i quali il cecchino di Christchurch, Brentan Terrant, la Atomwaffen Division, The Base e il Rise Above Movement, e il paese è diventato una “mecca turistica” per fascisti e neonazisti di tutto il mondo.

Per quelli di noi che sono stati in conflitti di vita o di morte con neonazisti “americani” che sono stati in Ucraina per addestrarsi, è stato indignante vedere le contorsioni che alcuni anarchici fanno per sminuire il dominio di fascisti e neonazisti lì. Il movimento di estrema destra dell’Ucraina è stato istituzionalizzato dal governo ucraino. Battaglioni neo-nazisti sono stati incorporati, completamente intatti, nelle forze armate del paese. Milizie fasciste hanno creato pattuglie assunte dai governi municipali nella capitale e in altre grandi città. Ex leader e membri delle milizie neonaziste e dei gruppi paramilitari si sono affermati come “attivisti civici”, approfittando dell’ossessione liberale per il discorso astratto dei “diritti umani” per fare breccia nel “terzo settore” ucraino come un gruppo di interesse legittimo. Con il loro accesso alle armi, le infrastrutture costruite nel corso di molti anni, e varie fonti di finanziamento private, statali e cittadine, l’integrazione formale (ma non totale) dell’estrema destra ucraina con lo Stato le conferisce un potere e un’influenza senza pari nel contesto dell’estrema destra globale.

Il fatto che l’estrema destra ucraina abbia guadagnato poco in termini di rappresentanza parlamentare non smentisce la crescente presenza e potere del movimento, non solo all’interno degli organi dello Stato, ma anche nelle strade. Come ha detto Volodymyr Ishchenko, un sociologo del Politecnico di Kiev: “Elettoralmente sono deboli, ma in termini extra-parlamentari sono tra i gruppi più forti nella società civile. L’estrema destra domina la strada. Hanno il movimento di strada più forte dell’Europa”. Il significato di questo dominio della strada dovrebbe essere chiaro agli anarchici e agli antirazzisti/antifascisti negli Stati Uniti. Si è trattato certamente di una minaccia per CrimethInc. quando, nel 2014, riferendo sull’Euromaidan in La rivoluzione ucraina e il futuro dei movimenti sociali [The Ukrainian Revolution and the Future of Social Movements], il progetto editoriale ha descritto le prime linee della rivoluzione come “dominate dai fascisti, che hanno attaccato anarchici e femministe quando hanno cercato di organizzarsi sotto le loro bandiere”. In altre parole, se la maggior parte dei manifestanti non erano fascisti, questo non ha impedito ai fascisti di divenire dominanti e impedire agli anarchici e alla sinistra di partecipare all’Euromaidan a modo loro.

Avendo familiarità con il potenziale radicale della politica extraparlamentare, gli anarchici e gli antirazzisti/antifascisti negli Stati Uniti conoscono il potere, così come il pericolo, di intervenire a livello di strada. Per quanto pericoloso sia stato, potrebbe sempre diventare più pericoloso, come è stato per molti in Ucraina dal 2014. L’organizzazione anarchica e di sinistra è stata limitata da gruppi armati di estrema destra non solo durante l’Euromaidan, ma anche dopo: la violenza dell’estrema destra contro anarchici, antifascisti, femministe e attivisti LGBTQ è diventata comune, limitando la loro capacità di organizzazione. Anche i pogrom contro la comunità rom del paese da parte di neonazisti e altri gruppi di estrema destra sono aumentati. Nel 2018, dopo che dei gruppi neo-nazisti hanno bruciato un campo rom a Kiev, pugnalato a morte un rom a L’viv, e gruppi di estrema destra hanno attaccato in varie città dell’Ucraina le manifestanti della Giornata Internazionale della Donna, Amnesty International ha scritto: “lo Stato ucraino sta rapidamente perdendo il suo monopolio sulla violenza”.

