Pensavamo di aver visto tutto. E invece…

Pensavamo che ci sarebbero bastati i tonfi al cuore nel guardare i bambini che giocano nei cortili delle scuole con indosso una mascherina. Pensavamo che la “didattica a distanza” – la cui performance educativa migliore è stata senz’altro quella di far rimpiangere la scuola “in presenza” (un po’ come se si scoprisse che c’è di peggio che essere legati a una sedia: ti possono anche percuotere sugli stinchi) – fosse un disciplinamento tecnologico per tutti. Invece, dal fondo senza fondo della decretazione di emergenza, è arrivato ieri un altro colpo, un’infamia supplementare, una vessazione raffinata.

A partire da un certo numero di “casi di Covid” in classe (cinque per le scuole elementari e due per le scuole medie), in “DAD” finiranno solo i bambini e i ragazzi non vaccinati. “Positivi”? “Asintomatici”? “Negativi”? Non importa: a casa, così i loro genitori imparano a non fidarsi della Scienza e a non obbedire al governo. Un pedagogista non diciamo libertario, ma ancora semplicemente umano, non avrebbe difficoltà a capire che non sono i bambini e gli adolescenti a scegliere; che a quell’età il conformismo, lo spirito mimetico e le pratiche di esclusione possono raggiungere una discreta ferocia e provocare dei danni emotivi considerevoli. «Dov’è Mario?». «Fa lezione da casa». «È ammalato?». «No, sta benissimo, ieri abbiamo giocato a calcio insieme. Non è vaccinato perché la mamma è no vax».

Ecco, solo della gente letteralmente senza cuore può decidere un provvedimento del genere. Talmente ignobile che persino la Lega (la Lega! Un partito che ha fatto della discriminazione la propria fortuna politica) si è astenuta dal votarlo. Parliamo di pura formalità, ovviamente, su cui la vicenda Mattarella ha giocato ben di più di un’improbabile e improvvisa sensibilità verso i più piccoli. Ma è per dire che un simile colpo è di quelli che travolgono ogni minimo decoro. Per il centro-sinistra, invece, va tutto bene, avanti, di più.

Ci piacerebbe pensare e sperare che gli insegnanti non si presteranno a una misura così insensata, odiosa, vessatoria per procura. Chissà, qualche pagina letta sulle sciagure che l’obbedienza ha provocato nella storia, un po’ di affetto per i propri alunni o studenti, un sussulto d’animo e di coraggio. Così come sogniamo di bambini e adolescenti barricati in classe o saliti sul tetto della scuola per non farsi separare dallo Stato, dalla Scienza, dagli esperti, dagli adulti.

Ma oggi a dettarci queste parole sono la rabbia e quella vergogna che si prova nell’essere contemporanei di una tale disumanità burocratica e amministrativa. Coperta e giustificata, come sempre, dal servilismo dei giornalisti. I quali non titolano “Non vaccinati in DAD”, bensì “Niente DAD per i vaccinati”. Comunicazione di guerra, come voleva il senatore. E in guerra si parla degli ostaggi liberati dai Nostri, mica delle vittime collaterali.

Per salire sulla giostra dell’infamia, tuttavia, persino i governanti italiani devono mettersi in fila e aspettare il proprio turno. Non esistono, infatti, solo i decreti. La ferocia e la repressione possono farsi ancora più svelte: per questo lo Stato ha inventato le circolari. (Come quella con cui un paio di mesi fa il ministro degli Interni ha vietato ogni corteo in centro.) Ebbene, tre settimane fa il ministro della Salute francese ha diffuso anch’esso una circolare: per “vaccinare” i bambini e gli adolescenti basta il “consenso informato” di uno solo dei genitori, e agli hub vaccinali può accompagnarli qualsiasi adulto con delega del genitore. Una meraviglia per genitori in disaccordo e magari anche separati. Con i figli che spingono per poter tornare a “vivere normalmente”.

È la famiglia che fa di un borghese un borghese, dicevano quei due. Mentre i militanti di Giustizia e Libertà avevano sciolto l’acronimo PNF (Partito Nazionale Fascista) in Per Necessità Famigliare. Per difendere la famiglia, insomma, non si conti su di noi. Ma c’è modo e modo di “superarla”. Ecco, lo Stato dei tecnocrati trova insopportabile persino che dei genitori si intromettano in fatto di salute, alzando una piccola barriera fra la tecno-industria e il corpo dei loro pargoli. Non potendo prenderglieli con la forza (non siamo ancora al platonismo cibernetico, con i figli allevati dagli ingegneri e dagli scienziati di Stato), colloca i propri “presìdi sanitari” e i propri ricatti fin dentro le case. Tanto a protestare saranno solo i “reazionari”. Per i progressisti va bene anche questo.

Quanti colpi dovremmo restituire per riprenderci da una tale gragnuola?