Bielorussia: Sergey Romanov condannato a un anno di prigione
Bielorussia: Sergey Romanov condannato a un anno di prigione
A poche settimane dall’inizio del processo per il caso degli anarchici rivoluzionari, il giudice di Gomel, Alexei Anatolievich Hlyshchankov, ha condannato Sergey Romanov a un anno di prigione per aver violato la sorveglianza speciale.
La storia ebbe inizio subito dopo il rilascio di Sergey, avvenuto nel 2019: i funzionari locali del GUBOP (la “Direzione generale per la lotta al crimine organizzato” della polizia bielorussa, in realtà una polizia politica che dà la caccia agli oppositori NdT*) cercarono in tutti i modi di castruire un falso dossier amministrativo nei confronti del compagno, per metterlo a tacere ancor prima delle elezioni del 2020 (quando un grande movimento di opposizione scese in piazza contro il dittatore Lukashenko; ndr). Non riuscirono nel loro intento, a causa dei continui ricorsi di Sergey, finchè, nell’ottobre 2020, lo arrestarono insieme a Dzmitry Rezanovich, Dzmitry Dubovsky e Igor Olinevich, nel caso degli anarchici rivoluzionari. Secondo Sergey stesso, il suo caso fu gestito dall’agente del GUBOP Denis Aleksandrovich Yermoshkin.
In almeno un’occasione, Yermoshkin si servì del lavoro di uno dei suoi agenti per attirare Romanov in un locale che vendeva alcolici (a Sergey era proibito visitare i locali che vendessero alcolici), usandolo poi come prova per incolparlo della violazione delle condizioni della sorveglianza speciale.
Il processo è stato, come al solito, una pura formalità, e il giudice ha imposto la pena richiesta dal procuratore.
Nella sua dichiarazione finale, Sergey ha dichiarato:
“… Tutto quello che ho detto dimostra la parzialità del tribunale e dell’amministrazione penitenziaria, al fine di farmi pressione, e discriminandomi per le mie opinioni politiche, che vanno contro la politica ufficiale dell’attuale stato cannibale. Dove, in realtà, i diritti umani non esistono. Dove le forze dell’ordine sono autorizzate a produrre falsità, a picchiare, torturare e uccidere i cittadini senza essere ritenute responsabili, perché, come diceva il dittatore, “a volte non c’è tempo per i diritti”. Questa pratica fascista esiste in Bielorussia da decenni e il suo tempo sta per finire. Il tempo della libertà, del diritto e della giustizia arriverà e non potrà essere fermato”.
L’indirizzo per scrivergli:
Romanov Sergey Aleksandrovich / Романову Сергею Александровичу
SIZO-3 / СИЗО-3
Knizhnaya Street, 1A / ул. Книжная, 1А
246003 Gomel / 246003, г. Гомель
(Bielorussia)
Fonte: abc-belarus.org
Traduzione: infernourbano