Milano: Fuck the olympics

Fuck the olympics

Milano 4 ottobre 2020

Dalle 14.00 Musica e free painting

Ore 16.00 DISCUSSIONE

Milano-Cortina 2026, come cambierà la città?

Olimpiadi Torino 2006, cosa è successo? (Intervento dalle ALPI OCCIDENTALI)

Ore 18.00 Aperitivo e Dj set Funky Hip-Hop

Il 12 settembre 2020, eccitati dal potenziale liberatorio di uno spazio vuoto da riempire di sogni, idee e progetti, abbiamo occupato e dato vita per pochi giorni a un asilo lasciato alla muffa e alla decadenza. Tre giorni dopo gli agenti del freddo cinismo metropolitano, digos, celere, fabbri e pompieri, fanno irruzione nello stabile per riportare all’ordine ciò che, anche se per poco, è sfuggito alle maglie serrate del controllo, della legalità e dell’ubbidienza.

A Milano, come altrove in Italia, sembra non esserci più spazio per le occupazioni. Per chi prova questa impresa, la sorte sembra essere già segnata: sgombero immediato e tanto amaro in bocca. Perché questi spazi fanno così paura? Perché sono luoghi in cui ci si può organizzare ed autogestire, contro il sistema di delega del proprio destino; in cui sperimentare la vita in comune, contro l’isolamento e l’alienazione; dove porsi domande e cercare risposte contro l’annullamento dell’individuo e la passività urbana; microcosmi con regole proprie, in cui l’accesso e la fruizione a volte riescono a liberarsi dall’incombenza del denaro.

Noi non siamo stanchi, il morale è alto e gli ostacoli non placano i nostri desideri. Il Galipettes era stato occupato per aprire spazi di discussione e sperimentazione, per capire come la città di Milano cambierà nei prossimi anni. Noi di questi spazi abbiamo bisogno: siamo pronti per un tour dei luoghi vuoti e in disuso di questa città, spazi dimenticati, destinati a scomparire, essere abbattuti o ristrutturati perché nella metropoli nulla può rimanere improduttivo.

Ci vediamo il 4 ottobre per parlare dei progetti urbanistici per le olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. I giochi olimpici sono un evento spettacolare della durata di soli 15 giorni, nel nome del quale il volto di interi quartieri e aree urbane viene modificato e le montagne sono sventrate per costruire impianti da lasciare all’abbandono e alla decadenza. A Milano l’area interessata è quella sull’asse di Corso Lodi fra la stazione di Porta Romana, dove sorgerà il villaggio olimpico, e la stazione di Milano Rogoredo, dove si prevede il palazzetto del ghiaccio. Le vite, le abitudini, i ricordi di chi abita questi luoghi verranno schiacciati e ristrutturati, mentre come sempre la mafia del cemento si gonfierà le tasche. Un confronto con chi nel 2006 a Torino e nelle valli ha visto la macromacchina delle Olimpiadi in moto, ha visto i luoghi sottratti alla vita quotidiana e il volto della città e delle montagne cambiare. Un racconto sulle possibilità e i limiti della lotta che è nata lì in quegli anni.

More info soon, STAY TUNED!

Galipettes dis-occupato

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