Non stiamo sostenendo che “l’Ucraina è uno Stato fascista”. Stiamo ponendo il problema del crescente potere del movimento di estrema destra ucraino (pieno di fascisti e neo-nazisti), dato che sembra che lo Stato ucraino non possa o non voglia fare altro che condividerci il potere. Questa condivisione di potere è evidente, non solo nella presenza dell’ultra-destra nello Stato e nelle strade, ma anche nel tentativo statale di riscrivere la storia attraverso le “leggi di de-comunistizzazione” approvate nella primavera del 2015. Queste quattro leggi criminalizzano l’uso di simboli comunisti e qualsiasi menzione pubblica positiva dell’era sovietica, mentre garantiscono protezione legale ai membri sopravvissuti dell’Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini (OUN) e dell’Esercito Insurrezionale Ucraino (UPA). Criticare pubblicamente questi gruppi è vietato, nonostante i loro legami con i neonazisti e la loro storia di pulizia etnica, pogrom e collaborazione con i nazisti tedeschi durante la Seconda guerra mondiale. È sempre sulla base di queste “leggi di de-comunistizzazione” che sono stati aboliti i partiti comunisti nel 2015, e recentemente, con la legge marziale, l’attuale presidente Volodymyr Zelenskyy ha annunciato l’immediata sospensione di altri 11 partiti, nessuno dei quali è di estrema destra, e la nazionalizzazione e l’unificazione di tutti i maggiori canali d’informazione in una sola entità chiamata “Notizie Unite”.

È difficile negare che la situazione attuale aiuta sicuramente le forze reazionarie”, come ha detto recentemente un compagno in Ucraina2. Con questo in mente, troviamo allarmante sia il supporto anarchico al “Comitato di Resistenza” (d’ora in poi CR) che la mancanza di dettagli con cui le piattaforme anarchiche l’hanno presentato. Il CR esiste nell’ambito giurisdizionale delle forze armate ucraine, come parte delle popolarissime Unità di Difesa Territoriale del paese, tutte volontarie. Il gruppo include gli ultras dell’Arsenal Kiev.3 Dato il sostegno del progetto editoriale al CR, siamo rimasti scioccati nell’apprendere da due testi pubblicati da CrimethInc. nel 2014, che gli ultras dell’Arsenal Kiev hanno chiesto una tregua con i neonazisti e hanno collaborato con gli “anarchici nazionali” (fascisti) durante l’Euromaidan. Secondo un membro del Sindacato Autonomo dei Lavoratori di Kiev intervistato da CrimethInc. in uno dei testi pubblicati:

«I tifosi antifascisti della squadra dell’Arsenal Kiev hanno deciso di unirsi alle proteste contro la brutalità poliziesca. Hanno dichiarato una tregua con i nazisti e si sono uniti agli scontri contro la polizia. Inoltre, i tifosi dell’Arsenal Kiev hanno fatto una chiamata perché tutti gli anarchici e gli antifascisti si uniscano alla loro lotta, mentre stavano cooperando con i nazionalisti-anarchici di “Avtonomy Opir” [un’organizzazione di “anarchici nazionali” di terza posizione strettamente associati a Svoboda4 da cui poi si sono separati durante l’Euromaidan]. Dopo che gli anarchici hanno espresso qualche critica su questa alleanza, i tifosi li hanno minacciati criticandoli con violenza. Naturalmente, questo proclama ha avuto un effetto inverso, poiché ancora più persone hanno voltato le spalle ai tifosi di calcio».

[…] Il problema non è una questione di “imperfezione” o “mancanza di purezza” tra le forze della resistenza. Per l’Ucraina, la guerra con la Russia continuerà a favorire la violenza fascista per il bene della “nazione” e della “unità nazionale”. Il dissenso continuerà ad essere soppresso come “filorusso”. La gente che saccheggia per sopravvivere continuerà ad essere picchiata e spogliata e legata ai pali della luce e del telefono per “aver cercato di far profitto sull’invasione russa”. Non solo qualsiasi movimento di sinistra o anarchico con qualche possibilità di contrastare l’estrema destra è stato emarginato con successo dai neonazisti, dai fascisti e dal più ampio movimento di estrema destra dal 2014 (o prima), ma oltre a ciò, all’interno della cornice di guerra tra lo Stato ucraino e la Federazione Russa, non ci sono orizzonti di liberazione. Questo è il problema. È importante essere chiari su questo.

