Trento: Contro il Green Pass, contro lo Stato e le sue Emergenze. Blocchiamo tutto

Il lasciapassare verde è una misura che di sanitario non ha nulla: è solo l’ennesimo strumento di una politica liberticida, di ricatto e controllo tecnologico, che alimenta divisioni e guerra tra poveri.

Questa epidemia, come altre che potrebbero venire, è il prodotto del capitalismo e della globalizzazione, degli allevamenti intensivi, della devastazione industriale e delle guerre di Stato condotte per l’esproprio delle terre in nome del Progresso tecnologico.

La diffusione del contagio non può essere sconfitta attraverso l’accettazione di una misura coercitiva. Non facciamoci fregare dall’odiosa guerretta tra vaccinati e non vaccinati dietro cui lo Stato nasconde le sue responsabilità. Respingiamo questa falsa contrapposizione: la dicotomia è tra sfruttati e sfruttatori; l’obbligatorietà del lasciapassare verde è un attacco di classe, una nuova arma di ricatto e divisione nelle mani dei padroni, che ci colpisce tutti, al di là delle scelte di ognuno.

Dai morti di Bergamo tra le fabbriche della Valseriana al nuovo PNRR introdotto dal governo Draghi, è chiaro che la priorità non sia la salute, ma un rafforzamento del sistema di sfruttamento e impoverimento sull’onda di uno Stato d’Emergenza.

Di fronte al tipo di mondo che ci stanno apparecchiando, gli appelli al rispetto della Costituzione sono vani. Il green pass è una delle espressioni di un mondo fatto di algoritmi ed efficienza informatica che sta dichiarando guerra agli esseri umani stessi, un modello che è qui per restare. Non sarà certo mentre tecnocrati, militari e capitalisti sono insieme al potere, che leggi e tribunali smetteranno di essere strumenti della classe dominante. La classe che ha compiuto le stragi nelle carceri del 2020 quando i detenuti hanno alzato la testa; la classe che ha tagliato i fondi della sanità pubblica provocando la morte di migliaia di persone; la classe che ha riempito di militari le strade e tenute aperte le fabbriche mentre si moriva di Covid. Non sono i danni collaterali di un governo “sbagliato”, ma i prodotti in seno alla struttura dello Stato.

Il solo modo per resistere è quello di autorganizzarsi e lottare, consapevoli che non si uscirà dall’Emergenza fintanto che si continuerà ad obbedire.

Fermare un anno e sette mesi di obblighi e intimidazioni di Stato e Confindustria è possibile.

La determinazione dei lavoratori portuali di Trieste e Genova ne è l’esempio più chiaro, solidale e attuale: bloccare la produzione e i flussi finché l’obbligo di green pass non verrà abrogato per tutte le lavoratrici e i lavoratori di ogni categoria, senza compromessi.

IL GREEN PASS È SOLO LA PUNTA DELL’ICEBERG DI UN SISTEMA DI SFRUTTAMENTO CHE CI VUOLE RENDERE SEMPRE PIÙ SIMILI A MACCHINE.

RESISTIAMO A QUESTA IMPOSIZIONE

ORGANIZZIAMOCI NEI POSTI DI LAVORO, NELLE SCUOLE, NEI LUOGHI IN CUI VIVIAMO.

Assemblea tenuta dopo lo sciopero generale dell’11 ottobre, Trento