Lettera collettiva di più di mille familiari di persone detenute
A scrivervi siamo più di mille familiari di persone detenute sparse per tutto il territorio italiano.
Ci rivolgiamo a voi in questo giorno di pasqua, sperando di riuscire a raggiungere il vostro cuore.
Non è una pasqua comune, tutti ci troviamo chiusi in casa ad affrontare questa emergenza dovuta al COVID-19.
Tuttavia per alcuni lo è ancora meno, per noi e i nostri cari la preoccupazione è alle stelle.
Ormai è ben chiaro a tutti che questo dannato virus trova terreno fertile in luoghi affollati e chiusi, il dramma di ciò che è accaduto all’interno delle residenze per anziani è agli occhi di tutti.
Purtroppo la situazione all’interno delle carceri è analoga, sono luoghi estremamente affollati, chiusi ed al cui interno molte persone non versano in un buono stato di salute psico-fisico.
Il caso del carcere di Montorio, in cui ci sono 42 persone, tra detenuti e guardie, positive al virus, ne è solo un tragico esempio.
Ad oggi, per quanto ci è dato sapere, ci sono circa duecento agenti della penitenziaria, quasi un centinaio di detenuti e venti lavoratori del personale sanitario contagiati.
Si contano morti a causa del virus tra i detenuti e gli agenti di custodia.
Da inizio aprile si sono tolti la vita ben 4 detenuti, suicidi che sono sicuramente da ascrivere all’interno della situazione di tensione che si crea a viversi questi momenti di emergenza costretti in carceri sovraffollate.
Dal procuratore generale della cassazione Salvi, ai magistrati di sorveglianza, da numerose sigle sindacali della polizia penitenziaria, all’ordine degli avvocati, negli ultimi giorni più persone “autorevoli” hanno avvisato della pericolosa escalation in corso all’interno delle carceri ed espresso l’urgenza di adottare delle misure d’emergenza che possano fare uscire numerosi detenuti “con urgenza”, ovvero senza gravare ulteriormente sui tribunali di sorveglianza.
Sappiamo che bisognerebbe fare uscire circa diecimila detenuti per raggiungere la capienza massima all’interno degli istituti di pena, questo è quello cui auspichiamo.
In giro per tutta Italia, tra parenti, ci siamo detti disposti a creare una giornata di protesta per rendere pubblica la situazione inaccettabile all’interno delle carceri giovedì 16 aprile, ciò che più speriamo è che questa pasqua crei le condizioni per cui non saremo costretti a portare avanti questa protesta.
Ciò che più speriamo è che si ha prenda in considerazione con serietà la situazione all’interno delle carceri e che, grazie alla pasqua, prevalga un sentimento di compassione rispetto a quello di vendetta.
Andrà tutto bene solo se andrà bene per tutti e tutte!
Familiari dei detenuti e delle detenute nelle carceri italiane
In lingua inglese:
To write to you we are more than a thousand family of people held scattered throughout the Italian territory. We address you on this Easter day, hoping to reach your heart. It’s not a common Easter, we all find ourselves locked in the house facing this COVID-19. emergency. However for some it is even less, for us and our loved ones worry is through the roof. By now it’s clear to everyone that this damn virus finds fertile soil in crowded and closed places, the drama of what happened inside the elderly residences is in everyone’s eyes. Unfortunately, the situation inside the prisons is similar, they are extremely crowded, closed and inside many people do not have a good state of psycho-physical health. The case of the Montorio prison, where there are 42 people, between inmates and guards, positive for the virus, is just a tragic example. To date, as far as we know, there are about two hundred correctional officers, almost a hundred inmates and twenty workers from infected health workers. They count dead due to the virus between inmates and custody officers. Since the beginning of April, 4 prisoners have taken their lives, suicides that are definitely to be attributed within the tension situation that these moments of emergency forced into overcrowded jails. From the Attorney General of Cassazione Salvi, to the surveillance magistrates, from numerous union acronyms of the correctional police, to the order of lawyers, in the last days more “authoritative” people have warned about the dangerous escalation going on inside the prisons and expressed the urgency to adopt Emergency measures that can bring out numerous prisoners “urgently”, i.e. without further burden on the surveillance courts. We know that around ten thousand inmates should be released to reach maximum capacity within sentences, this is what we hope. Around Italy, among relatives, we said we were willing to create a day of protest to make public the unacceptable situation inside the prisons on Thursday 16 April, what we hope is that this Easter will create the conditions for which we will not be Forced to carry on this protest. What we hope most is that we have seriously consider the situation inside the prisons and that, thanks to Easter, a feeling of compassion will prevail over revenge. Everything will be fine only if it works out for everyone and everyone! Family of prisoners and inmates in Italian prisons