CONTRO LA GUERRA, CONTRO IL MILITARISMO

Lodare la democrazia ucraina, sulla base del suo sistema parlamentare e della patina di diritti civili, oscura sia il fascismo latente nelle democrazie liberali, come una forma di controllo sociale depoliticizzato, sia i rapporti dei politici ucraini con il movimento di estrema destra del paese. È, infatti, la tendenza che più beneficia della guerra con la Russia. Dato questo contesto, le piattaforme anarchiche che insistono nel sostenere il CR e/o il più ampio esercito di cui il gruppo fa parte, stanno collaborando con la propaganda di guerra neoliberale e ultranazionalista e sposano il militarismo. Per quanto dicano che la loro posizione sia complicata, non lo è.

Per capire come alcuni possano vedere giustificabile il militarismo nella difesa della “democrazia” ucraina, dobbiamo affrontare la tendenza, implicita o esplicita, tra anarchici o sinistrorsi che siano, a parteggiare con la democrazia liberale occidentale. Questa tendenza si basa sulla credenza che le condizioni del dominio della classe capitalista offerte dalla democrazia liberale siano più favorevoli alla lotta di liberazione. Comunque, questo implica una visione progressivista della storia che preclude la possibilità stessa dell’anarchia. Anarchia è inseparabilità di mezzi e fini. Come hanno scritto i compagni in Ai ferri corti con l’Esistente, i suoi difensori e i suoi falsi critici:

«Liquidare la menzogna della transizione (la dittatura prima del comunismo, il potere prima della libertà, il salario prima della presa nel mucchio, la certezza del risultato prima dell’azione, le richieste di finanziamenti prima dell’espropriazione, le “banche etiche” prima dell’anarchia, eccetera) significa fare della rivolta stessa un modo differente di concepire i rapporti».

Non c’è nessuno percorso “dalla democrazia alla libertà”. La vera liberazione collettiva è solo in antagonismo con la democrazia liberale.

Inoltre, governata com’è dagli interessi economici euro-americani e dalla potenza militare, qualsiasi difesa del progetto liberal-democratico occidentale è intrinsecamente contraria a qualsiasi forma di lotta di liberazione. Subordinare l’antimilitarismo alla presa di posizione contro i “dittatori” e sostenere le richieste di “aiuto dall’Occidente”, come ci viene detto di fare in Guerra in Ucraina: Dieci lezioni dalla Siria, un articolo recentemente pubblicato da CrimethInc, è del tutto incompatibile con qualsiasi posizione anarchica significativa, per non parlare di quella contro la guerra. Gli stessi Stati Uniti hanno una storia di invasioni, guerre per procura, “operazioni” di cambio di regime e di potenziamento delle forze di estrema destra in tutto il mondo che fa scomparire le aspirazioni imperialiste della Federazione Russa sotto Putin. Infatti, attraverso le richieste di sanzioni contro la Russia, gli Stati Uniti stanno attualmente interrompendo la dipendenza dell’Europa dal petrolio russo e aumentando le proprie esportazioni di gas naturale liquefatto, e il conflitto Ucraina-Russia è una manna per gli appaltatori della Difesa statunitense. I capitalisti continueranno a perseguire i loro interessi nella lotta di classe globale, anche se noi smettiamo di perseguire i nostri.

Tuttavia, la svolta anarchica e di sinistra verso la presa di posizione tra campi imperialisti e nazionalisti in competizione, è diventata sempre più evidente negli ultimi anni, specialmente per quelli di noi che sono stati coinvolti nell’impegno solidale verso il Rojava.

