Trento: (Fermiamo la) Vaccelerazione

Volantino distribuito il 24 aprile a Trento, durante una manifestazione contro l’obbligo vaccinale per il personale sanitario, iniziativa a cui ha partecipato un migliaio di persone.

(Fermiamo la) Vaccelerazione

La gestione dell’epidemia ha rafforzato e velocizzato delle tendenze già in atto, spingendole verso una situazione di non-ritorno. Questa accelerazione senza precedenti è data dall’intreccio sempre più profondo tra digitalizzazione della vita e medicalizzazione dei corpi. Telelavoro, telescuola, “distanziamento sociale” trovano il proprio coronamento nella vaccinazione su scala mondiale, nell’obbligo vaccinale (la sua imposizione al personale sanitario è solo il primo passo, poi toccherà a tutti gli altri), nel passaporto sanitario e – tra non molto – nell’impossibilità di pagare in contanti. Tutto in nome della salute. Cos’hanno in comune queste misure? Il fatto di rendere sempre più “clandestino” ogni gesto o rapporto che non sia mediato da un dispositivo digitale (e quindi tracciabile, analizzabile, vendibile); la spinta a trasformare i corpi stessi in un terreno di conquista.

Se non mettiamo in discussione le cause strutturali di un mondo sempre più inquinato, insalubre e invivibile, sprofonderemo ogni giorno di più verso la dittatura (delle macchine, degli esperti, dei militari).

Che decine di migliaia di persone rifiutino i vaccini OGM è un importante segnale di resistenza, un gesto di responsabilità (oggi non c’è nulla di più irresponsabile che accettare tutto quello che dicono le autorità). Ora sotto tiro è il personale sanitario, che però ha anche una grande forza: cosa succederebbe se lo stesso giorno tutti gli operatori che non si vogliono vaccinare si mettessero in malattia? In corsia o nelle RSA ci andrebbero i ministri e i parlamentari?

Rispedire al mittente l’obbligatorietà è importante per tutti: altrimenti, tra un po’ di tempo, senza pass vaccinale non si andrà nemmeno al ristorante…

Incontrarsi – Organizzarsi

Una prima occasione di discussione tra un centinaio di persone (soprattutto infermieri, operatori socio-sanitari e anche alcuni medici) c’è stata domenica 18 aprile al terreno no tav di Mattarello (a sud di Trento).

Il prossimo incontro, a cui invitiamo tutti gli interessati, si terrà domenica 2 maggio, alle ore 15.00, sempre al terreno no tav (sulla statale tra Rovereto e Trento, prima di Mattarello, di fronte al FLY MUSIC) per discutere di proposte pratiche. L’incontro si terrà anche in caso di pioggia (c’è una tensostruttura aperta).

24/4/2021, Collettivo salute e libertà

collettivosalutelibert@anche.no