Trentino: Messaggio nella bottiglia

 

Volantino distribuito in occasione dell’iniziativa per una Cassa di resistenza tra personale sanitario svoltasi a Rovereto il 26 settembre

Signor no, signore!

Marzo 2020:“..sono coraggiosi, sono altruisti, sono degli eroi!”

Settembre 2021:“..non obbediscono, sospendiamoli!”

Tra lunedì 6 e martedì 7 settembre, 12 infermieri e 130 OSS dipendenti delle varie strutture socio-sanitarie presenti sul territorio trentino, vengono sospesi senza stipendio. Perché? Semplice, non obbediscono agli ordini!

Il provvedimento è diretta conseguenza del D.L. 44/21 che ha istituito l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari. Il motivo di questo obbligo sarebbe, come recita all’art. 4, “prevenire il contagio da sars-cov-2”. C’è solo un piccolo problema, del quale non sembrano tenere conto: anche il vaccinato può contagiarsi e, soprattutto, può contagiare! Se questo è vero, e ormai tutte le “evidenze scientifiche” lo hanno accertato, questo provvedimento liberticida appare del tutto ingiustificato. Ci dicono che con il vaccino si riduce del 76% la possibilità di contagiarsi, ebbene, ammesso e non concesso che ciò sia vero, vi sembra motivo sufficiente per calpestare i diritti e violentare i corpi di migliaia di lavoratori? Ma allora, quale il suo senso? Semplice, imporre l’obbedienza!

Quando la pandemia ha travolto il sistema sanitario di questo paese, chiunque abbia un minimo di cervello avrebbe dovuto chiedersi quali fossero le cause di questa carenza strutturale che, per altro, dopo decenni di tagli alla sanità pubblica, non è necessario essere un “pozzo di scienza” per capirlo. Compreso questo, ci si sarebbe dovuti impegnare a potenziare un sistema sanitario che possa essere così in grado di affrontare emergenze come questa invece di raffazzonare in pochi mesi una qualche brodaglia OGM e inocularla a tutti. Ma certamente costa troppo garantire un sistema sanitario di questo tipo, molto più conveniente il vaccino che, oltre che esautorare lor signori dalle proprie responsabilità offre, ad alcuni di loro, la garanzia di enormi profitti.

Quando le ondate del virus hanno investito le varie strutture sanitarie in molti hanno avuto paura, in molti si sono fatti coraggio e si sono offerti volontari ad operare nei vari reparti Covid aperti un po’ ovunque. Fra questi ultimi, ci sono anche coloro che ora vengono tacciati di essere degli irresponsabili, e, semplicemente perché non aderiscono alla campagna vaccinale, talvolta soltanto perché ritengono la libertà di scelta un valore universale che non può essere calpestato, vengono privati dei mezzi per poter sopravvivere! L’obiettivo appare chiaro, prendiamoli per fame e obblighiamoli a chinare la testa!

E allora è arrivato il momento di ricambiare la generosità e il coraggio dimostrato sul campo da questi operatori e aiutarli materialmente a resistere!

Questo il senso dell’iniziativa di oggi, raccogliere fondi per aprire delle casse di solidarietà al fine di sostenere gli operatori sospesi nella loro battaglia per la libertà di scelta, che, pandemia oppure no, va comunque sempre difesa!

Alcuni renitenti alla leva vaccinale