La formazione anarchica originale in Rojava, l’International People’s Guerilla Forces (IRPGF), era esplicitamente alleata sul terreno con i partiti comunisti (che avevano decenni di esperienza nel movimento per la libertà curdo), oltre che un’organizzazione appartenente all’International Freedom Battalion. I primi sforzi di solidarietà si concentrarono nel promuovere la posizione della guerriglia anarchica e sul rafforzamento di tale posizione all’interno dell’alleanza. Tuttavia, quando più anarchici statunitensi iniziarono a partecipare agli sforzi di solidarietà, queste prospettive furono sempre più trascurate, e la realpolitik delle Unità di Difesa del Popolo (YPG), come organizzazione ombrello e autorità primaria tra i vari punti di vista, ebbe la meglio. Gli anarchici statunitensi sostenevano che la richiesta di espandere il coinvolgimento degli Stati Uniti era ciò che “la comunità” voleva, mentre, in realtà, essi stessi avevano scelto di non amplificare la posizione dei guerriglieri anarchici (e dei loro alleati comunisti) e di incoraggiare invece la reazione imperiale. La nostra intenzione qui non è quella di sopravvalutare l’influenza e l’impatto dei gruppi di solidarietà, ma di evidenziare una tendenza: gli anarchici statunitensi stanno promuovendo, rafforzando e schierandosi – molto deliberatamente – con le forze reazionarie e controrivoluzionarie di tutto il mondo, finendo sempre più spesso dalla parte sbagliata della lotta di classe globale.

Un preoccupante e non irrilevante doppio standard si è sviluppato anche tra alcuni anarchici allineati USA/NATO, per quanto riguarda la lotta anarchica e antirazzista/antifascista negli Stati Uniti. Nell’agosto 2020, sulla scia della rivolta di George Floyd, l’antifascista Michael Reinoehl sparò e uccise il fascista Aaron Danielson, un sostenitore del gruppo di estrema destra Patriot Prayer a Portland, Oregon. Prima che qualcuno conoscesse i dettagli dell’accaduto, CrimethInc. e i loro alleati di Ill Will Editions e Vitalist International (due progetti che includono “Tiqqunisti” che hanno flirtato pesantemente con l’estrema destra) hanno denunciato ciò che supponevano fosse successo, invitando i compagni “a non farsi trascinare in competizioni di risentimento… [o] cercare vendetta in una guerra simmetrica”. Lamentavano: “L’escalation verso la forza letale è tragica per tutti”. Tuttavia, sembra che quando si tratta di militarismo allineato con la strategia USA/NATO all’estero, almeno CrimethInc. sia disposto a subordinare tutte le considerazioni allo sforzo bellico, in un “fronte popolare” con i nazionalisti bianchi non dissimile da quelli le cui morti in casa considerano così “tragiche”. Questa evidente fedeltà difensiva verso la bianchezza fa venire i conati.

Mentre le tensioni in patria e all’estero continuano ad aumentare, le guerre civili non sono inimmaginabili. Nello spirito di far progredire la lotta di classe e di evitare situazioni strazianti, ci auguriamo di attenuare queste preoccupanti tendenze alla deriva nazionalista. Non vogliamo più sentire tra gli anarchici appelli militaristi a favore dell’escalation delle guerre interimperialiste. Non abbiamo alcun desiderio di sentire ancora anarchici che chiedono la “de-escalation” in contesti come quello di Reinoehl.

CONTRO TUTTI GLI STATI

Non pensiamo certo che la Federazione Russa sia in alcun modo antifascista. Al contrario, Putin ha opportunisticamente sostenuto i movimenti di estrema destra in tutta Europa per molti anni. Olena Semenyaka, la “first lady del nazionalismo ucraino” e il segretario internazionale del partito politico del Battaglione Azov, il Corpo Nazionale, è stata amica e ha persino collaborato con Aleksandr Dugin (“il Rasputin di Putin”) fino all’annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014. È vero che ci sono fascisti da tutte le parti del conflitto. Ci sono fascisti ovunque, ma questo fatto non dovrebbe essere usato per minimizzare il loro potere sproporzionato in Ucraina. Anche se i neo-nazisti di tutto il mondo possono condividere una visione simile a quella del fondatore del movimento Azov, quando ha proclamato la missione storica del suo gruppo di “guidare le razze bianche del mondo in una crociata finale … contro i semiti Untermenschen [subumani]”, è in Ucraina che un movimento di estrema destra locale ha accumulato la forza e la popolarità per iniziare effettivamente a manifestare un obiettivo così odioso.

