Resoconto dell’iniziativa del 22 maggio a Bologna
RESOCONTO DELLA BICICLETTATA SOLIDALE
FINO AL CARCERE DELLA DOZZA
Il 22 maggio a Bologna, circa 150 persone sono tornate davanti alla Dozza. Da Piazza dell’unità è partita una biciclettata che ha attraversato la Bolognina fino ad arrivare sotto le mura del carcere, facendosi sentire sia dalla sezione maschile che dalla sezione femminile. Tra i diversi interventi è stato raccontato ciò che è successo la settimana scorsa: sono stati arrestati/e 7 compagni/e perché anarchici/che perché lottano per la libertà e rifiutano la logica di sottomissione alla base di questo sistema. Gli inquirenti vorrebbero individuare nella regia di pochi la rivolta dei detenuti dello scorso marzo, come se non bastassero le condizioni inaccettabili e l’esistenza stessa di queste infami galere. I media, adeguandosi alla narrazione del potere, non ne hanno fatto neanche vaga menzione.
La solidarietà fa paura.
In tanti eravamo sotto quelle mura durante le rivolte di marzo.
In tanti siamo tornati a gridare che non ci lasceremo intimidire, che se ci vogliono silenti ci avranno ancor più determinati.
Le fiamme della rivolta, quando a Bologna la paura ha cambiato di campo, ci scaldano ancora il cuore.
Il carcere è lo specchio della società e mai come negli ultimi tempi, scanditi dall’emergenza COVID, emerge chiaramente che, per qualcuno, esistano delle vite di serie b e quindi sacrificabili.
Finché l’ingordigia di sadici burocrati produrrà lo scempio e l’abominio che è il carcere, un mondo giusto non esisterà mai.
L’unica sicurezza è la libertà.
Al fianco di Zip, Leo, Ele, Stefi, Nicole, Duccio, Guido e tutti/e i/le prigionieri/e anarchici/che.
Al fianco di tutti/e i/le prigionieri/e.
Al fianco di tutti/e i/le ribelli.
LIBERTÀ PER TUTTI E TUTTE!