Senza vittimismi. Due parole sul Primo Maggio a Berlino
Senza vittimismi. Due parole sul Primo Maggio a Berlino
Il 1 Maggio, ieri baleno di rivolte ammonitrici, è oggi l’idillio volgare delle sieste consacrate dal beneplacito padronale, delle chiacchiere bolse, delle baldorie rosse ignobili e sguaiate, mentre intorno, intorno ghignano le iene, si organizzano più esose le rapine, si medita più atroce l’ecatombe degli indocili […].
Fare che sul maggio svogliato e festaiolo dell’oggi spunti l’aurora fiammante del 1 Maggio del domani, e s’accenda alle sue fiamme corrusche la rivolta d’ogni giorno a tutti i gioghi della tirannide e dello sfruttamento.
— “Cronaca Sovversiva”, 2 maggio 1914.
Il 1 maggio un fiume di persone è sceso per le strade per prendere parte al “1 Maggio Rivoluzionario”, il corteo che ogni anno imperversa per le strade di Berlino. Quest’ultimo ha avuto delle peculiarità rispetto agli anni precedenti. Innanzitutto ha visto, sia nell’organizzazione che nella partecipazione, l’aggregazione di più realtà migranti che hanno portato all’interno delle rivendicazioni del corteo temi come l’anticolonialismo in un’ottica di lotta di classe. In secondo luogo, data la perpetua e ormai infinita “situazione emergenziale” che vive la città per via del virus, il corteo si è svolto senza il solito contorno di stronzi/e che partecipano alla “Myfest”, la classica festa del Primo Maggio che puntualmente si svolge a Kreuzberg, riversando nel quartiere centinaia di migliaia di persone in preda all’euforia di un party in cui tutto viene messo a profitto, dal suolo pubblico alla musica, dal divertimento all’eccesso. Ecco, normalmente il corteo del Primo Maggio, con le sue rivendicazioni, con la sua sete di conflitto e con la determinazione che lo ha costantemente contraddistinto, si è sempre trovato ad attraversare questo clima di festa generalizzata, una festa concessa e non più conquistata, che sembra voler affogare sotto fiumi di alcol e divertimento commercializzato non solo l’Idea (questa astratta esplosiva Nemica… beviamoci su!) dalla quale è nata la giornata dei lavoratori, ma anche i martiri, l’incontenbile tensione che li ha spinti a dare la vita per quell’Idea, e coloro che nei decenni sono sempre stati in prima linea per rivendicare tutto ciò. Quest’anno per le strade si è fatta politica attiva, nel senso buono del termine. In quanto a numeri si parla di ventimila partecipanti, scortati da migliaia di sbirri (compresa la polizia federale), chiamati come al solito anche da altre regioni della Germania a difesa della pace sociale e delle cosiddette (vecchie e nuove) norme anticontagio. La manifestazione era divisa in più blocchi e animata da realtà variegate.
Dopo essere partiti dal quartiere di Neukölln ed aver marciato in direzione di Kreuzberg, gli sbirri, usando come pretesto la solita mancanza del rispetto delle norme anti-Covid, decidono di fermare il corteo, probabilmente in maniera premeditata. Vogliamo mettere in chiaro che non ci sorprende né tanto meno ci interessa il fatto che i nostri nemici abbiano pianificato già dal principio quando, come e dove bloccarci, non ci stupiscono le tattiche messe in campo per raggiungere il loro fine. Stiamo parlando di sbirri e stare a disquisire su quanto siano infami e codardi ci sembra abbastanza ridicolo. Certi vittimismi risultano seriamente imbarazzanti. Certo fa sorridere la scusa accampata dai servi in divisa per “giustificare” le cariche, ovvero la mancanza di protezioni facciali anticontagio. Eravamo tutti e tutte ben travisati/e. E anche molto volentieri, oseremmo dire. Ad ogni modo, dopo aver bloccato la manifestazione, gli sbirri hanno separato il blocco dell’Interkiezionale dal resto, sperando di aver gioco facile nell’arrestare e massacrare gli anarchici, questi strani e loschi individui vestiti di nero. Avevano fatto male i conti. Dopo aver attaccato a calci e pugni il blocco in questione (in realtà ci sono state anche altre aggressioni in altri punti, con i dovuti controattacchi) le persone ed i/le compagni/e sono passati all’azione. Gli sbirri in pochissimo tempo hanno perso il controllo delle strade e, sotto una pioggia di sassi, bottiglie e materiale gentilmente offerto dal cantiere adiacente (nel frattempo invaso da decine di persone), sono stati costretti a riparare nelle strade secondarie. Ovviamente hanno provato a riprendersi l’incrocio, ma la scarica incessante di pietre e vetro li ha costretti, in più di un’ora di scontri, a numerose ritirate. Barricate sono state erette per impedirne il passaggio. Il fuoco ha illuminato e riscaldato gli animi di chi nei loro confronti prova solo un sano, profondo e irrefrenabile odio.
