Un’altra idea di salute
Riprendiamo dal numero 62 (autunno 2021) di “Nunatak. Rivista di storie, culture, lotte della montagna” questo articolo dell’antropologa genovese Stefania Consigliere. Si tratta della trascrizione – curata dalla redazione di “Nunatak” e rivista dall’autrice – di un intervento realizzato in occasione di Kill the Bill, un incontro “contro la società della miseria tecnologica” organizzato il 4-5 settembre scorso dal Collettivo Salute e Libertà al terreno no tav di Mattarello (TN). Il tema si potrebbe riassumere così: «percorsi della cura al di fuori del meccanicismo biologico». Mescolando elementi di critica radicale al tecno-capitalismo con gli strumenti dell’antropologia medica, l’autrice ci invita a esplorare – nei nostri corpi come nelle nostre relazioni sociali – quell’altrove e quell’altrimenti che la tecno-industria tende a soppiantare. Mostrando – con buona pace degli analisti del CENSIS… – quanto di “impensato”, di “magico” e di “mitologico” contenga la pretesa razionalità tecno-scientifica con i suoi modelli standardizzati applicati ai corpi e alla salute; e quanto “stregonesco” si sia fatto l’apparato capitalistico di cattura della natura, della specie e dei suoi cicli vitali.
Mentre il dominio ci incanta con i fini che dichiara di realizzare, quell’altrove e quell’altrimenti sono sempre più necessari per non soccombere sotto la potenza coercitiva dei suoi mezzi.
Buona lettura.