Aggiornamenti sulle prigioni francesi

tratto da lapiega

Da una settimana la Francia ha dichiarato uno stato di “guerra sanitaria” con misure di confino forzato e controlli polizieschi rinforzati in strada – soprattutto nei quartieri dove vive la popolazione non bianca, più precaria e sfruttata, a rinforzare la gestione coloniale già in atto in queste aree urbane. Nei luoghi di reclusione, l’arrivo dell’epidemia da Coronavirus ha determinato l’applicazione di restrizioni ancora più dure. Nelle carceri e nei centri di detenzione per persone migranti i colloqui sono stati interrotti da lunedì scorso (16 marzo). Lo stesso giorno è arrivata la notizia della morte di un detenuto di 74 anni, rinchiuso da dieci giorni nel carcere di Fresnes, a sud di Parigi. Nessuna alternativa per comunicare con l’esterno è stata proposta alle persone detenute, e sono state vietate tutte le attività collettive: nella pratica, i/le prigionieri/e resteranno rinchiusi nelle loro celle 22 ore su 24. Le parole dei/lle prigionieri/e uscite in questi giorni dalle mura delle carceri denunciano l’isolamento forzato a cui sono costretti/e da queste misure, la mancanza totale di misure di igiene e prevenzione all’interno delle carceri e la tutela completamente assente nei loro confronti, allorché le guardie penitenziarie continuano ad entrare e uscire dal carcere, e sono potenzialmente esposte al virus.

La privazione di ogni forma di socialità e di contatto con l’esterno, unite alle violenze e gli insulti dei/lle secondini/e hanno portato a delle rivolte in numerose prigioni di Francia. Domenica 15 marzo, a Metz è stata bloccato il cortile dell’aria, nei giorni successivi disordini sono scoppiati nelle prigioni di Aiton, Angers, Douai, Epinal, Grasse, La Santé, Lille-Sequedin, Maubeuge, Montauban, Nancy, Perpignan, Saint-Etienne, Toulon, Valence et Varennes-le-Grand. Le Eris (Équipes régionales d’intervention et de sécurité – equivalente dei GOM) sono intervenute e in alcuni casi, per esempio a Grasse, i secondini hanno sparato con proiettili veri. A Uzerche, nel sud-ovest, una rivolta scoppia nel pomeriggio di domenica alla fine dell’ora d’aria. Diverse decine di detenuti si rifiutano di tornare in cella, salgono sul tetto mentre alcune centinaia invadono le diverse zone della prigione, costringendo i secondini a scappare dal carcere. Il bilancio finale è di 250 celle inutilizzabili, diversi danni strutturali tra cui l’ufficio del direttore completamente distrutto e i dossier dei detenuti bruciati. L’amministrazione del carcere ha risposto con una serie di trasferimenti punitivi nella notte tra domenica e lunedì. Nella stessa giornata i detenuti si sono rifiutati di tornare in cella e hanno bloccato il cortile dell’aria in altre prigioni, tra cui Maubeuge, Longuenesse, Meaux, Nantes, Carcassonne, Moulins, Limoges, Rennes-Vezin, Saint-Malo, Nice, Fleury-Mérogis.

È di lunedì 23 marzo la notizia che su ingiunzione del Ministero della Giustizia i tribunali di sorveglianza procederanno nei prossimi giorni alla liberazione di 5000 detenuti a fine pena, “che sono stati incarcerati per pene minori e che hanno mantenuto una buona condotta al momento della loro incarcerazione”. Non verranno applicate misure alternative tipo il braccialetto elettronico, visto che i tecnici non lavorano durante il periodo di confino. Nello stesso tempo, come diretta conseguenza dello stato di polizia rinforzato in atto da ormai una settimana, almeno una decina di persone sono state messe in stato di fermo per aver violato le regole di confino con l’accusa di “minaccia alla vita altrui”, con pene di diversi mesi di prigione. La prova che l’ossessione per la reclusione da parte dello Stato non si ferma ma anzi è rafforzata dallo stato di eccezione attuale.

Le notizie che arrivano dalle carceri francesi come da molte altre parti del mondo ci mostrano che non saranno i ridicoli decreti dei governi a liberarci una volta per tutte dal carcere, ma la lotta e la determinazione delle persone rinchiuse. La sola soluzione è la distruzione delle prigioni e la libertà per tutte e tutti!

Per restare informate/i sulla situazione nelle carceri francesi:

https://lenvolee.net/ giornale, blog ed emissione radio anticarceraria

https://radiogalere.org/ emissione anticarceraria il giovedì dalle 20h30 alle 22h00 e il sabato dalle 19h00 alle 21h00