Ennesima morte di carcere a Udine

DOMENICA 15 MARZO ABBIAMO APPRESO CHE NELLA GALERA DI VIA SPALATO A UDINE È MORTO UN RAGAZZO DI 22 ANNI. DELLA NOTIZIA NON C’È TRACCIA NEI MASS MEDIA, NÉ È EMERSO NULLA DAGLI ORGANI ISTITUZIONALI. SOLO OGGI ABBIAMO RICEVUTO UNA LETTERA, INVIATA DA VIA SPALATO IL 15 MARZO, CHE AGGIUNGE ULTERIORI PARTICOLARI A QUESTA ENNESIMA MORTE DI CARCERE, DI SEGUITO UNO STRALCIO. IL MITTENTE VUOLE CHE VENGA DIFFUSO QUANTO CI HA RACCONTATO.

ASSEMBLEA PERMANENTE CONTRO IL CARCERE E LA REPRESSIONE

UDINE-TRIESTE, 27 MARZO 2020

«… quel ragazzo aveva 22 anni ed è morto, era da tempo che stava male,
che non veniva preso in considerazione. Si era ripetutamente lesionato,
tagliato con lamette. In questi ultimi giorni lamentava febbre e che
stava male, ma l’unica cosa che hanno fatto è stato di aumentargli la
terapia di metadone a dosi spropositate, subutex a quantità spropositate
e psicofarmaci. Infatti il tutto ha causato la morte, per lo più. Il
defibrillatore era già rotto da mesi e mesi. La cella l’hanno aperta
dopo 20 minuti quindi alle 7.20 della mattina e l’unico soccorso che ha
avuto è stato solo un assistente che ha provato a rianimarlo ma con le
mani perché l’apparecchio è rotto.
Poi hanno aspettato ore prima che arrivasse un dottore e il magistrato
con tutta calma. Il corpo è restato ad aspettare qua dentro fino poco
più tardi delle 13.00. Vergognoso poi che il ragazzo avesse problemi di
tossicodipendenza e lo tenessero al terzo piano, e neanche lo
ascoltavano e controllavano.
Voglio che queste cose siano riferite così da mettere tutti a conoscenza
delle cose vergognose e orribili che succedono nel carcere di Udine. Lo
hanno ammazzato. La responsabile dell’area sanitaria non c’era, manca da
15 giorni. È tutto vero.»