Viva il Primo Maggio.
Viva i martiri di Chicago.
Viva l’Anarchia!
Qui di seguito un’incompleta cronologia degli eventi (tradotta da kontrapolis.info):
Ore 18:00 – Circa 20.000 persone si radunano a Hermannplatz per il corteo del “1 Maggio Rivoluzionario”. I blocchi si allineano.
19:00 – Con un ritardo di un’ora, si inizia. Le guardie tentano ripetutamente di rallentare il corteo, lo comprimono e allo stesso tempo pretendono distanze di sicurezza. Gli altoparlanti sparano in strada parole e musica, il corteo è molto misto e tutti/e sono a volto coperto. Esemplare. Gli sbirri quasi non si fanno vedere ai lati del corteo.
20:20 – Al Neukölln Arkarden gli sbirri pressano senza motivo il blocco anarchico. Quasi la metà del corteo, compreso il “blocco espropri” e il blocco dell’Interkiezionale, sono accusati di violare l’obbligo di mascherina. Fino a qualche tempo fa l’arte del travisamento era bandita e le guardie, intimorite da tutti quei volti coperti, sentivano il bisogno di avventarsi nelle manifestazioni, caricando. Ora a intimorirli è l’assenza del travisamento, a quanto pare vedono gente senza mascherina ovunque! Eppure eravamo tutti/e felicemente bardati! Arrivati all’altezza della Flughafenstrasse, caricano per irrompere nel corteo.
20:30 – Alcune persone iniziano a fare a pezzi il cantiere nella Fuldastrasse per poter continuare. Poco dopo gli sbirri li attaccano, volano bottiglie e pietre, si costruiscono barricate.
21:00 – All’altezza dell’isolato successivo c’è tensione con le guardie che continuano a tenere bloccata metà della manifestazione. Vengono travolte da una pioggia di pietre, bottiglie e listelli, le prime barricate vengono date alle fiamme.
21:10 – Gli sbirri hanno perso completamente il controllo dell’incrocio tra le vie Sonnenallee e Weichselstrasse. Diversi squadroni continuano a cercare di raggiungere l’incrocio, ma devono ritirarsi sotto la massiccia pioggia di detriti. Le vetrate del “BioCompany” vanno in frantumi, nelle vicinanze un SUV prende fuoco.
21:20 – Gli sbirri fuorisede della Sassonia e del Baden-Würtemberg hanno difficoltà a riprendere il controllo. Una parte di loro è costretta a scappare a gambe levate. Le barricate intanto bruciano su entrambi i lati di Sonnenallee, una occupa quasi tutta la strada e ricorda un po’ gli incendi del G20. I primi poliziotti cercano di entrare, ma vengono cacciati da una pioggia di bottiglie.
21:30 – Sempre più guardie arrivano da tutte le direzioni e lentamente riprendono il controllo dell’incrocio. Continuano gli scontri verso Hermannplatz e nelle strade vicine.
21:45 – Le strade sono ancora piene di gente. Barricate in fiamme sulla Panierstrasse e sulla Weserstrasse. L’elicottero continua a sorvolare il quartiere di Neukölln e migliaia di persone sono in movimento.
22:00 – Il coprifuoco entra in vigore, lentamente gli sbirri riprendono il controllo della situazione. I ponti verso Kreuzberg 36 sono bloccati da cordoni di sbirri, ci sono transenne ovunque e ad Oranienplatz – la piazza dove sarebbe dovuto finire il corteo – due dozzine di camionette e “Beleuchtungswagen” [blindati della polizia muniti di torri-faro per l’illuminazione di vaste aree in situazioni notturne] presidiano l’area.
22:30 – Continuano gli attacchi sporadici alle squadre di polizia, ma il vento è cambiato e ora soffia a favore degli sbirri.
23:00 – Da un cortile di Kottbusser Damm partono improvvisamente una serie di razzi e petardi. I fuorisede dell’unità BFE [unità speciali di prevenzione e arresto] del Baden-Wuerttemberg non osano entrare. Berlino non è Friburgo.
24:00 – Il Primo Maggio è andato.
Più di cinquanta tra fermati ed arrestati. Allo stato attuale sono tutti/e a piede libero, tranne tre persone che invece si trovano in custodia cautelare con le accuse di devastazione e saccheggio, aggressione e lesioni. Sono 97 gli sbirri finiti in ospedale.
Ci rivedremo il 15 maggio, al fianco dei nostri fratelli e sorelle del Köpi per difendere il Wagenplatz sotto sgombero!
Individualità anarchiche metropolitane
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