Lettera di Davide Delogu dal carcere di Caltagirone

È un peccato non riuscire a leggere i vostri comunicati. Purtroppo, non potendo scrivere un contributo per la lotta, a causa del muro della censura che blocca, faccio uscire in questi pochi minuti le mie gioiose parole di complicità e tenacia tra noi prigionieri in lotta. Ritengo, infatti, importante la coesione come fattore di crescita della componente rivoluzionaria contro l’attacco del sistema penitenziario nella sua logica di seppellire, controllare e vessare. Una logica che porta avanti con metodi vessatori totalitari e attraverso una politica infame di aggressione con diverse forze autoritarie che agiscono come corpo unico per colpire più forte e per cercare di distruggerci. Contro l’annullamento dell’umano e dei miei principi con la tipologia dell’isolamento nell’isolamento con il 14bis in cui mi trovo, la mia risposta è «guerra».

Io considero che se toccano a uno di noi toccano tutti e ritengo che il mutuo appoggio e la solidarietà combattiva, come sta avvenendo in questa battaglia, possa rafforzare anche noi come corpo che si unisce quando bisogna mettere a compimento l’attacco e contro-attacco al nemico che vorrebbe annientarci. Da parte mia, nonostante tutto, è la conflittualità quotidiana che faccio esplodere contro le continue vessazioni e tutto ciò che esiste. Quindi nessuna pace. Oltre questo, continuo con il rifiuto di recarmi nel merdoso passeggio, lotta che dura già da mesi contro l’isolamento. Inizio lo sciopero del vitto dal 26 ottobre, sciopero che lego allo sciopero del vitto dei compagni dell’AS2 di Terni che hanno dato vita a questo percorso solidale di cui ne vado fiero, insieme a tutti gli altri compagni che partecipano nelle altre galere. Il mio sciopero dell’aria è illimitato mentre quello del vitto proseguirà oltre il 1 novembre, che in 14bis è come se fosse un mezzo sciopero della fame, per esprimere il mio appoggio solidale allo sciopero della fame di Natascia contro la censura. Unisco i miei scontri contro l’isolamento in questo contesto di scioperi per esprimere quindi anche il mio appoggio solidale a Natascia. Il mio sciopero del vitto proseguirà oltre il 1 novembre fino a quando Natascia non terminerà il suo sciopero della fame contro la censura.

Un abbraccio carico di forza di combattere a tutti i compagni e le compagne che dentro stanno andando contro la brutalizzazione del sistema sbarrocratico fino ai suoi accanimenti prepotenti e con l’auspicio che anche fuori si pratichi la rabbia che esplode nella solidarietà diretta più libera di agire.

Presoneri anarchicu, Davide Delogu