Resoconti dei presidi di Ferrara e Piacenza

Resoconto presidio di Ferrara

Domenica 24 Maggio si è svolto un presidio al carcere di Ferrara, in contemporanea a quelli di Vigevano ed Alessandria.

Circa 80 compagni si sono ritrovati sulla strada davanti l’ingresso del carcere per salutare Guido e Duccio, arrestati a Bologna il 13 maggio, e insieme a loro Alfredo, Nicola, Sandro e tutti i detenuti lì rinchiusi.

Fin dall’arrivo e dalle prime note di hardcore i reclusi si sono fatti sentire con saluti e urla; purtroppo la distanza fra il presidio e il padiglione non permetteva di comunicare facilmente, ma più volte il grido “Libertà” si è levato forte e chiaro dalla prigione. Ripetute battiture sono state fatte fuori e dentro le mura.

Negli interventi si è parlato dell’operazione “Ritrovo”, delle rivolte carcerarie di marzo e aprile e della solidarietà che queste avevano ricevuto nelle diverse città d’Italia. Solidarietà che in tanti e tante hanno espresso e che fa paura alle Procure, ma che mai come ora si vuole rinnovare. Molte persone erano fuori dalle prigioni che bruciavano e, se gli arresti di Bologna hanno una “funzione preventiva” volta a togliere dalle strade chi lotta e sostiene le rivolte, si è ribadito che non basteranno ad intimorire e bloccare la solidarietà e che si tornerà fuori dalle galere finchè di queste non rimarranno che macerie.

Collegamenti con gli altri presidi, musica, cori, interventi e messaggi di solidarietà con i compagni rinchiusi si sono susseguiti durante il presidio, osservato a vista da alcuni digossini e agenti dalla Penitenziaria rimasti all’interno dei cancelli mentre un paio di camionette si mantenevano sulla strada, ma nascoste dal presidio.
Prima di andarsene, i/le solidali hanno fatto un giro attorno al perimetro del carcere per salutare tutti i reclusi con grida, cori e fuochi d’artificio, anche in questo momento la risposta da dentro è stata forte.

Al momento di partire lunghi colpi di clacson hanno salutato i prigionier che ancora fischiavano e urlavano dall’interno del carcere.

Resoconto presidio di Piacenza

Nelle prime ore del pomeriggio del 23 maggio, a Piacenza, cominciano ad arrivare in gran numero compagne e compagni solidali e ci si avvia insieme a piedi in direzione del carcere. Digos, polizia e carabinieri sono schierati lungo il sentiero che porta sotto le mura. Non perdono occasione di filmare chi è presente. Nonostante qualche problema tecnico all’impianto, non ci si perde d’animo e ci si raggruppa nel prato davanti alle mura, dove ben presto vengono fatti interventi e saluti con il megafono, accompagnati da cori a gran voce; in particolare, il grido “fuoco alle galere!” è ripreso e scandito da alcuni detenuti della sezione maschile, che in generale per tutto il presidio continuano ad urlare la propria rabbia contro questo schifoso carcere, la direttrice e gli aguzzini in divisa. Vengono letti e fatti ascoltare numerosi messaggi di solidarietà nei confronti di Elena, Nicole, Natascia, prigioniere di questo stato criminale e rinchiuse nel carcere di Piacenza. Dopo circa tre ore, una scarica di fuochi d’artificio chiude il presidio, con la promessa che non sarà l’ultimo finché compagne e compagni saranno dietro le sbarre, finché continueranno ad esistere persone rinchiuse in questi luoghi infernali. Intanto, il prossimo appuntamento è a Bologna: questo sabato 30 maggio alle ore 17 in piazza VIII agosto (lato montagnola)!