Un semaforo è per sempre

Riceviamo e diffondiamo:

Un semaforo è per sempre

Non mi soffermerò ad analizzare gli aspetti giuridici, etici, sociali o utilitaristici del lasciapassare sanitario poiché vorrei concentrarmi su un aspetto che trovo esemplare rispetto alla meccanizzazione, alla spersonalizzazione e dunque alla disumanizzazione dei nostri tempi in regime di capitalismo liberista totalitario della sorveglianza. Mi concentrerò solo ed unicamente sulla recente soluzione tecnica adottata in Trentino per sostituire il controllo umano dei lasciapassare e quelle che credo siano le sue implicazioni.

È notizia corrente che in molti luoghi dello stare insieme, dagli eventi ai luoghi di socialità come i ristoranti, sia molto difficile applicare pedissequamente il controllo del lasciapassare.

Gli aspetti sono molteplici e tento di analizzare quelli che ritengo siano i tre principali:


– Commerciale
Alcuni proprietari che, avendo come unica premura il profitto, mal sopportano l’idea di perdere clientela potenziale e quindi chiudono un occhio o anche due rispetto alle regole, non perché le reputino errate (non credo si pongano neanche il problema) ma perché rischiano di intaccare il loro guadagno in denaro.

Non contestano le regole, le aggirano, per poter fare più soldi.
E mi sento di fare una illazione, dubitando che ciò non valga anche per la regolarità fiscale dei loro bilanci o dei loro contratti di lavoro;


– Empatico/Emotivo
In gradazioni più o meno evidenti c’è a chi fare lo sbirro proprio non piace, o comunque c’è ancora una parte di esseri umani che, nonostante la drammatica spersonalizzazione che mascherine, distanziamento fisico e martellamento terroristico mediatico operano ormai da 18 mesi su la maggioranza di noi, sente qualcosa da qualche parte nella sua persona per cui discriminare sulla base di un trattamento farmacologico un essere umano come lui forse non va proprio tanto bene, e quindi si vergogna a chiedere un lasciapassare come fossimo ad un checkpoint


– Ideologico
Questo purtroppo credo sia minoritario.
Sono molto pochi infatti coloro di cui ho notizia, che rischiano con coscienza una multa, una chiusura temporanea (perché di ciò si tratta, visto che il reato è amministrativo) o che scelgono di interrompere la propria attività per opporsi ad una misura che ritengono, come lo ritengo io, rischiosa per l’ambiente umano e sociale presente e futuro;


Ma fortunatamente (sig!) la tecnologia ci viene ancora una volta in aiuto.


I semafori del Trentino sono lettori automatici che verranno piazzati all’ingresso di ospedali, RSA, luoghi di cultura pubblici, ma potranno essere (e presumibilmente saranno) acquistati anche da esercenti privati.

Dal punto di vista della disumanizzazione è una soluzione perfetta, perché eliminando l’essere umano dal controllo, si eliminano anche tutte quelle sfumature emotive in cui potrebbero incunearsi forme di critica al lasciapassare sanitario.

Il Trentino dunque diventa la prima regione italiana che sperimenta un meccanismo automatizzato di controllo che, nel caso dovesse dimostrarsi funzionare senza intoppi, immagino possa essere reso obbligatorio per tutti quegli ambienti in cui il D.L. 105/2021 prevede l’uso del lasciapassare.

Ora io mi e vi domando, può un apparato logistico, tecnologico, informatico e legislativo così capillare essere strutturato per venire rimosso a breve termine o è più plausibile che questo tipo di investimento di risorse sia pensato per essere messo a sistema permanentemente?


il disumano


È UNA CAMPAGNA DI DISUMANIZZAZIONE

http://www.cmpgnddsmnzzzn.it/