«Possiamo opporci a una vittoria russa e al tempo stesso trovare un valore antifascista in una sconfitta ucraina».

Non è solo la sinistra autoritaria e la “disinformazione russa” ad essere critica e contraria all’imperialismo della NATO, al movimento di estrema destra in Ucraina e al nazionalismo ucraino. Queste dovrebbero essere posizioni ovvie per tutti gli anarchici, antirazzisti/antifascisti e antiautoritari. La nostra opposizione al coinvolgimento degli Stati Uniti in guerre straniere e all’unione delle forze con lo Stato ucraino e le milizie di estrema destra nella difesa territoriale dell’Ucraina, non ci rende alleati dello Stato russo: condanniamo l’invasione e la militarizzazione e agiamo in solidarietà con i manifestanti contro la guerra, i disertori delle forze armate e i sabotatori della coscrizione che rischiano la vita e la libertà in Russia, in Ucraina e nel mondo intero. Ma opporsi all’aggressione russa non deve equivalere al sostegno all’Ucraina, se vogliamo mantenere un impegno verso i princìpi dell’antifascismo, dell’antinazionalismo, della distruzione di tutte le frontiere che dividono i presunti cittadini “meritevoli” dai migranti e dai rifugiati, e degli eserciti statali che coscrivono o costringono i cittadini più poveri a combattere le guerre per conto delle classi dominanti.

Gli anarchici non combattono per creare o difendere la sovranità degli Stati. Combattiamo per smantellare le divisioni, sia materiali che ideologiche, che le creano. In questo spirito dissentiamo quando, all’interno dei nostri movimenti, non si riesce più a distinguere gli interessi della politica estera e dei produttori di armi statunitensi dai nostri. I pericoli delle tendenze reazionarie e controrivoluzionarie richiedono attenzione. Accogliamo con favore il rifiuto di principio di stare da qualsiasi parte di una guerra tra Stati imperialisti, il rifiuto di sostenere l’egemonia della NATO e l’imperialismo USA, e il rifiuto di un fronte popolare con i fascisti.

Nello spirito di Sholem Schwarzbard,5

Anarchici di Oakland, San Francisco, New York e Pittsburgh

1 Tratto da Creatività e Insurrezione, 2006 – https://itsgoingdown.org/Creativity-and-Insurrection/

2 Cfr. https://endnotes.org.uk/other_texts/en/andrew-letters-from-ukraine-part-2

3 … di cui si possono vedere le foto al seguente link: https://www.instagram.com/hoodshoodsklan/

4 Svoboda (che significa “libertà”) è un partito di stampo neonazista ucraino fondato nell’ottobre 1991 con il nome di Partito Social-Nazionalista d’Ucraina e che ha assunto il nome attuale nel febbraio 2004. [Ndt]

5 Samuel “Sholem” Schwarzbard (18 August 1886 – 3 March 1938) è stato un poeta di origine russo-ebraica e franco-yiddish. È stato comunista e anarchico, ed è conosciuto per l’assassinio del leader nazionale ucraino Symon Petliura nel 1926, rivendicato con le seguenti parole: “Ho ucciso Petliura per vendicare la sorte delle miglialia di vittime dei pogrom in Ucraina che sono state massacrate dalle forze di Petliura senza che lui abbia fatto nulla perché questo non accadesse”. Ha scritto poesie in yiddish sotto lo pseudonimo di Baal-Khaloymes (Il Sognatore) [Ndt].