Dal CPR di Gradisca: Sciopero della fame!
Tratto da https://nofrontierefvg.noblogs.org/
24 marzo
Ci arriva la notizia che diverse persone nella zona rossa del CPR di Gradisca sono in sciopero della fame da ieri, 23 marzo 2020.
Le motivazioni della protesta sono:
La pessima qualità del cibo, probabilmente scaduto, che sta provocando a tutti i detenuti problemi intestinali da giorni ;
Le condizioni igieniche del Cpr e l’impossibilità di avere vestiti e lenzuola pulite e prodotti per l’igiene personale (come uno shampoo);
La paura per la diffusione, all’interno del centro, del Coronavirus: fino a 5 giorni fa, hanno continuato a portare dentro persone nuove, nonostante si fosse raggiunto il limite di capienza. Chiunque entri nel centro, compresi gli operatori e chi distribuisce il cibo, potrebbe essere portatore del virus.
La volontà di uscire dal CPR per poter tornare alle loro case.
Per noi dell’Assemblea no CPR – no frontiere FVG, l’emergenza Coronavirus rende ancora più evidente come vivere dentro i centri di internamento, come anche all’interno di tutte le altre carceri, sia insostenibile. Di fronte al rischio per la vita di centinaia di persone, di trattenute/i e di prigionieri/e, chiediamo la liberazione immediata di tutti i reclusi e le recluse nei CPR e nelle carceri.
Aggiornamento 25 marzo
URGENTE: RICHIESTA DI AIUTO DAL CPR
LO SCIOPERO DELLA FAME CONTINUA E SI ESTENDE NEL CPR DI GRADISCA.
Arriva la RICHIESTA DI AIUTO dal CPR di Gradisca di diffondere il più possibile le volontà dei reclusi in sciopero.
Chiediamo quindi aiuto a tutt* per una massima diffusione.
Oggi, 25 marzo, continua lo sciopero della fame nel CPR di Gradisca, alcuni detenuti sono al terzo giorno senza mangiare. Ieri sono stati raccolti i nominativi di alcuni di loro, ma per ora non hanno ricevuto alcuna visita medica.
Lo sciopero si è ora esteso, le stime attuali sono di circa 50 detenuti in sciopero. Rispetto ai motivi della protesta comunicati ieri (cibo avariato che crea problemi intestinali e assenza di saponi e ricambi di vestiti), oggi si fa più forte la richiesta di essere liberati.
I reclusi ribadiscono di non essere né animali né criminali, di essere stati messi nel CPR a causa di problemi con i documenti che non possono risolvere stando chiusi nel CPR. Dichiarano che il CPR è ancor peggio di una prigione e che, se il virus entra, si ammalano tutti. Hanno paura, nel caso si ammalassero, che nessuno li aiuterebbe e li lascerebbero morire lì. I reclusi inoltre hanno smesso di mangiare anche per la paura che il cibo sia infetto poiché sia le guardie della struttura sia i lavoratori, che consegnano il cibo sotto le sbarre delle gabbie, escono ed entrano dal centro e potrebbero essere portatori del virus.
I reclusi sanno che altrove ci sono CPR che hanno chiuso e chiedono di essere rilasciati anche loro per poter tornare nelle loro case.
La richiesta a chi è fuori è di aiutare a che le volontà della loro protesta siano ascoltate.
Come assemblea no cpr, chiediamo che tutt* facciano qualcosa.
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URGENT: HELP REQUEST FROM THE CPR
THE HUNGER STRIKE CONTINUES AND EXTENDS IN THE CPR OF GRADISCA.
SOS: THE HUNGER STRIKE CONTINUES AND MORE PEOPLE JOIN IT
The HELP REQUEST from the Gradisca CPR is to spread as much as possible the will of the detained people on strike.
Therefore we ask everyone for help for maximum diffusion of this message.
Today, March 25, the hunger strike continues in the Gradisca CPR, some of the people are on the third day without eating. Yesterday some of their names were collected but so far they have not received any medical examination.
The strike has now extended, current estimates are of roughly 50 people on strike. The demands to be freed are made stronger to the complaints declared yesterday (rotten food that creates intestinal problems and the absence of soaps and clothes).
The people in the CPR reiterate that they are neither animals nor criminals, that they have been placed in the CPR due to problems with the documents that they cannot resolve by being closed in the CPR. They declare that CPR is even worse than a prison and that if the virus enters they all get sick. They are afraid that nobody would help them and would let them die there. The detainees also stopped eating also for fear that the food would be infected as both the guards of the facility and the workers, who deliver the food to them under the bars of the cages, leave and enter the center and may be carriers of the virus.
The people inside the CPR know that in other parts there are CPRs that have closed and ask to be released as well in order to return to their homes.
The request to those outside is to help the wills of their protest be heard.
As a non-cpr assembly, we ask to everyone to do something to help them.