Presidio 08 maggio a Genova per l’operazione “Prometeo”

Senza vergogna

Per una volta non è il pudore borghese, contro il quale sganceremmo molotov e merda alla prima occasione, ma l’umano sentimento di disprezzo di sé, che prova solo chi può guardarsi in faccia, ciò verso cui puntiamo il dito. direzione spenta negli spazi della galassia dato che, ogni ora dei nostri giorni, conviviamo con

morti in mare

morti nelle piazze

morti nelle carceri morti sul lavoro

morti di covid morte ammazzate dal patriarcato

ciò che lo Stato, e chi ne accetta le nefandezze, sa fare è dare anni di galera a chi, fedele a nient’altro che se stesso/a – proletario/a sfruttata – si oppone alla barbarie umana legalizzata.

Il silenzio degli indifferenti genera il traffico di armi – fabbricate accanto a casa nostra – a difesa di un lavoro che permetterà di asservirci ancor più, tra abbonamenti e beni d’illusorio lusso; contribuisce allo sfruttamento di milioni di lavoratori e lavoratrici relegati negli urlati collegamenti tv; è complice dell’aguzzino che imprigiona il ribelle.

Codardia dilagante di fronte ad un nemico sempre più smaccato: ogni lotta in un click, una grafica, un sit-in.

Rientrare a testa bassa nel realismo capitalista pare l’unica alternativa. A chi devasta e saccheggia, nell’impunità pubblica e penale, qualcuno si oppone mettendovi cuore, corpo, presente e futuro. Una solidarietà di facciata non porta da nessuna parte. Se si crede nella lotta contro un esistente avido di denaro e ipocrita d’emozioni, l’azione diretta per un’insperata fiammata di vita.

Recitava un manifesto, “tutto questo non sarebbe possibile senza il tuo voto”.

Una silenziosa e piegata accettazione diffusa permette crimini e assurdità da parte di coloro ai quali abbiamo delegato le nostre vite: bombe nelle piazze – conosciamo i responsabili – rassegnazione. morti nel mediterraneo “urna della civiltà” che corrompe popoli, reprime chi non subisce, devasta continenti.

Lo Stato attua la solita strategia: isolare chi esce dal corteo colorato, dipingerlo nero, cattivo, disumano. con mirabolante make-up digitale capitalista. Chi si permette di giudicare è il primo degli sfruttatori, il piè feroce degli assassini, il primo azionista di ogni devastazione ambientale. E “l’umano” resta a guardare.

Spalanca gli occhi – chi devasta e saccheggia sono Stato e capitale

Assassino è lo stato, non chi lo combatte

sabato 8 maggio, ore 17, piazza S.Lorenzo

Presidio in solidarietà a Beppe, Natascia e Robert

Compagni anarchici accusati nell’operazione “Prometeo” di aver inviato buste esplosive a due pubblici ministeri (tristemente noti per l’accanimento nei confronti di chiunque si opponga a stato e capitale) ed all’ex responsabile del dipartimento amministrazione penitenziaria a cui si deve l’aver reso le carceri italiane dei veri e propri luoghi di tortura.

spazio di documentazione “il grimaldello” via della maddalena 81r

 

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Senza vergogna